14° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Retrospettiva - Sciogliere e legare. Il cinema ungherese degli anni '60
Szerelmesfilm
di István Szabó
Il rumore dell'espresso Budapest-Parigi scandisce l'attesa di Jancsi che sta finalmente per raggiungere Kata, assieme alla quale ha vissuto infanzia e adolescenza. I ricordi si affollano nella sua mente. Il primo risale alla guerra, durante la quale Jancsi era stato nascosto dalla famiglia di Kata, cui era toccato il compito di comunicargli la notizia della morte del padre. Poi la scuola, le infatuazioni e le gelosie, il primo bacio. Infine siamo nel '56 la telefonata della ragazza che comunica a Jancsi la decisione di fuggire all'estero, e Jancsi che in pochi attimi deve giocarsi gli affetti più cari. Il treno arriva alla stazione. Non c'è Kata ad attendere Jancsi, ma un amico di lei. La donna lavora, non ha potuto venire. Infine, ecco la magia dell'incontro, l'ebbrezza del ricongiungimento che per un attimo sembra annullare il tempo. Ma dieci anni non si cancellano. Una serata trascorsa con gli amici di Kata, gente senza speranza, perduta, che rinnega i propri desideri, fa capire a Jancsi che ormai a separarlo da Kata non è solo una distanza geografica.
"Quello che colpisce maggiormente nel film di Szabo è in particolare il modo straordinariamente duttile in cui usa il materiale nella prima parte del film; questa logica non si adatta alle convenzioni, non si preoccupa delle regole della drammaturgia, è un lavoro di pennello e celluloide particolarmente sensibile e fine (vale a dire che vive di soave catacresi). […] Invidio Szabo per le sue doti di filmmaker, che si comprendono da sé, sentimentali, sensibili all'umore, per la sua capacità di guazzare con trasporto nel materiale e mi dispiace che nonostante tutto gli manchi un'importante qualità: la capacità severa della laconicità, della semplicità. Credo che sia anche una questione di et`." (Karoly Makk, "Filmkultura", 5/1970)
Biografia
regista
István Szabó
Budapest, 1938.
Ancora liceale realizza con successo un reportage radiofonico, rivelando un promettente talento. Dopo il diploma si iscrive alla Scuola Superiore di teatro e Cinema di Budapest, nel celebre corso di regia diretto da Félix Máriássy, presso il quale si sono formati i maggiori cineasti ungheresi degli anni '70. A partire dal saggio di diploma, "Koncert" ("Concerto", 1961) e anche ben oltre l'esordio nel lungometraggio, avvenuto nel 1964, realizza una nutrita serie di corti:Variációk egy témára (1961), Te (1963), Kegyelet (1966), Budapest, amiért szeretem (1971) e Várostérkép (1977).
Tra gli innumerevoli allori ottenuti in carriera, ci limitiamo a segnalare l'Oscar di "Mephisto" e le nomination di "Fiducia", "Colonnello Redl" e "Hanussen-La notte dei maghi".
Artista emerito della Repubblica Popolare d'Ungheria, Szabó ha ricevuto i premi Béla Balázs e Kossuth.
FILMOGRAFIA
Álmodozások kora (L'età delle illusioni, 1964), Apa (Il padre, 1966), Szerelmesfilm (Film d'amore, 1970), Tűzoltó utca 25. (Via dei pompieri 25, 1973), Budapesti mesék (I racconti di Budapest, 1976), Bizalom (Fiducia, 1980),
Der Grüne Vogel (L'uccello verde, 1980), Mephisto (1981),Katzenspiel (Gioco di gatti, 1982), Bali (1983); Redl ezredes (Colonnello Redl,1985),Hanussen (Hanussen - la notte dei maghi,1988), Meeting Venue (La tentazione di Venere,1991), Édes Emma, drága Böbe (Dolce Emma, cara Böbe, 1992).
Cast
& Credits
Dialoghi: Janos Hersko.
Fotografia: Jozsef Urincz.
Montaggio: Gyorgy Sivo.
Musica: Janos Gonda.
Interpreti e personaggi: Judit Halasz (Kata), Andras Balint (Jancsi), Luczina Winniczka (Agnes), Rita Békés, Maria Boga.
Produzione: MaFilm (Studio 3), Budapest.