La storia risale agli anni che precedono la Rivoluzione islamica. Valeh abbandona la sua famiglia per potersi dedicare all'attivit` politica, fino a quando non viene arrestato dalla polizia. Intanto la moglie deve affrontare importanti problemi personali e difficolt` economiche. Da recluso, Valeh inizia a mettere in discussione le proprie idee politiche, mentre i suoi compagni lo spingono a sacrificarsi per gli scopi della propaganda. Ispirato dai militanti musulmani, Valeh affronta la morte, ma per una causa diversa.
"Nel Boicottaggio ho voluto dire che senza la fede in Dio e nel giudizio universale nessuna lotta può essere condotta a termine. In carcere noi avevamo molti più matti di questi. Sia perché diventati psicopatici a causa delle torture, sia perché avevano perso la testa per le pressioni subite nelle loro organizzazioni politiche. Tra l'altro, va detto che la follia che denota lo specifico braccio che ho preso in considerazione nel film, ha anche un significato simbolico. Anche nel Boicottaggio, dove mi sono occupato delle problematiche di Maryam, della vecchia e di temi quali quelli relativi alla quotidianit`, ho usato uno stile surrealistico. Ho scelto gli interpreti attraverso gli annunci sui giornali. Ad esempio la signora Sarmadi (nella parte di Maryam), cosi l'inquisitore, così il primo responsabile dell'organizzazione politica e la maggior parte di quelli che hanno partecipato al film." (Mohsen Makhmalbaf)
Biografia
regista
Mohsen Makhmalbaf
Nato nel 1957 in un quartiere povero di Teheran, tra gli otto e i diciassette anni Mohsen Makhmalbaf ha svolto più di una dozzina di lavori occasionali per provvedere al proprio mantenimento e a quello di sua madre. All'età di quindici anni entra a far parte di un gruppo di guerriglia che egli stesso organizza. A diciassette anni viene ferito e arrestato in seguito al tentativo di disarmare un poliziotto e trascorre quattro anni e mezzo in carcere. Rilasciato durante la rivoluzione del 1979, ha cessato ogni attività politica per dedicarsi alla letteratura e al cinema. Le sue opere pubblicate includono una ventina di volumi di novelle, testi teatrali, sceneggiature e scritti sull'arte, diversi dei quali sono stati tradotti in turco, arabo, urdu, curdo e inglese. Con numerose sceneggiature oltre a quelle che ha realizzato personalmente, due documentari e venti film da lui montati, Makhmalbaf è il più prolifico cineasta iraniano degli ultimi due decenni.
I suoi quattordici film sono stati per una ragione o per l'altra, nel corso degli anni, puntualmente al centro di polemiche e discussioni nel suo paese e all'estero. L'ambulante, Il ciclista, Il matrimonio dei benedetti, Tempo d'amare, C'era una volta il cinema, L'attore e Salaam Cinema sono stati presentati in centosettanta festival internazionali e proiettati in quaranta paesi, per un totale di ventidue premi vinti. I riconoscimenti includono il primo premio al Festival Internazionale di Rimini (Italia, 1989) e il premio Est-Ovest al Festival Internazionale delle Hawaii (Usa, 1991) per Il ciclista; il premio Cariddi d'Oro per il miglior film al Festival Internazionale di Taormina (Italia, 1992), il premio speciale della giuria e il Premio Fipresci al Festival Internazionale di Karlovy Vary (Cecoslovacchia, 1992), il premio speciale della giuria al Festival Internazionale di Istanbul (Turchia, 1992) per C'era una volta il cinema; il premio della critica al Festival Internazionale di San Paolo (Brasile, 1995) per l'insieme della sua opera.
FILMOGRAFIA
Film di finzione/Fiction Films
Tobe-ye Nasuh (Nasooh's Repentance/Pentimento definitivo, 1982).
Do cheshm-e bi su (Two Sightless Eyes/Due occhi senza luce, 1983).
Estèaze (Seeking Refuge in God/Rifugiarsi in Dio, 1984).
Baycot (Boycott/Il boicottaggio, 1985).
Dastforush (The Peddler/L'ambulante, 1986).
Baysilkeran (The Cyclist/Il ciclista, 1987).
'Arusi-ye khuban (The Marriage of the Blessed/Il matrimonio dei benedetti, 1988).
Nobat-e asheqi (Time of Love/Tempo d'amare, 1990).
Shabhay-e Zayandeh Rud (Nights on the Zayandeh Rud/Notti sullo Zayandeh Rud, 1990).
Ruzi ruzegari cineina/Nasseroddin Shah, hactore cinema (Once Upon a Time, Cinema/C'era una volta il cinema, 1991).
Honar Pishé (The Actor/ L'attore, 1992).
Salaam Cinema (Salam Cinema, 1994).
Gabbeh (idem, 1995).
Nun va goldun (A Moment of Innocence/Un istante di innocenza,1996).
Documentari/Documentare
Gozideh tasvir dar doran-c Qajar (A Selection of Images from Qajar Era/Una selezione di immagini del periodo Qajar, 1992).
Sang-o shisheh (The Stone and the Glass/La pietra e il vetro, 1993).
Cast
& Credits
Fotografia: Farai Heydari.
Scenografia: Moliammad Baqer Ashtiani, Massud Qandi.
Montaggio, musica e suono: Rubik Mansuri.
Interpreti e personaggi: Majid Malidi (Valeh), Mohammad Kasebi ('Ali), Zohre Sarmadi (Maryam), 'Ardalan Shoja'i Kave, Akbar Kordbache, Sald Kashan Fallah, Esma'il Soltanian, Bahman Ruzbehani.
Produzione: Circolo artistico per l'organizzazione della propaganda islamica.
Vendita all'estero: Farabi Cinema Foundation, 55 Sie-Tir Avenue, 11358 Tehran, Iran, tel. +98-21-671010, fax +98-21-678155.