MARÍA CANDELARIA

Un famoso pittore spiega a una giornalista perché non ha voluto vendere il suo quadro raffigurante un'indiana nuda; e l'azione retrocede al 1909. A Xochimilco gli umili indiani María Candelaria e Lorenzo Rafael non vogliono cedere la loro maialina: è tutto ciò che possiedono e serve loro per sposarsi e per pagare i debiti al malvagio Damián. Ma costui, che desidera María, gliela ammazza, e, insieme ad alcuni poliziotti, accusa Lorenzo Rafael di furto; l'indiano viene gettato in galera. Il pittore, che desidera fare un ritratto a María Candelaria, paga la cauzione. L'indiana posa per lui, ma, dato che lei non vuole spogliarsi, il pittore finisce il quadro ispirandosi al corpo di un'altra. La gente, credendo che María Candelaria abbia posato nuda, brucia il suo orto, la perseguita e le tira sassi inseguendola fin davanti al carcere. María muore nelle braccia di Lorenzo Rafael che è riuscito a forzare la porta della sua cella. Il fidanzato la conduce in canoa, su un letto di fiori, lungo il canale della Morte.

Regia e soggetto: Emilio Fernández.
Sceneggiatura: Emilio Fernández, Mauricio Magdaleno.
Fotografia: Gabriel Figueroa.
Scenografia: Jorge Fernández.
Montaggio: Gloria Schoemann.
Musica: Francisco Domínguez.
Suono: Howard Randall, Jesús González Gancy e Manuel Esperón.
Interpreti e personaggi: Dolores del Río (María Candelaria), Pedro Armendáriz (Lorenzo Rafael), Alberto Galán (pittore), Margarita Cortés (Lupe), Miguel Inclán (signor Damián), Beatriz Ramos (giornalista).
Produzione: Films Mundiales, Agustín J. Fìnk.