Country: Canada
Year: 1919
Duration: 72'47''


The film was adapted from the story Wapi, the Walrus of the popular, prolific writer James Oliver Curwood. The leading lady was played by Nell Shipman, a wellknown star of the time who was particularly famous for acting in two Vitagraph films, both based on Curwood stories, God's Country and the Woman (1915), and Baree, Son of Kazan (1917). The male protagonist, Wheeler Oakman, was one of the most wellknown actors of the time, and had just appeared in Mickey, a film featuring Mabel Normand that had set the record for boxoffice intake. The director of photography was Joseph Walken, to become one of the most revered camerapersons in Hollywood. This was his first film and he was to go on and work in eighteen Frank Capra films. The film was produced by Ernest Shipman (father of Nell). He was to produce six films in the following three years, so many that he became a phenomenon among the ranks of the then meager Canadian production. The film was shot partly in Canada, partly in California, and partly in Hollywood at the Brunton Studio. Lastly, the summer scenes were shot outside near Kernville. The film was distributed by First National, at the time the second largest distributor in North America.

Biography

film director

David M. Hartford

Cast

& Credits

Director: David M. Hartford
Plot: tratto da Wapi, The WaIrus di James Oliver Curwood.
Screenplay: Neli Shipman; James Oliver Curvvood.
Director of photography: Joseph B. Walken, Dal Clawson.
Editor: Cyril Gardner.
Music: Paul M. Sarazan.
Cast: Nell Shipman (Dolores Le Beau), Charles Arling ("Sealskin" Blake), Wheeler Oakman (Peter Burke), Wellington Playter (Rydall), Roy Laidlaw (Baptiste Le Beau), Charles Murphy (l'amico di Rydall), William G. Colvin (poliziotto).
Production company: Curwood Carver Production lnc./ Canadian Photoplays Ltd.
Produttore esecutivo: Ernest Shipman.
Italian distribution: First National Exhibitors' Circuit Inc.

CONSERVAZIONE E RESTAURO / CONSERVATION AND RESTORATION

Copia conservata dalla Cineteca del Friuli.
La storia del restauro di Back to Gods Country è piuttosto complessa.
Attorno al 1970 fu trovata una copia nitrato colorata del film nella collezione George Post a San Francisco. Di tale copia entrò in possesso l'American Film Institute (AFI), il quale, nel 1972, la diede al Public Archives of Canada (PAC), un'organizzazione federale governativa che aveva da poco inaugurato un nuovo dipartimento, il National Film Archives. Una compagnia privata, utilizzando una stampatrice ottica, fece per il PAC un negativo 35mm in bianco e nero di ottima qualit`, e da questo negativo il National Film Archives tirò un eccellente positivo 35mm. A questo punto il Canadian Film Institute (CFI), un'organizzazione privata non governativa, venuta a sapere della collaborazione tra l'AFI e il PAC, contestò all'AFI il fatto che il nitrato scoperto a San Francisco non fosse stato consegnato al loro archivio membro della FIAF ma al PAC (allora non ancora membro della FIAF). Il CFI pretese a sua volta un negativo, che fu ottenuto a basso costo e con una qualit` scadente; da questo negativo fu stampata una copia positiva 16mm che divenne la sola versione del film circolante negli anni successivi.
Nel 1975 il CFI e il PAC raggiungono un accordo e la sezione archivi del CFI viene assorbita dal National Film Archives. Da qui in poi inizia il lavoro di ricostruzione del film ad opera di D.J. Turner, che sar` portato a termine solo nel 1985.
La copia 16mm normalmente circolante presentava degli errori dal punto di vista della progressione cronologica della narrazione e venne dunque rimontata. Per confrontare la correttezza dell'operazione venne ripreso il nitrato originale che si scoprì essere a colori. Nel 1980 Turner viene a conoscenza dell'esistenza di un'altra copia nitrato del film in Inghilterra, presso John Cunningham, noto collezionista di origine canadese. Le due copie originali del film vengono poste a confronto con il seguente risultato:
la copia inglese è stata fatta a partire da un negativo straniero, girato da una seconda cinepresa posta sul set accanto alla principale ma con un angolo di ripresa lievemente differente.
I colori non sono gli stessi.
La copia inglese, pur essendo notevolmente più corta, presenta alcune sequenze mancanti nella copia americana e in alcune scene la qualit` delle immagini è notevolmente superiore.
Attraverso il metodo di stampa ottica viene realizzata una copia che integra i due originali, mantenendo i colori della versione americana.
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