Nazione: Francia
Anno: 1955
Durata: 20'


Questo cortometraggio è stato girato in quindici giorni, nel settembre del 1955, durante uno dei più lunghi viaggi in Cina organizzato dalle Amitiés Franco-Chinoises. Fu scelta Pechino "perché bisogna sapersi limitare" (perché?) e la domenica perché le condizioni delle riprese, la mancanza di illuminazione, la mancanza di tempo non consentivano di mettere sufficientemente in rilievo un elemento che ha un ruolo particolare nella Cina attuale: il lavoro. Questo film ha due padrini: Claude Roy, che fu il promotore del viaggio e Paul Paviot che ebbe la concessione miracolosa e decisiva di girare una pellicola kodachrome da 16mm. Questo per quel che riguarda le origini di Dimanche ` Pékin.
Questo film non è, non può, non vuole essere un saggio-sulla-Cina, impresa che richiederebbe più tempo, molti più sforzi e molta più umilt`. I compagni ai quali l'ho proiettato a Pechino nel 1958, nel corso di un altro viaggio, hanno riso con gentilezza. "Sì, sì era proprio così…" Segno dei tempi, di questa accelerazione del tempo
contenuta interamente nella risposta del Siriano intervistato da Cinq Colonnes ` la Une, dopo gli avvenimenti di Damasco, il quale volendo parlare del governo rovesciato dopo due giorni, cominciava "Sotto l'antico regime…"

C. Marker
(Commentaires, op. cit.)


Immagini e testi ("Sognavo Pechino da trent'anni senza saperlo", "Come se io con i miei occhi, fossi sul bordo di un boschetto di betulle…"), tutto concorre a fare dei suoi "documentari" dei film soggettivi. Dimanche ` Pékin, Lettre de Sibérie non sono dei reportage sulla Cina o sulla Siberia, ma sono i film di un regista che ci presenta - come gi` Stendhal a proposito dell'Italia - la Cina di Marker e la Siberia di Marker. "La verit`, quella si che è un artificio", dice Marker, ma l'Io non è artificioso. L'Io è memoria, sguardo, sensibilit`, intelligenza… E attraverso il suo prisma che vediamo le immagini del mondo, è la sua verit` che ci viene presentata.

J. Chevalier
("Image et Son", n. 161-162, 1963)

Biografia

regista

Chris Marker

Chris Marker (pseudonimo di Christian François Bouche-Villeneuve; Neuilly-sur-Seine, Francia, 1921 - Parigi, Francia, 2012) nel 1953 ha realizzato con Alain Resnais il film Les statues meurent aussi. Si è poi dedicato al documentario con film come Lettre de Sibérie (1957) e Le joli mai (1963), e in seguito, nell’arco di una carriera lunga quasi mezzo secolo, ha realizzato diversi altri lavori, tra i quali i celebri La jetée (1962), Sans soleil (1983) e Le tombeau d’Alexandre (1993), affermandosi come uno dei più importanti registi militanti e sperimentali del cinema francese.

FILMOGRAFIA

filmografia essenziale/essential filmography

Olympia 52 (1952), Les statues meurent aussi (coregia/codirector Alain Resnais, cm, doc., 1953), Lettre de Sibérie (doc., 1957), ¡Cuba Si! (mm, doc., 1961), La jetée (cm, 1962), Le joli mai (doc., 1963), Loin du Vietnam (collettivo/collective, doc., 1967), La sixième face du pentagone (cm, doc., 1968), La bataille des dix millions (mm, doc., 1971), Vive la baleine (cm, doc., 1972, co-regia Mario Ruspoli), L’ambassade (cm, 1973), Le fond de l’air est rouge (doc., 1977), Junkopia (cm, doc., 1981), Sans soleil (doc., 1983), A.K. (doc., 1985), Mémoires pour Simone (doc., 1986), Le tombeau d’Alexandre (doc., tv, 1993), Level Five (1997), Chats perchés (mm, tv, 2004).

Cast

& Credits

Regia, sceneggiatura e fotografia: Chris Marker.
Trucco ed effetti speciali: Arcady.
Montaggio: Francine Grubert.
Musica: Pierre Barbaud.
Consulente sinologico: Agnès Varda.
Narratore: Gilles Quéant.
Produzione: Pavox Films.
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