Nazione: RFT
Anno: 1968
Durata: 23'


La vicenda è uri triangolo tra il marito (un nero), un'attrice e il suo protettore. Contemporaneamente è un triangolo tra prostituzione, arte e sentimenti. Nella prima parte (una lunga carrellata lungo la Landsberger Strasse), l'attrice uccide il protettore. La seconda parte mostra, concentrati in dieci minuti, tre atti della pièce Krankheit der Jugend (Malattia della gioventù) di Ferdinand Bruckner. Al centro dell'opera c'è il processo che Freder definisce dell'"imborghesimento con coscienza". Nuova scena: il marito è inseguito. Scena nuziale con l'attrice, ritorno a casa, palazzone di periferia. Dopo l'atto che l'ha liberata dal protettore, l'attrice appare alla finestra e recita poesie d'amore del mistico Juan de La Cruz contro il rumore della pioggia e contro il movimento degli alberi. (Karsten Witte).

Der Bräutigam, die Komödiantin und der Zuhälter dura 20 minuti. Il film è dedicato all'SDS: non è un atto ideologico, ma un suggerimento allo spettatore. Soltanto una breve sequenza ha direttamente a che fare con gli avvenimenti dell'anno scorso: il protettore aspetta con impazienza la ragazza, che ha sposato un negro; pensa di riportarla sulla strada; è freddo, autoritario, minaccia di denunciarla alla polizia; la ragazza gli prende la pistola e gli spara. È un episodio compresso e frammentario; le cause di ciò che accade sono del tutto interne alle azioni dei due antagonisti. Però è subito evidente, in modo naturale e quasi banale, la storia che sta dietro queste poche immagini di violenza e di sfruttamento, di repressione e di liberazione.
Non è un film politico, se per "politico" si intende un film sugli affari della politica. È un film sull'amore, se per "amore" non si intendono gli affari dell'amore e con l'amore di cui tratta il film. La prima sequenza (più di sette minuti) è una carrellata lungo una strada, di notte: sono in vendita gomma da masticare, benzina, persone. Soltanto i cartelloni pubblicitari sono illuminati; le persone (le puttane, i clienti) sembrano appartenere al regno delle ombre. Si affacciano alla luce per una rappresentazione teatrale, stilizzata e lapidaria, in cui si parla in modo schematico dei violenti "giochi di societ`" di una classe decaduta. (Si tratta di alcuni frammenti di Krankheit der Jugend, di Ferdinand Bruckner, messi in scena dall'ex actiontheater di Monaco con la regia di Straub). Qui la magia (elevamento e catarsi dell'uomo attraverso l'arte) diventa fumetto; inoltre disturba la realt` esterna: il rumore della strada penetra nella rappresentazione teatrale.
Nel funerale la magia (elevamento e catarsi dell'uomo attraverso la religione) funziona ancora. Ma anche qui c'è un elemento di disturbo: il marito è un negro ed è perseguitato. Qui nell'esclusivit` del rituale religioso, si avverte l'esistenza del razzismo (attraverso la posizione della cinepresa) più intensamente di quanto avvenga nei violenti tentativi del protettore (simbolo di una societ`) di irrompere nell'amore tra la ragazza bianca e l'uomo negro.
Il film finisce con una sequenza bella, triste e utopica: la coppia si parla citando versi del poeta spagnolo Juan de la Cruz, un mistico del XVI secolo. È difficile afferrarne le parole; ancora una volta, è essenziale l'azione. L'introspezione poetica ha a che fare con la speranza, ma anche con l'abbandono.
Der Bräutigam, die Komödiantin und der Zuhälter è un film da descrivere, e come tutti i film di Straub è difficile da accettare, perché la sua verit` non è addolcita da nessun trucco. Un'ultima cosa: chi considera Straub un incapace e non sa o non vuol sapere con quale cura egli sceglie i propri collaboratori, dovrebbe osservare con attenzione una panoramica di questo film. C'è un'automobile in un paesaggio; ad un certo punto la macchina da presa inizia a muoversi, segue l'automobile finché non è vicina. Il modo in cui è stata "fatta" una tale sequenza dovrebbe convincere chiunque che il lavoro di Straub è magistralmente professionale.
Alf Brustellin, da "Süddeutsche Zeitung", 9 aprile 1969

Biografia

regista

Jean-Marie Straub

Jean-Marie Straub (Metz, Francia, 1933) ha lavorato, come assistente, per registi come Robert Bresson, Abel Gance, Jean Renoir o Jacques Rivette, esordendo nel 1963 insieme a Danièle Huillet, che da quel momento sarà sua compagna di vita e di lavoro, con il cortometraggio Machorka - Muff, tratto da un racconto di Heinrich Böll. Hanno realizzato il loro primo lungometraggio, Cronaca di Anna Magdalena Bach, nel 1968. Da allora hanno diretto una trentina di film, confrontandosi con autori come Friedrich Hölderlin o Cesare Pavese. Nel 2006 sono stati omaggiati, a Venezia, di un Leone speciale per l’innovazione del linguaggio cinematografico.

FILMOGRAFIA

 filmografia essenziale/essential filmography

Machorka - Muff (coregia/codirector Danièle Huillet, cm, 1963), Chronik der Anna Magdalena Bach (Cronaca di Anna Magdalena Bach, coregia/codirectorDanièle Huillet, 1968), Moses und Aaron (Mosè e Aronne, coregia/codirectorDanièle Huillet, 1975), Dalla nube alla resistenza (coregia/codirector Danièle Huillet, 1979), Der Tod des Empedokles (La morte di Empedocle, coregia/codirector Danièle Huillet, 1987), Lothringen! (coregia/codirectorDanièle Huillet, cm, 1994), Sicilia! (coregia/codirector Danièle Huillet, 1999),Une visite au Louvre (coregia/codirector Danièle Huillet, 2004), Corneille-Brecht (cm, 2009), O somma luce (2010), Jeonju Digital Project 2011 - Un héritier (cm, 2011).

Danièle Huillet

Danièle Huillet nasce a Parigi il 1° maggio 1936. Cresce in campagna e ritorna a Parigi verso il 1948. Studia al liceo Jules Ferry. Si prepara per l'IDHEC ma si rifiuta di scrivere sul film Menèges di Yves Allégret che ritiene indegno di una prova d'esame.

Cast

& Credits

Regia e sceneggiatura: JeanMarie Straub, Danièle Huillet.
Soggetto: da Krankheit der Jugend di Ferdinand Bruckner e versi di Juan de La Cruz.
Fotografia (35mm, b/n): Klaus Schilling, Hubs Hagen.
Montaggio: Straub/Huillet.
Musica: Johann Sebastian Bach (Oratorio dell'Ascensione, BWV 11).
Interpreti: James Powell (James), Lilith Ungerer (Marie, in teatro/Lilith), Rainer Werner Fassbinder (Freder in teatro / il ruffiano), Peer Raben (Alt, in teatro/Willi), Irm Hermann (Désirée), Kristin Peterson (Irene), Harma Schygulla (Lucy), Rudolf Waldermar Brem (Petrelli).
Produzione: Janus Film und Fernsehen (Francoforte) / StraubHuillet.
Produttore: Klaus Hellwig/StraubHuillet.
Riprese: Pasqua 1968 e 36 agosto 1968 a Monaco.
Costo: 17.500 D.M.
Prima proiezione: 10/ 10/ 1968 al Festival di Mannheim

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