19° TORINO FILM FESTIVAL

NICHT VERSÖHNT ODER ES HILFT NUR GEWALT, WO GEWALT HERRSCHT

NICHT VERSÖHNT ODER ES HILFT NUR GEWALT, WO GEWALT HERRSCHT

Country: GFR
Year: 1965
Duration: 53'


Colonia 1956: la storia tedesca della prima met` del secolo, rispecchiata nelle vicende di tre generazioni della famiglia di architetti Fähmel e narrate nel giorno dell'ottantesimo compleanno di Heinrich Fähmel. Nel 1934 il figlio Robert, studente, entrò in un'organizzazione antifascista e fu costretto a fuggire in Olanda con l'amico Schrella. Robert ottenne l'amnistia, Schrella ritornò in patria soltanto vent'anni dopo. Nettlinger, che all'epoca aveva denunciato i due ragazzi, è nel frattempo salito a ruoli ministeriali. La madre di Robert, Johanna Fähmel, malata di mente fin dai tempi della prima Guerra mondiale, il giorno del compleanno del marito spara con una pistola a Nettlinger, durante una manifestazione di ex combattenti. Nettlinger, «con grande meraviglia», si salva anche questa volta.
(Karsten Witte)

Machorka-Muff, mio primo film (un cortometraggio), era la storia di una violazione (violazione di un paese al quale è stato reimposto un esercito, mentre era felice di essersene sbarazzato). Nicht versöhnt è la storia di una frustrazione (frustrazione - della violenza: quella che chiama Santa Giovanna dei Macelli quando grida: «Solo violenza aiuta dove violenza regna» - di un popolo che ha mancato la sua rivoluzione del 1849 e che non si è liberato da sé dal fascismo).
Ho deliberatamente scartato tutto ciò che il romanzo comportava di pittoresco e di satirico. E invece di applicarmi, come Böll, come l'autore di Citizen Kane o come Alain Resnais, a un puzzle, ho rischiato un film lacunare («Corpo lacunare: corpo composto di cristalli agglomerati che lasciano fra di loro degli intervalli», Emile Littré).
È all'incarnazione dei personaggi che mi sono applicato. Sono personaggi epici, in senso brechtiano. Borghesi che prendono coscienza politica (limitata, dalla loro condizione) del nazismo e della sua continuit` con ciò che lo ha preceduto, ben prima del '33 (l'anticomunismo e i valori morali borghesi, come: «Ernst, Ehre, Treue, Ordnung» [seriet`, onore, fedelt`, ordine], e che dal '45 lo segue (l'anticomunismo e l'opportunismo politico).
Essi si esprimono con le parole di Böll, ma alla maniera dei personaggi di Jean Rouch. Abbiamo preso ogni volta il suono nello stesso tempo dell'immagine. Come Jean-Luc Godard, «mi è sempre piaciuto il suono dei primi film parlati, aveva una grandissima verit`, perché era la prima volta che si sentiva la gente parlare»; ed è proprio la prima volta in Germania, dopo la Guerra!
(Jean-Marie Straub, «Cahiers du Cinéma», n. 177, aprile 1966)

Il film è stato cominciato nel '64 e finito nel '65. E siccome al progetto era stato rifiutato il «minimo garantito» dallo Stato e ogni appoggio dai produttori-distributori e dalla televisione, il film è stato prodotto da noi, mia moglie e io, con i soldi di una ventina di amici diversi fuori dall'industria cinematografica, tra i quail, per esempio, il cineasta Jean-Luc Godard e un dentista che era stato con me a scuola. È costato (senza nessuna spesa per la preparazione, la sceneggiatura, la regia e il montaggio, curati da mia moglie e da me), è costato dunque 110.000 marchi, cioè 18 milioni di lire. Una volta finito non ha ottenuto il cosiddetto «premio di qualit`». Questo il film:
Attraverso una famiglia borghese:
1) il nipote, di circa vent'anni, che appare solo nella seconda met` del film;
2) il padre, di circa quarant'anni, che si vede all'inizio del film giocare a biliardo e che il film mostra anche come diciottenne liceale col suo amico Schrella (il quale si vedr` nel film uscire di prigione vent'anni più tardo);
3) il nonno, di ottant'anni, che si vede anche, come trentenne, ordinare la sua prima colazione in citt`, nel 1910;
4) la nonna, rinchiusa in una specie di manicomio, che il film mostra anche come giovane sposa e madre. Attraverso questa famiglia, che prende coscienza limitata (perché borghese) degli avvenimenti che la colpiscono, per quanto essa può e vuole conoscerli, attraverso questa famiglia borghese il film racconta cinquant'anni di storia tedesca, dal 1910 al cosidetto miracolo economico del dopo-dopoguerra: la storia di un popolo che ha fallito la sua rivoluzione (nel 1849) e che non è riuscito a liberarsi dal fascismo, cioè dal nazismo (la liberazione è venuta da fuori), e che per questo rimane più o meno prigioniero del suo passato. Nel film - come a livello diverso nei personaggi - presente e passato (1910, 1914, 1934, 1942, 1944-45) sono più o meno sullo stesso piano, cosicché il film diventa una riflessione sulla continuit` del nazismo con ciò che l'ha preceduto e seguito: l'anticomunismo (prima dell'antisemitismo violento), i falsi valori morali (rispettabilit`, seriet`, onore, fedelt`, ordine) e l'opportunismo politico. E per il personaggio della nonna (un po' schizofrenica e chiusa nel passato) vi è una continuit` totale e una coscienza assoluta che il passato contenesse il nazismo, e che il passato e il presente si confondono (…) Questa vecchia signora è anche l'unico personaggio che abbia l'intuizione della verit` che scopre (dopo aver fatto l'esperienza di virtù più tradizionalmente cristiane) un personaggio di Bertolt Brecht chiamato Santa Giovanna dei Macelli: «Solo violenza aiuta dove violenza regna»; questo è il secondo titolo del nostro film, e non intendiamo qui soltanto il colpo di pistola che conclude il film, ma la violenza di uno sciopero generale per esempio (assente nel film come nella storia tedesca) che nel '33 avrebbe potuto impedire il nazismo e, sua conseguenza, la seconda guerra mondiale (…)
(Jean-Marie Straub, dalla presentazione da lui scritta per essere letta da uno speaker prima della messa in onda del film sul secondo canale della RAI sabato 7 ottobre 1972. Questa presentazione non è mai stata trasmessa. Pubblicata in «Paese Sera», 7 ottobre 1972)

Once the film was finished, the struggle to get it shown began. The only solution, the only way to find a distributor, Straub decided, was to send the film to a festival, the Berlin Festival. But there it was rejected by the official selection committee; then some of the members of the committee (Straub mentions particularly Enno Patalas) had «twinges of conscience». And it seems that Patalas did like the film. For he arranged for it to be shown hors festival. A poster was put out with the words «New Narrative Structures in the Cinema», and below, in tiny letters, Nicht Versöhnt. Nobody quite knew what it meant, I remember, but Patalas and his wife Frieda Grafe spread the word around that this Sunday morning show was not to be missed.
So on 4 July 1965 the small Atelier am Zoo cinema was packed, and the world première of Not Reconciled took place. I was there, and can testify to the unbelievably hostile reaction of the audience. Of the four hundred people there, only a very few seemed to like the film. The rest screamed and carried on, making the reception of L'Avventura at Cannes seem like a triumph by comparison. From the discussion afterwards, it appeared that two things in particular bothered the audience: the elliptical nature of the film, and the way the dialogue was spoken. Straub maintains that there was also a third, unspoken reason: the audience thought itself attacked by the «message» of the film.
(Richard Roud, Straub, Secker and Warburg, Londra 1971)

Biography

film director

Jean-Marie Straub

Jean-Marie Straub (Metz, France, 1933) worked as an assistant to the film directors Robert Bresson, Abel Gance, Jean Renoir and Jacques Rivette. In 1963, he and Danièle Huillet, who became his companion in life and work, made their first film together, Machorka - Muff, based on a story by Heinrich Böll. They made their first feature-length film, Chronicle of Anna Magdalena Bach, in 1968. Since then, they have directed over thirty films, taking on writers like Friedrich Hölderlin and Cesare Pavese. The 2006 Venice Film Festival awarded them a special Lion for innovation in film language.

FILMOGRAFIA

 filmografia essenziale/essential filmography

Machorka - Muff (coregia/codirector Danièle Huillet, cm, 1963), Chronik der Anna Magdalena Bach (Cronaca di Anna Magdalena Bach, coregia/codirectorDanièle Huillet, 1968), Moses und Aaron (Mosè e Aronne, coregia/codirectorDanièle Huillet, 1975), Dalla nube alla resistenza (coregia/codirector Danièle Huillet, 1979), Der Tod des Empedokles (La morte di Empedocle, coregia/codirector Danièle Huillet, 1987), Lothringen! (coregia/codirectorDanièle Huillet, cm, 1994), Sicilia! (coregia/codirector Danièle Huillet, 1999),Une visite au Louvre (coregia/codirector Danièle Huillet, 2004), Corneille-Brecht (cm, 2009), O somma luce (2010), Jeonju Digital Project 2011 - Un héritier (cm, 2011).

Danièle Huillet

Danièle Huillet was born in Paris on May 1, 1936. She grew up in the country and returned to Paris around 1948. She studied at the Jules Ferry high school. She prepared for the IDHEC, but refused to write about the film Menèges by Yves Allégret, which she held to be unfit for an exam.

Cast

& Credits

Regia, sceneggiatura, montaggio: Jean-Marie Straub, Danièle Huillet.
Text: dal romanzo Billard um Halbzehn (Biliardo alle nove e mezzo) di Heinrich Böll.
Director of photography: Wendelin Sachtler, Gerhard Ries, Christian Schwarwald, Jean-Marie Straub.
Sound: Lutz Grübnau, Willi Hanspach.
Music: Béla Bartók, Johann Sebastian Bach.
Cast: Heinrich Hargesheimer (Heinrich Fähmel a 80 anni), Carlheinz Hargesheimer (Heinrich Fähmel a 30-35 anni), Martha Ständner (Johanna Fähmel a 70 anni), Danièle Huillet (Johanna Fähmel giovane), Henning Harmssen (Robert Fähmel, loro figlio, a 40 anni), Ulrich Hopmann (Robert Fähmel a 18 anni), Joachim Weiler (Joseph Fähmel, figlio di Robert), Eva-Maria Bold (Ruth Fähmel, figlia di Robert), Hiltraud Wegener (Marianne, fidanzata di Joseph), Ulrich von Thüna (Schrella, a 35 anni circa ), Ernst Kutzinski (Schrella a 15 anni), Heiner Braun (Nettlinger a 35-40 anni), Georg Zander (Hugo, boy dell'albergo, e Ferdi Progulske), Erika Brühl (Edith, sorella di Schrella), Werner Brühl (Trischler), Helga Brühl (signora Trischler), Lutz Grübnan (primo abate), Martin Trieb (secondo abate), Karl Bodenschatz (portiere d'albergo), Wendelin Sachtler (Mull), Anita Bell (la vecchia che gioca a carte), Margret Borstel (la bionda che fa la calza), Eduard von Wickenburg (M), Goffried Bold (collega di M), Victor von Halem (collega di M), Huguette Sellen (la segretaria di Robert).
Production company: Straub-Huillet
Riprese: agosto-settembre 1964 (6 settimane) e aprile 1965 (2 settimane) in 45 luoghi diversi, a Colonia e dintorni, nell'Eifel, a Monaco e dintorni.
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