Nel sud-est dell'Iran le tribù nomadi che si distinguono per la caratteristica di tessere il gabbehsono sull'orlo dell'estinzione. Un gabbehè una variet` molto originale di tappeto persiano: i disegni sono assai creativi, sempre differenti, ispirati alla vita della tribù, ai paesaggi che essa attraversa, alle storie d'amore che vi nascono. Lungo la riva di un fiume un'anziana donna alle prese con il lavaggio di un gabbehsembra avere una conversazione con un magnifico tappeto: dalla trama di questo prende vita una ragazza di nome Gabbeh, che inizia a raccontare la sua storia damore. Sebbene la sua famiglia le proibisca di incontrare l'uomo di cui è innamorata, Gabbeh, nel corso di un viaggio con la tribù, scorge il suo amato in sella a un cavallo che, da lontano, la invita a seguirlo per fiumi e montagne. Parallelamente alla storia di Cabbeh, si svolge quella del suo vecchio zio Sayahi, un tempo insegnante e poeta, che ha fatto ritorno dalla citt`, dove ha trascorso un lungo periodo della vita, per stabilirsi in campagna presso la sua tribù nativa. Qui egli insegna ai bambini come ottenere dai fiori meravigliosi colori che serviranno a tingere la lana per i gabbeh. Un giorno, vicino a una sorgente, anch'egli incontra l'amore...
"Quando porti a casa un gabbehè come se sentissi di aver portato la natura. Essa si trova lì, ai tuoi piedi! Oggi ho l'impressione che un gabbehabbia qualche rassomiglianza con ogni buon film iraniano!" (Mohsen Makhmalbaf)
Biografia
regista
Mohsen Makhmalbaf
Nato nel 1957 in un quartiere povero di Teheran, tra gli otto e i diciassette anni Mohsen Makhmalbaf ha svolto più di una dozzina di lavori occasionali per provvedere al proprio mantenimento e a quello di sua madre. All'età di quindici anni entra a far parte di un gruppo di guerriglia che egli stesso organizza. A diciassette anni viene ferito e arrestato in seguito al tentativo di disarmare un poliziotto e trascorre quattro anni e mezzo in carcere. Rilasciato durante la rivoluzione del 1979, ha cessato ogni attività politica per dedicarsi alla letteratura e al cinema. Le sue opere pubblicate includono una ventina di volumi di novelle, testi teatrali, sceneggiature e scritti sull'arte, diversi dei quali sono stati tradotti in turco, arabo, urdu, curdo e inglese. Con numerose sceneggiature oltre a quelle che ha realizzato personalmente, due documentari e venti film da lui montati, Makhmalbaf è il più prolifico cineasta iraniano degli ultimi due decenni.
I suoi quattordici film sono stati per una ragione o per l'altra, nel corso degli anni, puntualmente al centro di polemiche e discussioni nel suo paese e all'estero. L'ambulante, Il ciclista, Il matrimonio dei benedetti, Tempo d'amare, C'era una volta il cinema, L'attore e Salaam Cinema sono stati presentati in centosettanta festival internazionali e proiettati in quaranta paesi, per un totale di ventidue premi vinti. I riconoscimenti includono il primo premio al Festival Internazionale di Rimini (Italia, 1989) e il premio Est-Ovest al Festival Internazionale delle Hawaii (Usa, 1991) per Il ciclista; il premio Cariddi d'Oro per il miglior film al Festival Internazionale di Taormina (Italia, 1992), il premio speciale della giuria e il Premio Fipresci al Festival Internazionale di Karlovy Vary (Cecoslovacchia, 1992), il premio speciale della giuria al Festival Internazionale di Istanbul (Turchia, 1992) per C'era una volta il cinema; il premio della critica al Festival Internazionale di San Paolo (Brasile, 1995) per l'insieme della sua opera.
FILMOGRAFIA
Film di finzione/Fiction Films
Tobe-ye Nasuh (Nasooh's Repentance/Pentimento definitivo, 1982).
Do cheshm-e bi su (Two Sightless Eyes/Due occhi senza luce, 1983).
Estèaze (Seeking Refuge in God/Rifugiarsi in Dio, 1984).
Baycot (Boycott/Il boicottaggio, 1985).
Dastforush (The Peddler/L'ambulante, 1986).
Baysilkeran (The Cyclist/Il ciclista, 1987).
'Arusi-ye khuban (The Marriage of the Blessed/Il matrimonio dei benedetti, 1988).
Nobat-e asheqi (Time of Love/Tempo d'amare, 1990).
Shabhay-e Zayandeh Rud (Nights on the Zayandeh Rud/Notti sullo Zayandeh Rud, 1990).
Ruzi ruzegari cineina/Nasseroddin Shah, hactore cinema (Once Upon a Time, Cinema/C'era una volta il cinema, 1991).
Honar Pishé (The Actor/ L'attore, 1992).
Salaam Cinema (Salam Cinema, 1994).
Gabbeh (idem, 1995).
Nun va goldun (A Moment of Innocence/Un istante di innocenza,1996).
Documentari/Documentare
Gozideh tasvir dar doran-c Qajar (A Selection of Images from Qajar Era/Una selezione di immagini del periodo Qajar, 1992).
Sang-o shisheh (The Stone and the Glass/La pietra e il vetro, 1993).
Cast
& Credits
Fotografia: Mahrnud Kalari.
Musica: Hossein Alizadeh.
Interpreti e personaggi: Shaqayeq Jodat (Gabbeh), Hossein Moharrami (il vecchio), Roqieh Moharrami (Roqieh), Abbas Sayahi (lo zio).
Produzione: Sanayee Dasti, 90 Avenue Seyboyeh, Shiraz, Tehran, Iran, tel. e fax +98-21-5658672.
Vendita all'estero: MK2 diffusion, 55 rue Traversière, 75012 Paris, tel. +33-143071510, fax +33-1-43442018.