Sull'arte pubblica e la sua utilità: riflessioni sui senza fissa dimora di New York e San Paolo, a partire dall'opera di Vito Acconci, icona internazionale dell'Art Public. La sua installazione, realizzata in 60 giorni sotto il viadotto di Glicério a San Paolo, consiste in «qualcosa come una casa per la strada», una casa-container aggiunta al viadotto. In contrappunto, le parole della popolazione senza tetto. Helena Ignez e Rogério Sganzerla incontrano a New York Vito Acconci, il più importante pioniere del tardo XX secolo di performance, video, installazioni ed esplorazione dello spazio architettonico. Il suo lavoro ha esteso i confini dell'arte muovendosi oltre la galleria o il museo, nello spazio pubblico condiviso. Inizialmente poeta, Acconci comincia a dedicarsi all'Arte concettuale nei tardi anni '60. La riflessione di Helena Ignez si prolunga fino a toccare i temi dell'esistenza nel suo senso più ampio e propone allo spettatore una meditazione sul ciclo della vita che si perpetua.
Biografia
regista
Helena Ignez
Helena
Ignez (Salvador de
Bahia, Brasile, 1942), “musa del nuovo cinema”,
è stata la moglie di Rogério
Sganzerla, ed è una delle figure centrali nella drammaturgia
brasiliana dagli
anni ’60 a oggi. In lei Bressane e Sganzerla hanno trovato
un’attrice capace di
osare e di inventare con loro una nuova cinematografia e un nuovo
linguaggio.
Tra i suoi film come attrice diretti da Rogério Sganzerla O
Bandido da Luz
Vermelha (1969), A Mulher de Todos (1970),
Copacabana mon amour (1970).
FILMOGRAFIA
A miss
e o Dinossauro (co-regia
Julio Bressane, Rogéiro Sganzerla, cm, 1970), Reinvenção
da rua - Uma
reflexão (mm, 2003).