Nazione: Italia
Anno: 1945
Durata: 85'


Andrea ama Maria che lo ricambia, ma si lascia corteggiare anche da Gaetano. I due rivali si incontrano un giorno e Andrea, provocato da Gaetano, lo sfregia con una coltellata. Arrestato e sottoposto a processo è condannato ad una pena di detenzione. Rilasciato dal carcere per amnistia, apprende che Maria, la quale gli aveva giurato eterno amore e che egli continua ad amare appassionatamente, s'è data alla vita galante ed è divenuta la favola del quartiere dove la gente la chiama "Malaspina", Disgustato Andrea si tiene lontano dall'infida e cerca di annegare nel vino la sua pena, mentre Gaetano, che intanto si è arricchito nei più loschi traffici, si avvicina di nuovo a Maria, le fa splendidi regali e si offre di sposarla. Maria acconsente benché l'immagine di Andrea, l'unico uomo che ella abbia amato, non sia cancellata dal suo cuore. Quando tutto è pronto per la cerimonia, ella si sottrae a quelle nozze, che in fondo aborre, e si rifugia in un convento dove chiede di essere accolta come novizia. Gaetano, credendo Andrea complice della fuga, lo affronta col revolver in pugno ma viene disarmato ed ucciso dal rivale.

Segnalazioni cinematografiche C.C.C., vol. XXI, 1947



Nel film Malaspina feci da operatore, regista, soggettista, sceneggiatore, operatore, macchinista, operaio, falegname e comparsa. Feci tutto io ed ebbi successo... Il giorno prima, io, Fizzarotti e Vera Roll scappammo sui Camaldoli, nella stessa cantina in cui si era ubriacato il protagonista del film. Avevamo una paura incredibile! Quando ci dissero che la polizia piantonava la Sala Roma credemmo che Malaspina fosse stato sequestrato. Invece la polizia arginava a stento la folla che premeva per entrare. Molti napoletani andarono a vederlo tre o quattro volte. Un giorno volli sapere il perché di tale successo. Mi recai in un cinema di periferia, dove si proiettava il mio film. Tra gli spettatori c'era un mio vecchio conoscente: confessò di avere gi` visto il film altre volte, perché gli sembrava, vedendolo, "di vivere scene famigliari". Molti si riconobbero nelle comparse del film o vi intravidero un fratello, un amico, un vicino di casa. Un redattore di "Paris Soir", di passaggio da Napoli, lo definì "neorealista". Non ci avevo pensato. Sì, effettivamente, c'era del neoralismo, ma più che intenzionale, era stato originato dalla assoluta mancanza di mezzi.

Roberto Amoroso, "Bollettino dello spettacolo", Agenzia Italia, 14 maggio 1960


Prima cronista sportivo, poi corrispondente di guerra, Roberto Amoroso divenne nel 1926, uno dei migliori operatori del Cinegiornale Luce vendendo i suoi servizi alla Fox. Il gusto per lo spettacolo sportivo lo portò ad organizzare in quello stesso periodo, a Siena, l'incontro PaoliniCarnera del cui ultimo divenne agente e che lanciò nei film Traversata aerea, La nascita di Salomè di Gambino, e L'idolo delle donne in America.
Durante le "quattro giornate" ebbe modo di girare delle scene terrificanti, come quella del giovane marinaio fucilato sullo scalone dell'Universit` a Napoli. Oggi il filmato è conservato a Washington; quando lo videro gli americani, infatti, lo comprarono ed assunsero Amoroso al PWB (il reparto per la guerra psicologica) fornendogli un misero stipendio, ma abbondante pellicola. E con questa pellicola Amoroso cominciò a girare delle scene per suo conto, riprendendo la citt` brulicante di militari e di "signorine", di mercati abusivi, di macerie. Attorno a questo materiale, con l'aiuto di Fizzarotti, Aldo Bufi Landi, Vera Roll, nacque Malaspina, una storia da Napoli milionaria girata tutta dal vero con una macchina portatile. Nel '45 il materiale era tutto girato, ma per alcuni mesi i negativi non potettero essere sviluppati. Una volta sviluppato il film, organizzatone un montaggio sommario, Amoroso decise di doppiarlo in napoletano. Il fascismo era caduto, e con esso il divieto di usare il dialetto. Senza immaginare che questo fatto sarebbe stato tra gli ingredienti fondamentali del suo successo, Amoroso radunò alcuni venditori ambulanti napoletani che trovò a Piazza Vittoria e con essi terminò il film. Anche se nessuno lo aveva visto ancora si trattava di un'opera gi` famosa; a Napoli due grossi noleggiatori, Caserta e Ferrigno, cominciarono a fargli la corte e tanto insistettero che acquistarono i diritti del film. Il 11 maggio 1947 Malaspina ebbe la sua "prima" in quattro locali napoletani. " ... io, Fizzarotti e Vera Roll scappammo sui Camaldoli, nella stessa cantina in cui si era ubriacato il protagonista del film. Avevamo una paura incredibile. Quando ci dissero che la polizia piantonava la Sala Roma credemmo che Malaspina fosse stato sequestrato. Invece la polizia arginava a stento la folla che premeva per entrare". La proiezione aveva avuto inizio alle dieci del mattino, alle dieci di sera l'incasso era di due milioni.
Malaspina era costato circa due milioni, quando finì il periodo di sfruttamento, compreso il successo americano, aveva incassato 380 milioni. Amoroso, che aveva venduto i diritti, ne aveva raccolto le briciole.

Biografia

regista

Roberto Amoroso

Cast

& Credits

Regia: Roberto Amoroso.
Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Amoroso, Armando Fizzarotti.
Fotografia: Roberto Amoroso, Berganzini.
Interpreti: Vera Roll, Aldo Landi, Rino Genovese, Ugo D'Alessio.
Produzione: Roberto Amoroso per SUD Film.
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