39° TORINO FILM FESTIVAL
FUORI CONCORSO/L'INCANTO DEL REALE
C'È UN SOFFIO DI VITA SOLTANTO
di Matteo Botrugno, Daniele Coluccini
Lucy ha 95 anni, nella sua casa le foto ingiallite dal tempo raccontano l’adolescenza di un ragazzo che all’epoca si chiamava Luciano e stava per vivere il periodo più terribile della sua vita. Lucy è la donna transessuale più anziana d’Italia, una dei pochi sopravvissuti al campo di concentramento di Dachau ancora in vita. Con la sua vita Lucy racconta la storia del ’900. Gli eventi di un’esistenza turbolenta diventano la metafora di un’umanità che non si arrende e fa tesoro del più grande dono della Storia: la memoria, unico e imprescindibile punto di partenza.
Biografia
regista

Matteo Botrugno, Daniele Coluccini
(Italia) tra il 2007 e il 2008 hanno diretto una trilogia di cortometraggi formata da Chrysalis (2007), Europa (2007) e Sisifo (2008), partecipando a più di quaranta festival internazionali. Hanno debuttato nel lungometraggio nel 2010 con Et in terra pax, presentato nelle Giornate degli Autori della Mostra di Venezia e selezionato in più di settanta festival internazionali, tra i quali Tokyo e Moscs, oltre ad aver ricevuto una menzione speciale ai Nastri d’argento. Nel 2017 sono tornati alle Giornate degli autori con Il contagio, tratto dall’omonimo romanzo di Walter Siti, che ha poi ottenuto due nomination ai Nastri d’argento. Le loro sceneggiatura Rito di primavera (2011) e Quanto t’amo (2015) sono state selezionata in diversi lab per lo sviluppo cinematografico, tra il New Cinema Network, il Network of Asian Fantastic Films e Sundance Mediterranean Screenwriters.
FILMOGRAFIA
Chrysalis (cm, 2007), Europa (cm, 2007), Sisifo (cm, 2008), Et in terra pax (2011), Il contagio (2017), C’è un soffio di vita soltanto (doc, 2021).
Dichiarazione
regista
«Per un anno ci siamo immersi nella vita di Lucy, fatta di ricordi, incontri e momenti di solitudine. Ci siamo interrogati spesso su come mettere mano su un materiale umano così delicato e prezioso e siamo giunti alla conclusione che la regia dovesse essere messa al servizio della storia e, soprattutto, di Lucy. Siamo rimasti attaccati a lei per far sì che anche lo spettatore potesse vivere quest’esperienza esattamente come l’abbiamo vissuta noi. […] C’è un soffio di vita soltanto è la storia di un’identità che resiste e sopravvive, malgrado tutto, in un XXI secolo in cui il senso della memoria sembra affievolirsi di fronte al lento incedere dei fantasmi del passato».
Cast
& Credits
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