Nazione: Mali
Anno: 1982
Durata: 100'


Una grande città africana di oggi; una società divisa; un incontro: quello di due adolescenti in rivolta… Bah è il nipote di Kansaye, un discendente dei grandi capi tradizionali della regione. Batrou è la figlia di un rappresentante del nuovo potere, il governatore militare Sangaré, col quale entrano in conflitto... Studenti, Bah e Batrou appartengono a una generazione che rifiuta l'ordine stabilito e rimette in discussione la società dei padri, col rischio di perdersi, talvolta, nelle sue scelte (la droga)... Il confronto col potere è scatenato dalla falsificazione dei risultati degli esami. La repressione, orchestrata dal governatore Sangaré, esacerba lo scontento. Nel corso delle manifestazioni, Bah e Batrou sono arrestati. Scoprono la prigionia, la sofferenza fisica, l'umiliazione. Una prova che invece di indebolirli li unisce e dà loro la forza di resistere...


Biografia

regista

Souleymane Cissé

Souleymane Cissé nasce a Bamako nel 1940. Fotografo, ottiene una prima borsa di studio per seguire uno stage come proiezionista a Mosca. Una seconda borsa gli permette di seguire, sempre a Mosca, gli studi di cinema al VGIK. Tornato a Bamako, lavora al ministero dell'Informazione, realizzando reportage e documentari. La sua vera carriera di regista inizia con il mediometraggio Cinq jours d'une vie (1973). Il suo primo lungometraggio, Den Muso (1975) - primo lungometraggio maliano in lingua bambarà - verrà vietato dalla censura. È il primo episodio dei difficili rapporti che il regista - in seguito verrà anche arrestato - avrà con l'universo dell'amministrazione pubblica.

FILMOGRAFIA

L'Homme et les idoles (cm, 1965), L'Aspirant (cm, 1968), Sources d'inspiration (doc., 1968), Degal à Dialloube (cm, 1970), Fête du Sanké (cm, 1971), Cinq jours d'une vie (cm, 1973), Dixième anniversaire de l'OUA (doc., 1973), Den muso (The Girl, 1975), Baara (1982), Chanteurs traditionels des Îles Seychelles (cm, 1978), Finyé (The Wind, 1982); Yeelen (La luce, 1987), Un certain matin (1992), Waati (1995).

Dichiarazione

regista

"Il vento risveglia il pensiero degli uomini". Nella vita di un uomo, c'è sempre un momento in cui bisogna fermarsi per guardare quello che è stato fatto e quello che resta da fare. Finyé pone questo doppio interrogativo (Souleymane Cissé).


Simboli e segni

Gli ideogrammi bambara che compongono il titolo del film sono le tracce evidenti di un patrimonio da conservare... o da ritrovare.
Un'eredità che creerà un legame tra die generazioni, quella dei nonni (qui, il vecchio Kansaye) e quella dei nipoti (Bah, Seydou...), al di là dell'incomprensione dei padri. Lungo tutto il film altri segni vengono ad aggiungersi.
La zucca: zucca vuota sulla testa della donna peul. Zucca piena d'acqua, offerta da un bambino, simbolo tradizionale dello scambio e della spartizione, ma anche rispetto altrui, della trasmissione della conoscenza.
La parabola delle stelle: liberata dagli antenati del vecchio Kansaye, essa annuncia un nuovo stato della società, nato dai due precedenti, prima e dopo la colonizzazione).
C'è anche e soprattutto il vento, simbolo stesso del movimento che compone e ritma il film.
Vento dello spirito, vento della storia, che ora molesta, ora unisce (Bah e Batrou nel loro sogno):
Vento del rinnovamento, che cancella gli errori passati e rende caduchi il potere, i poteri separati dalla società; per esempio quello di Kansaye o di Sangaré, ma anche quello della gioventù...
Sangaré (figura tipo di un'autocrazia che non accetta il cambiamento se non quando è essa stessa ad averne l'iniziativa), contestato all'interno della sua famiglia dalle spose e dalla figlia, sarà rinnegato da quegli stessi che lo avevano collocato in quella posizione.
All'interno di questo gioco di poteri, la gioventù è perpetuamente condannata a definirsi. Una gioventù incompresa (Batrou e suo padre); negata, ignorata, separata dagli adulti (il notabile e i ragazzi drogati). Hanno  bisogno, tutti, di immaginare nuovi rapporti.
Bah e Kansaye ci riusciranno. In modo sottile, l'apparente sottomissione di Bah a suo nonno non sarà stata, infatti, che un modo di tendergli la mano. Commosso, il vecchio farà a sua volta atto di umiltà e raggiungerà i nipoti, per inventare, con loro, un futuro diverso.

Cast

& Credits

Regia, sceneggiatura e dialoghi: Souleymane Cissé.
Fotografia: Etienne Carton de Grammont (35mm, colore).
Suono: JeanPierre Houel, Michel Mellier.
Montaggio: Andrée Davanture (ATRIA).
Scenografia: Malick Guissé.
Costumi: Dioncounda Coulibaly.
Musica: Radio Mogadiscio, Pierre Gorse, folklore Mali.
Interpreti e personaggi: Fousseyni Sissoko (Bah), Goundo Guissé (Batrou), Batla Moussa Keïta (il governatore), Ismaila Sarr (il nonno di Bah), Omou Diarra (la terza moglie del governatore), Ismaïla Cissé (Seydou), Massitan Ballo (la madre di Batrou), Dioncounda Kond (la norma di Bah), Yaeouba Samabaly (il Commissario di polizia), Dounamba Dany Coulibaly, Oumou Koné.
Produzione: Souleymane Cissé, Bamako.
Menu