1° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Opere Prime 1982

Les filles héréditaires

di Danièle Dubroux, Marie-Christine Questerbert, Viviane Berthommier
Nazione: Francia
Anno: 1982
Durata: 99


Dérapage. Due giornaliste, Aurore ed Emilie, si recano a Berlino durante il Festival del Cinema per realizzare un servizio sulle giovani registe tedesche e in questo viaggio tra Berlino e Parigi le due amiche vivono l'esperienza di una situazione inaspettata: l'intrecciarsi di nuovi rapporti amorosi sulla soglia dei loro trent'anni. Sul piano narrativo Dérapage si struttura in modo da consentire un continuo confronto tra i due mondi in cui Aurore si trova coinvolta: da un lato c'è Parigi, la vita di ogni giorno, i rapporti con la figlia e la madre, i conflitti quotidiani; dall'altro Berlino, una città lontana, occasione di un lavoro interessante, ma anche luogo di desiderio. Di Berlino vediamo il Filmfest, le due giornaliste riescono addirittura ad intervistare Rainer Werner Fassbinder, ma anche avvertiamo, ossessiva, la presenza del muro.

Retour d'Allemagne. Un viaggio in treno tra Berlino e Parigi. Susanne è interamente coinvolta nelle conversazioni dei suoi compagni di viaggio, scruta attenta i loro volti, osserva il paesaggio, si lascia coinvolgere in situazioni da "scompartimento ferroviario"... È andata a Berlino per i sopraluoghi di un film e nell'itinerario di ritorno la sua fantasia sovrappone le immagini del film alla realtà del treno. E questa stessa realtà, con il prolungarsi del viaggio, assume i toni e l'umore dei suoi propri pensieri.

Soeur Anne ne voistu rien venir. Anne decide di recarsi a Berlino per meglio "situare" la protagonista della sceneggiatura che sta scrivendo: un'amica tedesca con cui aveva vissuto mentre i suoi genitori stavano divorziando. Manou, aspirante attrice alla continua ricerca di un "ruolo", si guadagna la vita facendo lo striptease a Pigalle e quando Anne le comunica le sue intenzioni si unisce all'amica per tentare il successo in Germania, perché nel nuovo cinema tedesco, lei ne è sicura, il suo tipo "anni '30" dovrebbe consentirle di sfondare. Ma Berlino è una città doppia e diversa, come loro stesse e come coloro che incontrano: Caspar, con la sua identità sfumata ed incerta e Gregor, il cineasta che ama "i freaks e le stars" e che non sa riconoscere in Manou l'esatto ritratto dell'attrice che cerca. Nel corso di un viaggio iniziato come momento della ricerca di un'altra immagine di sé, le due amiche finiranno col ritrovare se stesse, in un rapporto reciprocamente conflittuale, come un gioco di specchi in cui l'una rimprovera all'altra di non vederla come lei si vede.

Biografia

regista

Marie-Christine Questerbert

Marie-Christine Questerbert, nata a Parigi nel novembre 1946, si laurea alla Sorbona discutendo la tesi con Roland Barthes. Nel 1969 dirige Buy Me, Sell Me un cortometraggio prodotto dal Groupement de Recherches et d'Essais Cinématographiques, cui seguono nel 1972 L'interminable chevauchée solitaire, "western femminista", e nel 1974 Octopus de natura. A partire dal 1976 svolge attività di critica cinematografica, curando le corrispondenze da diversi festival per i "Cahiers du Cinéma", "Maintenant" e "Sauf Mardi".

Viviane Berthommier

Viviane Berthommier, nata a Bellac nel giugno del 1946, segue i corsi di regia all'INSAS di Bruxelles e realizza due cortometraggi (Histoire de l'ours, 1968 e Ces Femmes, 1970) e un mediometraggio: Alice, Babar et les quarantes nenuphars. Negli anni successivi cura per le Editions Maspero "De l'autre côté de la maternitée" e lavora ad una ricerca sulle donne per I'Università di Grenoble. Nel 1976 riprende la produzione di cortometraggi collaborando con l'Atelier de Cinéma di Caen e, a partire dal 1977, cura una serie di trasmissioni radiofoniche: "Au bord de la mère"; "Hamman, jour des femmes" con Juliet Berto e Isabelle Adjani; "Berlin, quelque bandes sonores avec elles", incontri con le registe berlinesi. Nel 1980 gira Javotte, un cortometraggio prodotto da Antenne Deux.

FILMOGRAFIA

Viviane Berthommier was born in Bellac in June 1946; she studies to be a director at INSAS in Bruxelles and makes two short films (Histoire de l’ours, 1968 and Ces Femmes, 1970) and a medium-length movie: Alice, Babar et les quarentes nenuphars. During the following years works for Editions Maspero on “De l’autre côté de la maternitée” and works on a research on women for the University of Grenoble. In 1976 she starts again the production of short films, in partnership with the Atelier de Cinéma di Caen and, from 1977, she works on a series of radio programmes: “Au bord de la mere”, “Hamman, jour des femmes” with Juliet Berto and Isabelle Adjani, “Berlin, quelque bandes sonores avec ells”, meetings with directors from Berlin. In 1980 she shoots Javotte, a short produced by Antenne Deux.

Traduzione in inglese Francesca Sala – English translation Francesca Sala

Danièle Dubroux

Danièle Dubroux è stata redattrice dei «Cahiers du Cinéma» dal 1976 al 1985. Dopo aver realizzato alcuni cortometraggi, nel 1984 gira il suo primo lungometraggio, Les Amants terribles, vincitore di numerosi premi. Nei suoi film appare spesso anche come attrice.

FILMOGRAFIA

L'Olivier (co-regia, doc., 1975), Les Deux élèves préférés du professeur Francine Brouda (cm, 1978), Le Colosse et la fourmi (cm, 1981), Sœur Anne ne vois-tu rien venir (cm, 1982), Les Amants terribles (1984), La Petite allumeuse (1988), Border Line (1991), Le Journal du séducteur (1995), L'Examen de minuit (1998).

Dichiarazione

regista

Un film collettivo
Il film si iscrive all'interno di un viaggio tra due capitali: Parigi e Berlino, e assume subito le forme di un viaggio iniziatico: una risalita lungo il corso del tempo e della Storia, dell'infanzia e dell'inconscio che tocca punti sensibili come il senso di colpa, la libertà e i suoi limiti, la rivolta, l'amore, l'odio, il silenzio, il non detto, l'identità nazionale e la ricerca d'identit`. Les filles héréditaires è frutto di un progetto collettivo che unisce alle tre registe francesi Jutta Brückner, Helma Sanders e Ula Stöckl. E tra queste sei donne registe, francesi e tedesche, si stabilisce una relazione stretta, tesa, fatta di retaggi radicati (tutte sono "les filles héréditaires" della guerra tra i loro paesi) e di movimenti recenti, di cui il femminismo è uno dei momenti più significativi. In particolar modo per le tre registe francesi, andare a Berlino significa raggiungere la frontiera, toccare il limite ultimo, il confine di un mondo che si autodefinisce "libero". In effetti Berlino e per loro un luogo dell'immaginario, un luogo chiuso e vuoto all'interno del quale esse proiettano i loro fantasmi e le loro paure. Il film si costruisce dunque all'interno di un movimento di flussi e riflussi da una cittàall'altra, un asse Parigi-Berlino tracciato su una carta ferroviaria. E tuttavia non si tratta di un sonnolento e confortevole viaggio in prima classe, ma di un itinerario che turba, e dopo il quale ci si ritrova diversi.

Cast

& Credits

1° episodio: Dérapage.
Regia: Marie-Christine Questerbert.
Fotografia: Jean Francis Gondre (16mm, colore).
Assistente alla fotografia: Philippe Ros.
Suono: Philippe Quinsac.
Assistente alla regia: Catherine Laurent.
Montaggio: Jeanne Gargonne.
Interpreti e personaggi: Catherine Breillat (Aurore); Marie Rivière (Emilie); Jean Noël Picq (Boster); Emanuelle Riva (la madre); Zeline Chalern (la figlia) e con la partecipazione di Rainer Werner Fassbinder; durata: 33 minuti.

2° episodio: Retour d'Allemagne.
Regia: Viviane Berthommier.
Fotografia: Bruno Nuytten.
Assistente alla fotografia: Pascal Marty (16mm, colore).
Suono: Patrick Frederich.
Assistente alla regia: Valdrie Paulin.
Montaggio: Dominique Auvray.
IInterpreti: Camille de Casabianca, Bernard Frank, Marcel Dalio; durata: 31 minuti.

3° episodio: Soeur Anne ne voistu rien venir.
Regia: Danièle Dubroux.
Fotografia: VeyrinForres (16mm, colore).
Montaggio: Martine Giordano.
Mixage: Alain Garnier.
Assistente alla regia: Stavros Kaplanidis.
Interpreti: Manuela Gourary, DaniMe Dubroux, Cyril Spiga, Rudolph Tome; durata: 35 minuti;
Produzione: 6 Girls Productions, ZDF.
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