2° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Retrospettiva - Nouvelle Vague

Charlotte et Véronique, ou Tous les garçons s'appellent Patrick

All the Boys Are Called Patrick
di Jean-Luc Godard
Nazione: Francia
Anno: 1957
Durata: 21'


Due ragazze, studentesse, abitano nella stessa stanza, da qualche parte del quartiere latino. Prima l'una e poi l'altra vengono accostate per la strada da un giovane, simpatico, brillante. Entrambe accettano un appuntamento e la sera, nella loro stanza, si descrivono l'un l'altra l'incontro e sognano l'indomani. Solo quando lo scorgeranno intento ad abbordare una terza ragazza si accorgono che entrambe si erano innamorate dello stesso ragazzo, ma che in fondo tutti i ragazzi si chiamano Patrick.

A. Farassino
(Jean-Luc Godard, La Nuova Italia, Firenze 1974)


Questa geniale operina è importante per la precisione con cui è costruita, per la vivacit` e l'originalit` del dialogo, per l'umorismo degli effetti ripetuti in modo simile o in modo diverso durante le due scene del corteggiamento. E soprattutto per la divertente ed incredibile spontaneit` con cui si comportano tra loro le due donne, nel loro piccolo appartamento, dove sono tratteggiate con un'autenticit` mai vista finora nel cinema francese. È vero, c'erano stati Becker e Renoir, ma la ragazza descritta da loro era una ragazza di prima della guerra, e non quella di oggi. E che grazia nel portamento hanno le sue protagoniste, molto più che in Une femme coquette! Il montaggio è superbo, per la sua impressione di secchezza artificiale (Godard infatti, che verso il 1956-1957 era diventato un professionista del montaggio, ma del montaggio dei film altrui, fa dei raccordi sbagliati solo volontariamente ed è capacissimo di montare come si deve, come fa qui, cosa che un Richard Quine o un Denys de la Patellière dovrebbero invidiargli), e questa secchezza ben si accordava con la grazia spontaneamente artificiale di queste donne vezzose. Come in Cocteau, ritroviamo attraverso l'artifizio il più crudo realismo e soprattutto la poesia. (…)

Biografia

regista

Jean-Luc Godard

Jean-Luc Godard (Parigi, 1930) è tra i protagonisti assoluti della nouvelle vague, prima come critico militante dei «Cahiers du Cinéma» negli anni ’50, poi come regista fin dall’esordio con Fino all’ultimo respiro (1960). Godard si è imposto in quasi 50 anni di carriera come uno dei più radicali e rigorosi innovatori del linguaggio cinematografico. 

FILMOGRAFIA

À bout de souffle (Fino all’ultimo respiro, 1960), Une Femme est une femme (La donna è donna, 1961), Vivre sa vie (Questa è la mia vita, 1962), Le Mépris (Il disprezzo, 1963), Une Femme mariée (Una donna sposata, 1964), Pierrot le fou (Il bandito delle undici, 1965), Made in USA (Una storia americana, 1966), La Chinoise (La cinese, 1967), Lotte in Italia (1971), Tout va bien (Crepa padrone, tutto va bene, 1972), Numéro deux (1975), Ici et ailleurs (1976), Comment ça va? (1978), Sauve qui peut (la vie) (Si salvi chi può-La vita, 1980), Passion (id., 1982), Prénom Carmen (id., 1983), Je vous salue, Marie (id., 1985), Soigne ta droite (Cura la tua destra, 1987), Histoire(s) du cinéma (TV, 1989-1998), Nouvelle vague (id., 1990), Hélas pour moi (1993), For Ever Mozart (1996), Éloge de l’amour (2001), Notre Musique (2004), Prières pour Refusniks I-II (2004) , Film socialisme (2010), Adieu au langage (Addio al linguaggio, 2014).

Cast

& Credits

Regia: Jean-Luc Godard.
Soggetto e sceneggiatura: Eric Rohmer.
Fotografia: Michel Latouche.
Montaggio: Cécile Decugis.
Musica: un rondò di Beethoven.
Suono: Jacques Maumont.
Interpreti e personaggi: Jean-Claude Brialy (Patrick), Nicole Berger (Véronique), Anne Colette (Charlotte).
Produzione: Pierre Braunberger per Les Films de la Pléade.
Distribuzione: Gaumont.
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