14° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Retrospettiva - Sciogliere e legare. Il cinema ungherese degli anni '60
CSILLAGOSOK, KATONAK
di Miklos Jancso
Estate 1918, in una zona imprecisata della Russia centrale. Le armate vittoriose di Denikin e Kolcak avanzano, ma i rossi si riorganizzano. I bianchi assaltano un monastero, giustiziando i russi ma risparmiando gli ungheresi. Un ufficiale cosacco scopre un ungherese in una capanna, lo uccide e sevizia la contadina che lo nascondeva. Viene poi fucilato per violenza contro la popolazione civile. In un ospedale di campagna le infermiere decidono di nasconde re i rossi tra i feriti. I bianchi cercano di convincerle a denunciare gli infiltrati. La repressione non può essere portata a termine perché la zona è riconquistata dall'Armata Rossa. Ma, di nuovo, la situazione si capovolge. Laceri, in disperata marcia verso la salvezza, i rivoluzionari, circondati dal bianchi, muoiono cantando la Marsigliese, in russo e magiaro.
"La nuova opera di Jancso è una commemorazione, anche nel significato più stretto del termine. Il ricordo, la particolarit` dello sguardo retrospettivo dai giorni nostri, plasmano questo episodio della guerra civile. A questo modo di vedere non storico, ma attuale, rimanda gi` la prima sequenza del film, quella che rende il tono fondamentale. […] A interessare Jancso non sono tanto la storia e i fatti della guerra civile, ma piuttosto la nostra posizione - cinquant'anni dopo nei confronti di questa rivoluzione, di questi ideali, della qualit` del pathos originario celato nel cuore della storia e della battaglia. Il film, trafiggendo la disposizione d'animo dello spettatore contemporaneo, crea la sua filosofia della storia. […] È un film crudele: non solo per l'argomento di base, per il modo di presentare con crudezza documentaria l'assassinio, il sangue, la vittima, il martirio e talvolta la morte insensata, ma anche per la filosofia che inquisisce lo spettatore. Che cosa otteniamo con i nostri ideali? […] Sottopone la nostra filosofia della storia ad una crudele vivisezione." (Mik1os Almasi,"Kritika", 1/1968)
Biografia
regista
Miklos Jancso
Cast
& Credits
Sceneggiatura: Georgij Mdivani, Gyula Hernadi, Miklos Jancso.
Fotografia: Tamas Somlo.
Scenografia: Boris Cebotarev.
Montaggio: Zoltan Farkas.
Interpreti e personaggi: Tatjana Koniuchova (Elisaveta), Krystyna Mikolaiewska (Olga), Michail Kozakov (Nestor), Viktor Avdjusko (marinaio), Bolot Beisenalev (Cingiz), Andras Kozak (Laszlo), Joszef Madaras (comandante ungherese), Jacint Juhasz (Istvan), Tibor Molnar (Andras), Nikita Mikhalkov (sottotenente Glazuriov), Sergej Nikonenko (ufficiale cosacco), Anatolii Jabbarov (Celpanov), Gleb Strizenov, Vladimir Prokofev, Valerij Belbov, Vitalij Konaey, Evgenlj Karel'skich.
Produzione: MaFilm (Studio 4), Budapest Mosfilm (Studio 1), Mosca.