2° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Opere Prime 1984

Eingeschlossen Frei Zu Sein

di Christian Wagner
Nazione: RFT
Anno: 1982
Durata: 52'


C'è per Franz, un giovane detenuto, la possibilità di realizzare i propri sogni e i propri desideri dopo essere fuggito dalla prigione? Franz ruba una motoretta, carica una ragazza, di nome Andrea, che stava facendo l'autostop, e con lei trascorre un breve periodo di tempo. Non sta però nascendo una normale storia d'amore, secondo gli abituali canoni cinematografici; al contrario, l'incontro con Andrea scatena in Franz il ricordo delle proprie esperienze passate, di quel passato cioè che egli spera di lasciarsi alle spalle. Le immagini del film, girato in bianco e nero, e la dolcezza della sua poetica cercano di riflettere lo stato emotivo del ragazzo. II film si sforza di analizzare la catena concettuale sogno/fuga dalla realtà/cambiamento nell'esempio di un caso concreto.


Quando, dopo due anni di lavoro, si desidera dire qualcosa sul proprio film, la prima cosa che viene in mente è confrontare il progetto originario e il risultato che ne è scaturito. Tra questi due momenti sono accadute molte cose. Ciò che resta è l'insieme di molti ricordi e di molte esperienze, che allo spettatore forse non interessano per nulla.
In principio c'era il sogno di girare un film in 16mm, di fare un film sui sogni. Dalla musica di Andreas Vollenweider nacquero nella mia immaginazione immagini di corse in moto per spazi liberi, immagini di felicità e di allegria, immagini di Franz, che trova la propria libertà in questo movimento e nella velocità  delle corse in motoretta. Ma allo stesso tempo mi era chiaro che il film non doveva diventare una specie di Easy Rider, cioè una trasfigurazione e un'idealizzazione di questa forma di libertà. E così venne fuori un film in bianco e nero, che utilizza con molta parsimonia queste immagini della felicità. Sullo sfondo c'era tuttavia un destino che non consentiva di rappresentare una semplice oscillazione tra la felicità e il dolore, tra la gioia e la tristezza.
Franz non è un personaggio inventato. Attualmente sconta la propria pena in un carcere tedesco. In seguito a numerosi tentativi di fuga, tutti falliti, la pena è salita a 5 anni.
A 7 anni iniziò la sua "carriera". Franz aveva paura delle botte che suo padre, tornando ubriaco la sera, distribuiva all'intera famiglia. Con una banda di bambini rubava caramelle, giocattoli ecc. Col tempo i furti si facevano più grossi. A 10 anni i genitori si separarono. Sua madre ricominciò a lavorare, e Franz restava da solo con i fratelli. A 15 anni comparve per la prima volta davanti ad un tribunale. Lo mandarono a lavorare allo zoo. La seconda volta fu condannato per furto ad un anno di prigione senza condizionale. Dopo nove mesi fu rilasciato per buona condotta. Quando volle tornare dalla madre, questa non lo accettò; suo padre, nel frattempo, si era risposato. Egli accolse Franz; ma come figliastro, e senza un lavoro, la sua libertà durò appena tre mesi. Venne condannato ad una pena tra i 2 e i 4 anni, a seconda della sua condotta futura in carcere. Dopo il secondo tentativo di fuga venne arrestato e condannato, anche a causa delle azioni criminose compiute durante la fuga, a 4 anni e 8 mesi di carcere.(...)
Nel film mi sono concentrato sulla vita interiore di Franz sul modo in cui Franz affronta il proprio destino, la propria condizione, i propri sensi di colpa. Nella vita interiore di una persona mi interessano quegli elementi che da fuori non possono essere colti e che pure non devono essere ignorati. Quei disturbi che a volte risalgono a molto tempo prima, quei fatti che fanno disperare Franz. La fragilità degli uomini ha radici profonde, e il pericolo che essi falliscano, che essi debbano fallire, è molto grosso. Franz si trova, oggettivamente, in una spirale da cui è difficile uscire. Non si tratta di giudicare, ma di mostrare ciò che si cela sotto la superficie. E di far sorgere un tipo di comprensione che non ha nulla a che spartire con la compassione. Eingeschlossen è il mio primo film in 16mm, ed è stato prodotto senza sovvenzioni di sorta, grazie soltanto all'impegno di tutti i collaboratori.
Nonostante tutte le difficoltà che sono sorte nel corso della realizzazione del film, esso contiene scene e immagini che rappresentano per me un primo punto di partenza verso il raggiungimento di un linguaggio filmico che sappia mostrare gli uomini e i loro sentimenti con attenzione e con comprensione (Christian Wagner)

Biografia

regista

Christian Wagner

Christian Wagner è nato nel 1959 a Immenstadt, nel sud della Germania. Nel 1985, con altri giovani cineasti tedeschi, fonda la cooperativa di marketing e distribuzione indipendente Der andere Blick. Il suo primo lungometraggio, Wallers letzter Gang, da lui scritto, diretto e prodotto, ha vinto il Bayerischer Filmpreis, il Preis der Deutschen Filmkritik, il Bundesfilmpreis d'argento ed è stato nominato ai Felix. Wagner sta attualmente lavorando al film di finzione Adieu, Europa! e al documentario per la tv Schlittenfahrt im Land der Hinkenden.

FILMOGRAFIA

Der Prophetor (1980-81), Eingeschlossen frei zu sein (mm, 1982-84), Wallers letzter Gang (1985-88), Zug (cm, 1989-90), Transatlantis (1993-94), Zita - Geschichten über Todsünden (cm, 1998).

Cast

& Credits

Regia e sceneggiatura: Christian Wagner.
Fotografia: (16mm, b/n): HeinzPeter Geissler, HeinzGünter Weber.
Musica: Florian Müller.
Suono: Michael Meier, Thomas Gehring.
Montaggio: Sylvia Regelin, Christian Wagner.
Interpreti: Günter Burger (Franz), Anke Günzel (Andrea), Heinz Tandler (Seeber), Rudolf Hübner (Paul), Gebhard Geduld (ragazzo che dorme), Ingolf Kumbrink (ragazzo sulla moto), Manfred Beer (guardiano), Ylmaz Hilda, (primo detenuto), Manfred Choutka (secondo detenuto), Axel Muck (giudice).
Produzione: Christian Wagner & q.e.d. Lillebonner Strasse 51, D897 Immenstadt.
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