24° TORINO FILM FESTIVAL
Piero Bargellini

Erinnerung an die Zukunft [Rushes]

Erinnerung an die Zukunft [Rushes]

Nazione: Italia
Anno: 1970
Durata: 75'


Ciò che mi spinge a fare il cinema è l’insieme dei processielementi che lo costituiscono, rivelazione della quale non finisco mai di meravigliarmi: la magia della pellicola che reagisce alla luce impressionando la realtà a cui viene esposta, lo sviluppo che rivela l’immagine e la fissa, processo chimico-dinamico come riprendere la scena una seconda volta (se non è la prima perchè in sviluppo operando assisto alla creazione dinamica di quella certa realtà-scena), poi il montaggio e la proiezione dove i singoli fotogrammi ridivengono e rendono il movimento. Così per me la successione dei fenomeni singoli nella loro unità è ciò che tengo a rappresentare col/nel «film». In questo senso opero una selezione di momenti reali della realtà che filmo e ho realizzato film come Fractions of Temporary Periods, 360° di cinediario, Relazione filmata, Morte all’orecchio di Van Gogh... Solo in questi ultimi tempi ho cominciato a intravedere la possibilità di una «rappresentazione» cinematografica più ampia, espansa come «unità armonica», nel senso che tiene conto di me nell’effettivo ruolo che svolgo come essere, parte attiva della realtà, spettatore operante di ciò che filmo, autore della realtà che rappresento come spettacolo e cineprocesso, in proiezione e anche autorappresentazione in un presente-spazio reale e totale in quanto unità exentro. L’inizio di questa mia fase processo si intravede in Zukie come embrione latente. Di per sé Zukie va in altre direzioni, fuori dell’unità- reale, perché scisso in autoindividuazioni (immagine-realtà fisica, suono-realtà onirica). Ciò di cui sopra parlo è quanto avviene in me e nel film, Erinnerung an die zukunft, che maturo simultaneamente come espressione interno-esterna (ex-entro) verso il compimento di me «unità armonica» nella comune, unica Realtà, quale punto di unione tra Cosciente fisicoreale e Interiore oniricoreale. (P. Bargellini)

Biografia

regista

Piero Bargellini

Pierfrancesco Bargellini (Arezzo, 1940-1982), per tutti Piero, a 20 anni compra la prima cinepresa e la punta sulle sue passioni giovanili: automobili e moto da competizione. Pochi anni dopo conosce Marco Melani che diventa suo compagno di cinema, nonché attore dei suoi film. Comincia a farsi notare nel mondo dei cineamatori e al Festival di Montecatini vince un premio. Uno dei membri della giuria è Massimo Bagicalupo, tra i fondatori della Cooperativa cinema indipendente, che lo invita a entrare nell’area del nascente cinema underground italiano. Continua a fare film nei ritagli di tempo che gli lascia il suo impiego come agronomo presso l’Ente irrigazione Val di Chiana, ma poco dopo, segnalato e supportato dal gruppo della rivista «Cinema & Film» e da «Filmstudio 70», lascia il lavoro e si trasferisce a Roma. Qui, agli inizi degli anni ’70, lavora saltuariamente per la Rai e continua la sua attività come regista indipendente nell’ambiente underground della capitale. In questo periodo ha anche inizio una serie di disavventure con la legge che lo portano a fuggire in Turchia con la moglie Oriana e la figlia Rebecca nel 1975. Tornato in Italia continua i suoi esperimenti, annotando le sue scoperte in una serie di quaderni e tentando inutilmente di farsi finanziare alcuni progetti per programmi sperimentali della Rai. Bertolucci e Storaro lo consultano durante la preparazione di La Luna (1981) per risolvere il problema di alcuni effetti speciali. Ma progressivamente Bargellini perde i contatti col cinema e poco dopo ricomincia il calvario con la legge. Viene ritrovato morto, ufficialmente per overdose, all’alba del 10 luglio 1982.

FILMOGRAFIA

Il teschio; La fiera dei sogni; L’incompiuta; Club 3P Battifolle (1965), Anno 2000 (1965), La striscia (1966), ...vi prego di accettare questo semplice bouquet di parentesi appena sbocciate ((())) (1966), Questo film è dedicato a David Riesman e si intitolerà «Capolavoro» (1967), Morte all’orecchio di Van Gogh (1968), Fractions of Temporary Periods I parte: Ovvero Plans- Séquences per una bambina (1965-1968), 360° di cinediario (1968), Tempo-Tempio-Ritratto (1968), Macrozoom (1968), Baraccone (1968), Water-Closet ovvero attesa per una defecazione (1968), Stricnina (1969- 1973), Fractions of temporary periods II parte: Due ore pomeridiane della bambina (1969), Trasferimento di modulazione (1969), Nelda (1969), Un ottofilm di Pierfrancesco Bargellini (1969), Zukie (1970), Gasoline (1970), Bacino Casa del lupo o di Tonino Massimo e Piero (1970, esiste solo in stato di frammento/only fragments), Oracolo (1970-1971, distrutto dall’autore nel 1974/destroy by the director in 1974), Erinnerung an die Zukunft (1970, non terminato/unfinished), Due silenzi e un’armonica (1971), Dove incominciano le gambe (1974)

Dispersi/Lost: Saluto (gennaio/January 1968, 8-16mm, 18fts, sonoro/sound, 3’30’’, bn/bw), Relazione filmata (1968-1970, 8mm, 24fts, sonoro/sound, 13’, col.); Abbandonate ogni illusione, preparatevi alla lotta (co-regia/co-director Marco Melani, Stefano Beccastrini, 1969, 16mm, 24fts, 40’, col.-bn/bw)

Cast

& Credits

regia/director Piero Bargellini
interpreti/cast Piero Bargellini, Giovanna Ducrot, Massimo Bacigalupo, Tonino De Bernardi
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