Nazione: Italia
Anno: 1997
Durata: 18'


La raffinata voce recitante di Jean Rouch e gli originali luoghi d'ambientazione ci aiutano a riscoprire Parigi all'inizio del secolo e a respirarla attraverso le poesie di Paul Fort.

Biografia

regista

Sandro Franchina

FILMOGRAFIA

Collage di Piazza del Popolo (1960), Israele Immagini (1964), Morire Gratis (1966-67), Gino Severini (1963-74), Sport in Kuwait (1983), Una mostra di Eliseo Mattiacci (1993), Una mostra di Nino Franchina (1993-94), David Smith in Italy (1995), Mark di Suvero a Venezia (1995), Anish Kapoor (1995), Fateli scendere (1996), Kounellis (1996), Ciné poèmes (co-regia Jean Rouch, 1997).

Jean Rouch

Jean Rouch nasce il 31 maggio 1917 a Parigi. Si laurea in Lettere, in Ingegneria civile e poi si diploma all'istituto di Etnologia. Durante la guerra conduce inchieste etnografiche in Nigeria e in Senegal. Nel 1946-47 effettua la discesa del Niger in piroga, in compagnia di Jean Sauvy e di Pierre Bonty. Nel frattempo con la sua macchina da presa a 16mm riprende cerimonie e riti, realizzando un affascinante documento di altissimo valore etnografico e registrando la trasformazione di un continente dal colonialismo all'indipendenza. Au pays des images noirs (1947) è il primo di una lunga serie di cortometraggi, realizzati con la tecnica del cinéma-direct. Tale tecnica prevedeva l'uso della macchina a mano e della registrazione del suono in presa diretta al fine di cogliere il reale nella sua immediatezza. Tale scelta, nella sua smitizzazione dello strumento tecnico - che dimostra la concreta possibilità di realizzare un film senza sottostare ai limiti di una tecnologia pesante e di un'equipe numerosa - ha avuto una grande influenza sulla Nouvelle Vague. Col suo metodo Rouch realizza altri film importanti come Moi un Noir (1957) sui giovani che affluiscono a Treichville (Costa d'Avorio) in cerca di lavoro, La pyramide humaine (1958), sui rapporti tra studenti neri e bianchi al liceo di Abidjan, Chronique d'un été (1960), un film sui parigini, girato con Edgar Morin, Chasse au lion à l'arche (1964) su un particolare tipo di caccia in Costa d'Avorio, e Gare du Nord, un episodio di Paris vu par (1966) filmato in tempo reale, che racconta di un abbandono, di un incontro, di una corsa lungo Parigi e di un suicidio. Il metodo di Rouch non va assolutamente confuso col concetto della "vita colta all'improvviso". Rouch provoca con la macchina da presa i protagonisti dei suoi film, li costringe a farsi personaggi e a interpretare storie da loro stessi a volte inventate. In questo modo finzione e improvvisazione si trasformano in strumenti per arrivare alla "verità". Di qui anche il rifiuto del montaggio tradizionale, la trascuratezza formale, la preminenza dei contenuti. Nel 1984 presenta alla Mostra di Venezia Dyonisos: ironica rappresentazione della realtà di un antropologo diviso tra civiltà industriale e mondi primitivi. Dal 1947 a oggi Rouch ha girato più di centocinquanta film.

Cast

& Credits

Regia: Sandro Franchina e Jean Rouch.
Fotografia: Jérôme Blumberg.
Montaggio: Françoise Beloux.
Suono e missaggio: François Didiot.
Musica: Emmanuel Chabrier.
Produzione: Jean-Michel Arnold per CNRS Image/ Media FEMIS/CRNS Audio Visuel/Comité du Film Ethnographique-Musée de l'Homme.
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