Nazione: Italia
Anno: 1992
Durata: 10 film d


Prosecuzione del lavoro iniziato con la prima serie di 10 Intervalli italiani, i nuovi Intervalli Europei rappresentano un viaggio attraverso l'Europa e le sue contraddizioni, utilizzando e approfittando dello stereotipo dell'"intervallo" per proporre nuovi modi di utilizzo del mezzo televisivo. I luoghi rappresentati sono Praga, Istanbul, Mosca, Barcellona, Belfast, Lourdes, Liverpool, Paesi Baschi, Berlino, la Ruhr.

"Lo scopo degli Intervalli Europei non è quello di mostrare i luoghi e le citt` scelti come soggetto, ma di riuscire a raccontare 'emotivamente' la realt`, una realt` fatta di edifici, di piazze, di sale da ballo di periferia e di banche; ma anche di facce, di gesti, di contraddizioni politiche e sociali che si traducono in schieramenti e condizionano di conseguenza l'aspetto, lo sviluppo urbanistico, il 'clima' delle citt`. Il problema a questo punto è certo 'come' esprimere e rendere evidenti i contrasti, ma anche 'perché' farlo, come riuscire a veicolare il nostro lavoro nella maniera giusta, raggiungendo cioè il pubblico e sollecitandone il gusto e la riflessione. In questo senso crediamo, sicuramente senza modestia, di essere riusciti a utilizzare suggestioni che vengono dal cinema pensando comunque e sempre al mezzo televisivo, usandone gli stereotipi e cercando di interagire 'per contrasto' con ciò che viene prima e dopo l'intervallo, ora non più semplice pausa, ma racconto, evocazione, guida 'turistica' nella comprensione della (o delle) realt`. Ci sembra che il problema diventi quindi quello dei nuovi linguaggi, attraverso i quali operare creativamente su un media che ha sempre fatto della parola, della spiegazione pedagogica (e pedante), della falsa oggettivit` le discriminanti per avere l'autorizzazione a trattare la realt`. L'intervallo, utilizzando solo immagini e musica, rumori, semplici didascalie, potrebbe per assurdo trattare qualunque argomento, anche quelli di solito svolti 'telegiornalisticamente'. In definitiva, un utilizzo diverso della televisione ci sembra un obiettivo estremamente stimolante, pur con tutte le difficolt` che insorgono nel tentativo di coinvolgere in progetti poco ortodossi un ente televisivo nazionale e nel gestire e organizzare prodotti del genere senza apparati e strutture elefantiaci. Una cosa comunque è certa: lo stimolo maggiore, oltre che dal bisogno di raccontare, viene dall'intuizione di praterie elettroniche ancora semiinesplorate, che rappresentano possibilit` inedite di comunicazione e con sentono segni 'forti', nuovi e poco convenzionali". (Pastore & Cocito)

"È un po' strana, lo ammetto, ma se devo essere sincero è davvero la cosa che mi è piaciuta di più ultimamente: l'intervallo di Raitre. In pratica, quelli di Raitre hanno sostituito le vecchie immagini di monumenti italiani con altrettante immagini in bianco e nero in movimento di un'Italia meno convenzionale e meno da cartolina. Per esempio Palermo, il sindaco. Ed ecco che si vede l'arrivo del sindaco davanti al palazzo del Comune, con la scorta, l'auto blindata, eccetera. Oppure Rimini e la sua spiaggia vuota in ottobre, un po' malinconica e fanée con i rimasugli del passaggio dei turisti. E ancora Venezia: non più piazza San Marco, ma un canale interno pieno di spazzatura. Insomma, una visione più tormentata, ma anche più realistica, di questo paese." (Gabriele Salvatores, da un'intervista di "Amica")

Biografia

regista

Cocito & Pastore

Alessandro Cocito e Luca Pastore, nati a Torino rispettivamente nel 1962 e 1963, operano da circa dieci anni nel campo della comunicazione audiovisiva. In ambito televisivo hanno ideato e prodotto nel 1989 per RAI Tre i Nuovi Intervalli, con una serie di dieci filmati su città e luoghi italiani e nel 1993 con una serie (sempre di dieci filmati) sull'Europa. Nel corso degli anni hanno operato anche in campo documentaristico, producendo alcuni lavori tra i quali si segnalano ultimamente Senza titolo, un film sull'alluvione nelle Langhe del novembre 1994, e IRA, un reportage sulla questione nord-irlandese attraverso il racconto dell'esperienza di un militante dell'IRA. Recentemente hanno lavorato nel campo della comunicazione pubblicitaria e nella realizzazione di videoclip per gruppi musicali quali Africa Unite, Fluxus, Maoelarivoluzione, oltre che per aziende quali FIAT Auto, Pagine Gialle e Henkel.

FILMOGRAFIA

Adeu Dalí (1988), Jean Tinguely: una magia più forte della morte (1989), Intervalli italiani (1989), Uno e quattordici (1989), Gruppi d'Italia (1991), Aspettando la pubblicità (1991), Intervalli europei (1992), IRA (1993), Senza titolo (1994), Welat/Patria (1996), Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo (1996), Subacquea (1997).

Cast

& Credits

Regia, sceneggiatura e fotografia: Pastore & Cocito.
Musica: Andrea Costa, Mauro Tavella, Adriano Cresto.
Suono: Bartolomeo Paradiso.
Produzione e distribuzione: Legovideo s.n.c. per Raitre, via Rosmini 13, Torino, tel. 6503909.
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