Nazione: Italia
Anno: 1946
Durata: 81'


I personaggi del film non hanno nome, sono semplicemente: il ladro (Nando Bruno), la ragazza (Valentina Cortese), il giovane (Andrea Checchi), il signore distinto (Vittorio De Sica), l'altra ragazza (Marisa Merlini), l'americano (Gar Moore). L'azione si svolge oggi, in una citt` imprecisata, dalle dieci di sera all'alba del giorno dopo. Un solo vago filo conduttore lega le scene: una collana di perle meravigliose chiuse in una scatoletta di latta che reca la modesta iscrizione: "perle romane". Il ladro, attraverso tetti e cortili, è giunto su un terrazzino e spia fra le imposte. Ora siamo nell'interno della camera, nuda, disordinata, triste. Andrea Checchi accomoda la fotografia di una ragazza bruna sul cassettone, si posa la bocca di una pistola alla tempia. Il ladro spalanca le imposte, chiama il giovane e gli propone di unirsi a lui per le imprese della nottata.
Nella camera accanto Valentina cerca di guadagnarsi onestamente la vita battendo a macchina fogli su fogli. Esasperata per le lamentele della padrona, spinta dall'esempio di un'amica piuttosto vivace, prende in prestito un vestito da questa e esce nella strada buia e fangosa, in cerca di americani e di denaro. Un ladro che ruba delle perle viene a sua volta derubato dal nostro ladro. "Perle romane"? Un'occhiata di disprezzo e la collana passa nelle tasche di Andrea Checchi e da queste al collo di Valentina salvata all'ultimo istante da una retata e che i due conducono in un bar. C'è tanta gente: Gar Moore ubriaco che propone a tutte le donne di sposarlo. C'è Vittorio De Sica, il signore distinto che ha dimenticato il proprio nome. In una saletta dietro al bar, c'è la ragazza di Checchi che, appena la ritrova, la prende a schiaffi per poi firmare una nuova pace.
Valentina perde tutto al gioco, anche la collana. All'alba il signore distinto ha scoperto finalmente chi è, glielo hanno detto i giornali del mattino: è il nuovo ministro delle finanze. Valentina ritrova la collane, Andrea la accompagna a casa. Scoprono di abitare nello stesso portone, si guardano, si baciano, la collana si rompe e le perle rotolano verso il tombino. "Non importa dice Andrea te ne comprerò delle altre, più belle, vere".

"Hollywood", n. 17, maggio 1947

È un buon film. Strano, a volte indeciso, a volte con qualche lacuna ma è un film intelligente che fa bene sperare del suo regista. La gente commenta e si alza. Nossignori, nossignori! Non avete dunque letto il biglietto d'invito? Dice "Dopo la visione il pubblico sar` chiamato a fare un processo agli imputati: regista, sceneggiatore, attori". Il pubblico siede di nuovo e ascolta per mezz'ora il dibattito: qualcuno dice molto bene del film, qualcuno un po' male, qualcuno vuole scoprirci qualcosa di tutti i francesi Renoir, Duvivier, Carné e Clair, ma è un qualcuno particolarmente maligno. Gli accusati ringraziano, si giustificano, si discolpano. Verso le due tutti hanno una gran fame e se ne vanno a casa. È stata una buona idea questa del "processo a porte chiuse". Se non altro abituer` gli animi ai risultati che si avranno tra un mese, quando il film uscir` in pubblico, e dal pubblico sar` discusso.

Doriana Danton, "Hollywood", n. 17, maggio 1947


C'è infine, ed è qui il punto in cui Roma citt` libera va sopra le righe, il personaggio dello smemorato, interpretato da un De Sica che forse non è mai stato così bravo. Un uomo politico, evidentemente maturato alla retorica dei dieci milioni di baionette, ed affrettatosi, mutati i tempi, a sostituire alle armi le più inverosimili specie di fiori, manovrate nello stesso modo: il discorso ai "signori ufficiali" pronunciato davanti al pianoforte di un nightclub è la testimonianza più acre della fine di una crisi. La mattina dopo i giornali annunciano finalmente la buona notizia: lo smemorato è diventato ministro. Della guerra, si suppone; la storia ha ripreso a girare nel senso caro alla maggior parte degli Italiani. "M'hanno fatto ministro, vado a prendere il tram" dice lo smemorato, ed è su queste parole che simbolicamente si chiude la stagione troppo breve della libert` in Italia.

Ettore Capriolo, "Schermi", luglio 1958

Biografia

regista

Marcello Pagliero

Cast

& Credits

Regia: Marcello Pagliero.
Soggetto: Ennio Flaiano.
Sceneggiatura: Suso Cecchi D'Amico, Ennio Flaiano, Filippo Mercanti, Marcello Pagliero, Marcello Marchesi, Cesare Zavattini.
Fotografia: Alto Tonti.
Scenografia: Gastone Medin.
Musica: Nino Rota.
Montaggio: Giuliana Attenni.
Interpreti e personaggi: Nando Bruno (il ladro), Valentina Cortese (la ragazza), Andrea Checchi (il giovane), Vittorio De Sica (il signore distinto), Marisa Merlini (l'altra ragazza), Gar Moor (l'americano), Manlio Busoni (il falsario), Francesco Grandjacquet (il padrone della bisca), Ennio Flajano (il questurino), Ave Ninchi (l'affittacamere), Camillo Mastrocinque (il signore con la macchina).
Produzione: PAO Film.
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