Nazione: Austria
Anno: 1983
Durata: 82'


II film descrive le prime (e le ultime) 24 ore di un criminale rimesso in libertà. Appena libero, il detenuto è già in cerca delle prossime vittime. Il rumore di un caffè vicino alla prigione e il timore di farsi notare lo inducono a rinunciare all'azione anche se due ragazze lo attirano. Un taxista si salva reagendo con violenza e scaricandolo in aperta campagna. Trovato il cancello di un giardino aperto, il criminale entra nel parco e successivamente in casa, sperando di trovarvi le vittime desiderate. Al calare della sera, scopre un giovane handicappato, costretto sulla sedia a rotelle, mentre la sorella e la madre fanno ritorno. In preda a raptus omicida uccide le tre persone. Il giorno successivo, dopo essersi lavato, mette i cadaveri nel baule della macchina della famiglia assassinata e parte portando con sé un cane bassotto; ad un incrocio ha un incidente e fugge con l'automobile tornando nello stesso caffè del giorno prima, popolato dalle stesse persone. Mentre pensa già a come uccidere nuove vittime, la polizia arriva e l'assassino è arrestato.


Nella vita reale il protagonista del film ha passato più della metà della sua esistenza dietro le sbarre. Furti, rapine a mano armata e altri atti compiuti fin dall'adolescenza non furono che "sostituti a questa incontrollabile spinta a torturare le persone" (come confesserà più tardi). La sua condizione familiare è stata molto instabile. Sua madre, quando ancora era un bambino, lo affidò alla nonna; come figlio illegittimo fu considerato una disgrazia per la famiglia. Fu costretto ad entrare in un monastero per diventare prete e per cancellare così la colpa presunta. A 14 anni circa fu sedotto da un masochista, scoprendo così le proprie tendenze sadiche.
Per sentirsi del tutto cresciuto, abbandonò la casa della madre. Quest'ultima cercò di fermarlo ed egli tentò di ucciderla, invano.
Dopo più di quattro anni trascorsi in prigione le cose non vanno meglio.
Uccide una signora anziana, ma viene colto sul fatto dagli amici di lei e, dopo una breve fuga, viene arrestato e condannato a dieci anni di carcere. In questo periodo pensa al suo prossimo omicidio, quello perfetto.
Il film racconta la storia di un sadico che ha ucciso degli uomini. Si tratta di un caso piuttosto raro, ma quando accade sembra colmare un bisogno dei massmedia. Le "bestie" di questo tipo diventano presto famose.
Il caso di cui parla il film ha avuto un'eco amplissima sulla stampa locale. Le ragioni di questo fenomeno non risiedono nel semplice sensazionalismo, ma hanno radici più profonde. "Ripristinate la pena di morte", "Cose del genere non sono mai accadute sotto Hitler", "Impiccatelo", "Castratelo"... la popolazione reagisce selvaggiamente. Quando la sicurezza e l'ordine sono minacciati, l'aggressione è la risposta più veloce. Una possibile spiegazione psicologica è che gli psicopatici sessuali si incaricano di nascondere (e di proibire) gli impulsi che dimorano in ciascuno di noi. Più è forte la richiesta di punizione per questi "mostri", più è grande il bisogno di punire (sperando di soggiogare) i desideri proibiti di ciascuno. Transfert freudiano, penitenza per fantasie incontrollabili. E chi non ne ha?
"Gli psicopatici sessuali sono dei capri espiatori, gettati nell'inferno così da esorcizzare il proibito. Da un lato c'è identificazione con il criminale e persino una segreta soddisfazione, dall'altro c'è identificazione con il 'super ego' collettivo che impedisce che tali cose avvengano" (
Schorsch e Becker, Angst. Lust, Zerstörung, 1977).
Gli psicopatici sessuali hanno la funzione di una valvola. Jack lo squartatore, Rudolf Höss e la sua barbarie ad Auschwitz hanno tutti uno scopo. I massmedia sono quasi riconoscenti della loro esistenza. La società ha bisogno dei propri psicopatici.

Biografia

regista

Gerard Kargl

Gerard Kargl è nato a Villach nel 1953. Ha studiato pedagogia e si è trasferito a Vienna nel 1977. Ha realizzato numerosi documentari e un solo lungometraggio, Angst.

FILMOGRAFIA

Ratatata (doc., 1976), Skiszenen mit Frank Klammer (cm, 1976), Das vertraute Objekt (cm, 1982), Angst (1983).

Cast

& Credits

Regia: Gerard Kargl.
Sceneggiatura: Gerard Kargl, Zbigniew Rybczyrtski.
Fotografia (colore): Zbigniew Rybczyrtski.
Musica: Klaus Schulze.
Montaggio: Zbigniew Rybczyrtski.
Interpreti: Erwin Leder, Silvia Rabenreither, Edith Rosset, Rudolf Götz.
Produzione: Gerard Kargl Filmproduktionges. m.b.H. Pochlgasse 16/3 A 1190 Wien.
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