2° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Anteprime 1984

STRANGER THAN PARADISE

STRANGER THAN PARADISE

Nazione: USA
Anno: 1984
Durata: 90'


Eva, appena arrivata a New York dall'Ungheria, aspetta di poter andare a Cleveland da una zia. Quando Eva parte, Willie (suo cugino, che in realt` si chiama Bela e che vuol parlare soltanto inglese) le regala un vestitino a fiori che Eva getta nella prima pattumiera che trova. Dopo un anno, Willie e il suo amico Eddie, dopo aver vinto dei soldi a poker, decidono di pagarsi una vacanza. A Cleveland, Eva lavora in un bar e ha un fidanzato, Willie e Eddie passano le serate a giocare a carte con la zia. Il famoso grande lago è interamente ghiacciato, e a causa della nebbia non si riesce neppure a vederlo. Perché spendere 600 dollari a Cleveland, d'inverno? Decidono allora di andare al mare, in Florida, con Eva. Viaggiano per due giorni e si fermano distrutti in un motel, senza raggiungere Miami. Perdono tutto alle corse dei cani mentre Eva riceve da uno sconosciuto, per un equivoco, un pacco di soldi. Qualche malinteso e qualche coincidenza mancata e Willie si ritrova senza volerlo su un aereo per Budapest, Eddie riparte per New York e Eva resta lì da sola.

La storia. È una storia sull'America, vista attraverso gli occhi di "stranieri". È anche una storia sull'esilio, dal proprio paese e da se stessi, e sui legami che si sono appena persi.

Lo stile. Mentre stavo girando, qualche estraneo mi ha chiesto che tipo di film stavo facendo. Avrei voluto rispondergli che era l'una commedia nera semineorealistica, nello stile di un immaginario regista dell'Europa dell'Est ossessionato da Ozu, e abituato al vecchio show televisivo americano The Honeymooners. Invece, ho borbottato qualcosa a proposito di una storia di immigrati ungheresi e della loro immagine dell'America. Nessuna delle due risposte è giusta, ma la domanda mi rese consapevole del fatto che è pia facile parlare dello stile del film che non della storia. Volevo che il film fosse molto realistico nello stile della recitazione e nei dettagli degli ambienti, senza accentuare il fatto che la storia si svolge oggi. La forma è molto semplice: una storia raccontata a frammenti, con ogni scena che contiene una sola ripresa ed è separata dalle altre da un breve attimo di schermo scuro. Inizialmente, questa forma è stata ispirata da ristrettezze economiche e di tempo; abbiamo voluto trasformare queste ristrettezze in un punto di forza del film. Carl Dreyer ha scritto in uno dei suoi saggi qualcosa a proposito dell'effetto di semplificazione: più o meno, che se si toglie da una stanza ogni oggetto superfluo, i pochi oggetti che rimangono diventano una specie di indicatori psicologici della personalit` dell'occupante. In Stranger than Paradise, questa idea è applicata, invece che agli oggetti fisici, alla forma con cui la storia è narrata. Sono presentate scene semplici, in ordine cronologico, spesso indipendenti le une dalle altre. Sono presentati solo momenti scelti, da cui sono state eliminate, per la maggior parte, le punte di azione drammatica. I film devono trovare nuove strade per descrivere le emozioni e vite reali, senza manipolare gli spettatori nella solita maniera sdolcinata e senza la recente eliminazione di tutte le emozioni.

La recitazione. Dato questo stile, la recitazione diventa più complessa. Infatti, con questa forma, ogni inquadratura diventa quella principale. Il montaggio non può migliorare la recitazione tagliando e scegliendo. Se gli attori fanno qualche errore, la scena deve essere completamente rigirata. Le scene sono state scritte con molta attenzione e provate prima, lasciando liberi gli attori di introdurre le loro idee sui personaggi durante le prove. Gli attori principali non sono abituali attori "drammatici"; John Lurie è un musicista/compositore /attore/improvvisatore; Eszter Balint è membro dello Suqat Theater (le cui rappresentazioni fondamentalmente rifuggono dal realismo); Richard Edson è anche lui un musicista/compositore/improvvisatore. Ma questi attori sono riusciti a creare personaggi realistici, senza richiamare l'attenzione sulla loro recitazione. Nick Ray diceva sempre che, se anche solo si smette di preoccuparsi dell'abilit` di un certo attore in un film, si perde la possibilit` di ritrarre il personaggio, e la recitazione diventa del tutto inutile.

La fotografia. Ancora una volta a causa dello stile del film, ogni ripresa ha dovuto essere "coreografata" in termini di azione e di movimenti di macchina. Molte riprese sono statiche, mentre altre seguono i personaggi, con cambiamenti di composizione e di prospettiva all'interno della stessa inquadratura. Tom Dicillo ed io abbiamo tentato di rendere ogni ripresa la più semplice e la più forte possibile, dando forza at significato centrale di ogni scena. Per noi era inoltre importante creare un tipo di atmosfera uniforme che corresse lungo tutto il film. Stranger than Paradise include tre sezioni (o "capitoli", ognuna delle quali girata in una zona diversa degli Stati Uniti: la prima a New York, la seconda a Cleveland, la terza in Florida. Anche se ognuno di questi ambienti ha un'atmosfera visuale molto diversa, noi abbiamo accentuato la somiglianza attraverso l'illuminazione, i filtri e la composizione delle inquadrature. Naturalmente, il fatto di girare in bianco e nero ci ha reso possibile eliminare un'informazione (il colore) che non era necessaria alla nostra storia. In sostanza, l'effetto delta fotografia e la forma del film suggeriscono l'idea di un album di fotografie, dove le foto individuali sono circondate da spazi neri, ognuno su una pagina diversa (New York, marzo 1984. Dal pressbook del film).

Biografia

regista

Jim Jarmusch

Jim Jarmusch (Akron, Ohio, Usa, 1953) ha studiato tra Parigi e New York, dove tutt’ora risiede e dove ha cominciato la sua carriera nella scena downtown dei primi anni Ottanta. Riconosciuto fin dagli esordi come uno dei massimi esponenti del cinema indipendente americano, ha diretto nel 1980 Permanent Vacation imponendo il suo stile minimalista e ironico. Sono poi seguiti, tra gli altri, Stranger Than Paradise - Più strano del paradiso (1984) e Daunbailò (1986), interpretato da Benigni e Tom Waits, e i capolavori della maturità Dead Man (1995), Ghost Dog (1999) e Broken Flowers (2005), tutti presentati in concorso al Festival di Cannes.

FILMOGRAFIA

Permanent Vacation (id., 1980), Stranger Than Paradise (cm, 1983), Stranger Than Paradise (Stranger Than Paradise - Più strano del paradiso, 1984), Coffee and Cigarettes (cm, 1984), Down by Law (Daunbailò, 1986), Talking Head: Storytelling Giant (video, 1988), Coffee and Cigarettes II (cm, 1989), Mistery Train (Mistery Train - Martedì notte a Memphis, 1989), Night on Earth (Taxisti di notte, 1991), Dead Man (id., 1995), Coffee and Cigarettes III (cm, 1995), Year of the Horse (doc., 1997), Ghost Dog (Ghost Dog - Il codice del samurai, 1999), Ten Minutes Older: The Trumpet (coregia/codirectors, aa.vv., ep. Int. Trailer Night, 2002), Coffee and Cigarettes (id., 2003), Broken Flowers (id., 2005), Red Hot and Blue (ep. It’s All Right with Me, tv, 2008), The Limits of Control (2009), Only Lovers Left Alive (2013).

Cast

& Credits

Regia, soggetto e sceneggiatura: Jim Jarmusch.
Fotografia (b/n): Tom Dicillo.
Musica: John Lurie.
Suono: Greg Curry, Drew Kunin.
Montaggio: Jim Jarmusch, Melody London.
Interpreti e personaggi: John Lurie (Willie), Eszter Balint (Eva), Richard Edson (Eddie), Cecilia Stark (la zia Lottie), Danny Rosen (Billy), Rammellzee (l'uomo con i soldi).
Produzione: Sara Driver per la Grokenberger Film Produktion (Monaco) e la Cinesthesia Productions Inc. (New York).
Distribuzione: Grokenberger Film Produktion, Oberfohringer Strasse 17, 8000 München 81.
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