THE WEDDING MARCH

Stroheim è il più grande, più grande di Griffith e John Ford, anche se per me la cosa più grande che conosco è Civil War in La conquista del West.
(Jean-Marie Straub, «Cahiers du Cinéma, 364, ottobre 1984)

L'altro giorno abbiamo visto alla Cinémathèque di Beaubourg un film di Stroheim che non conoscevamo, Hello Sister: è favoloso vedere tutto quello che, nel cinema, abbiamo perduto per strada. Perché la democrazia deve funzionare non soltanto a livello dei personaggi, ma anche a livello dell'equilibrio tra il personaggio e lo spazio nel quale viene mostrato. Quando Stroheim mostra una strada, la strada esiste. Quando un personaggio attraversa una strada, è il terrore, si sente il pericolo che c'è in una strada, nel traffico e in un essere umano in una strada. E l'essere umano non è più importante del traffico, il traffico non è meno importante dell'essere umano. Quando si vede un cane che si fa gettare contro il bordo del marciapiede - un'inquadratura che dura un lampo - è veramente il terrore. Pochissimi oggi sono in grade di fare questo. Penso che Kafka vada nello stesso senso, è quello che ci interessava e che modestamente abbiamo tentato di fare [in Rapporti di classe], non così bene come Stroheim, con altri mezzi, ma in quel senso.
(Danièle Huillet, «Cahiers du Cinéma», n. 364, ottobre 1984)

Director: Erich von Stroheim.
Soggetto e sceneggiatura: Erich von Stroheim, Harry Carr.
Director of photography: Ben Reynolds, Hall Mohr.
Editor: L. Zamecnik.
Scenografia e costumi: Erich von Stroheim, Richard Dar.
Cast and characters: Erich von Stroheim (principe Nicki), Fay Wray (Mitzi), George Fawcett (Ottokar), Maude George (Maria), Cesare Gravina, Dale Füller.
Production company: Famous Players Lasky/Paramount.