Nazione: Italia
Anno: 2015
Durata: 72'


«Una sera, senza un’aspettativa precisa, sono andato alla Lavanderia a Vapore di Collegno, sede del Balletto Teatro di Torino diretto da Loredana Furno, e ho visto Sexxx, il balletto di Matteo Levaggi. Non sono un appassionato di danza moderna, ma proprio per questo credo che la mia fascinazione quella sera sia stata sincera e convinta. Sono stato colpito soprattutto dal modo in cui il coreografo era riuscito a prendere dei gesti e dei movimenti espliciti della comunicazione sessuale per trasformarli in linguaggio di danza. Ed essendo il linguaggio del corpo uno dei temi che mi interessa filmare fin dai tempi dello “scandaloso” Guardami, c’era già una motivazione sufficiente per trasformare il balletto in un film. Ho cercato di riprendere la danza come se raccontasse una storia, utilizzando uno stile strettamente cinematografico, quasi che la macchina da presa fosse un altro elemento della coreografia, spesso aggiungendo movimento a movimento. Credo che l’esperienza che ne avrà lo spettatore sarà lontanissima da quella del punto di vista della platea».

Biografia

regista

Davide Ferrario

(1956, Casalmaggiore, Italia) è laureato in letteratura angloamericana. Nei primi anni Ottanta ha collaborato con periodici cinematografici e organizzato rassegne, eventi e festival di cinema. Autore di saggi sul cinema, di romanzi e di varie sceneggiature, ha diretto cortometraggi, documentari e lungometraggi di finzione. Fra questi ultimi vanno ricordati il suo esordio, La fine della notte (1989), Tutti giù per terra (1997), tratto dal romanzo di Giuseppe Culicchia, e Guardami, presentato alla Mostra di Venezia del 1999. Il suo romanzo Dissolvenza in nero, con protagonista Orson Welles, è stato tradotto in diverse lingue e portato sullo schermo nel 2006 da Oliver Parker (Fade to Black). Al Torino Film Festival ha presentato diversi lavori, fra cui Materiale resistente (1995), diretto con Guido Chiesa, Sexx (2016), Cento anni (2017). Nel 2020 ha presentato al Festival il documentario Nuovo cinema paralitico (2020) e l'anno successivo il film storico Blood on the Crown.

FILMOGRAFIA

Non date da mangiare agli animali (cm, 1987), La fine della notte (1989), Lontano da Roma (doc, 1991), Anime fiammeggianti (1994), A Rimini (cm, 1995), Il figlio di Zelig (cm, 1995), Materiale resistente (co-regia Guido Chiesa, doc, 1995), Confidential Report (doc, 1996), Estate in città (cm, 1996), Partigiani (doc, 1997), Tutti giù per terra (1997), Figli di Annibale (1998), Sul quarantacinquesimo parallelo (doc, 1998), Guardami (1999), Comunisti (doc, 1999), Linea di confine (doc, 2000), La rabbia (doc, 2000), Le strade di Genova (doc, 2001), Fine amore: mai (doc, 2002), I Tigi a Gibellina (doc, 2002), Mondonuovo (doc, 2003), Dopo mezzanotte (2003), Se devo essere sincera (2004), La strada di Levi (doc, 2006), Tutta colpa di Giuda (2009), Piazza Garibaldi (doc, 2012), La luna su Torino (2014), La zuppa del demonio (doc, 2014), Accademia Carrara: il museo riscoperto (doc, 2015), Sexxx (doc., 2016), Cento anni (doc., 2017), Nuovo cinema paralitico (docufilm, 2020), Blood on the Crown (2021), Boys (2021), Umberto Eco - La biblioteca del mondo (doc, 2022).

Dichiarazione

regista

«Una sera, senza un’aspettativa precisa, sono andato alla Lavanderia a Vapore di Collegno, sede del Balletto Teatro di Torino diretto da Loredana Furno, e ho visto Sexxx, il balletto di Matteo Levaggi. Non sono un appassionato di danza moderna, ma proprio per questo credo che la mia fascinazione quella sera sia stata sincera e convinta. Sono stato colpito soprattutto dal modo in cui il coreografo era riuscito a prendere dei gesti e dei movimenti espliciti della comunicazione sessuale per trasformarli in linguaggio di danza. Ed essendo il linguaggio del corpo uno dei temi che mi interessa filmare fin dai tempi dello “scandaloso” Guardami, c’era già una motivazione sufficiente per trasformare il balletto in un film. Ho cercato di riprendere la danza come se raccontasse una storia, utilizzando uno stile strettamente cinematografico, quasi che la macchina da presa fosse un altro elemento della coreografia, spesso aggiungendo movimento a movimento. Credo che l’esperienza che ne avrà lo spettatore sarà lontanissima da quella del punto di vista della platea».

Cast

& Credits

regia/director
Davide Ferrario
soggetto/story
dall’omonimo balletto di/from the ballet of the same title by Matteo Levaggi e da/and from Prelude for a Symphony in Black di/by Matteo Levaggi, Corpicrudi
fotografia/cinematography
Fabrizio Vacca
montaggio/film editing
Cristina Sardo
suono/sound
Vito Martinelli
interpreti/cast
Kristin Furnes Bjerkestrand, Manuela Maugeri, Viola Scaglione, Denis Bruno, Marco De Alteriis, Vito Pansini
produttori/producers
Davide Ferrario, Francesca Bocca
produzione/production
Rossofuoco


contatti/contacts
Rossofuoco
Davide Ferrario
davideferrario@rossofuocofilm.it
www.rossofuocofilm.it
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