2° FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMA GIOVANI
Retrospettiva - Nouvelle Vague

Une histoire d'eau

A Story of Water
di Jean-Luc Godard, François Truffaut
Nazione: Francia
Anno: 1958
Durata: 20'


Sempre nel 1958, Truffaut ha girato Une histoire d'eau. Era la storia di due giovani che lasciavano la periferia e le sue inondazioni, per scoprire Parigi e l'amore. Le scene che aveva girato, malgrado contenessero alcuni particolari divertenti, erano impossibili da montare. Ha passato allora la mano a Godard, che ha girato alcuni raccordi, ha montato e commentato il tutto e, alla fin fine, ha salvato il film. Come? Accentuando le sue disparit`, per conferirgli uno stile naturale da balletto, innanzitutto per mezzo di quel montaggio sincopato e tutto in piccolo - dal momento che non aveva abbastanza materiale-, che egli aveva tanto ammirato in Il ladro (Hitchcock, 1956) e in Un bacio e una pistola (Aldrich, 1954), e che poi user` per conto suo con Une femme coquette, per riprenderlo in seguito con notevole felicit`: inoltre servendosi del continuo serpeggiare del commento, che ricorda le lunghissime frasi delle sue ultime critiche. Pid ancora che in Charlotte, il testo va oltre l'immagine. Associazioni e giochi di parole si moltiplicano fino a far perdere il controllo allo spettatore, che non è più in grado di seguire l'allucinante improvvisazione di Godard, di cui non riesce a cogliere che le briciole. Non dimentichiamoci che Godard ha fatto questi due film dopo aver ammirato Un americano tranquillo (Mankiewicz, 1957), che in parte gli ha fornito l'ispirazione, grazie al suo dialogo e al gusto della vorticosa costruzione, con la caduta finale.
Ritroviamo anche lo spirito di Resnais, dal momento che ogni episodio è determinato dal rapporto tra le inquadrature, il montaggio e il commento, ma con l'aggiunta della grazia, dell'umorismo e della disinvoltura. Da un anodino, piccolo reportage divertente, Godard ha fatto un poema frenetico. È questa una delle forme limite dell'arte cinematografica in cui si scopre, a livello di sintesi filmica, quel che Godard, in Charlotte, aveva affrontato soltanto a livello di soggetto e di dialogo.

L. Moullet, cit.

Biografia

regista

François Truffaut

François Truffaut (Parigi, Francia, 1932 - Neuilly-sur-Seine, Francia, 1984), dopo studi irregolari, vari mestieri e un breve periodo in riformatorio, nel 1953 è stato invitato da André Bazin a collaborare ai «Cahiers du cinéma». Ha realizzato alcuni cortometraggi, poi nel 1959 con l’esordio I 400 colpi si è imposto tra i protagonisti della nouvelle vague insieme ai colleghi Chabrol, Godard, Rivette e Rohmer. Ha quindi dato vita a una lunga e variegata filmografia, con cui è diventato uno dei registi più famosi e influenti della storia del cinema. 

FILMOGRAFIA

Les quatre cents coups (I 400 colpi, 1959), Tirez sur le pianiste (Tirate sul pianista, 1960), Jules et Jim (Jules e Jim, 1962), Fahrenheit 451 (id., 1966), La mariée était en noir (La sposa in nero, 1968), La sirène du Mississipi (La mia droga si chiama Julie, 1969), La nuit américaine (Effetto notte, 1973), L’histoire d’Adèle H. (Adele H., una storia d’amore, 1975), L’homme qui aimait les femmes (L’uomo che amava le donne, 1977), La chambre verte (La camera verde, 1978), Le dernier métro (L’ultimo metrò, 1980), Vivement dimanche! (Finalmente domenica!, 1983).

Jean-Luc Godard

Jean-Luc Godard (Parigi, 1930) è tra i protagonisti assoluti della nouvelle vague, prima come critico militante dei «Cahiers du Cinéma» negli anni ’50, poi come regista fin dall’esordio con Fino all’ultimo respiro (1960). Godard si è imposto in quasi 50 anni di carriera come uno dei più radicali e rigorosi innovatori del linguaggio cinematografico. 

FILMOGRAFIA

À bout de souffle (Fino all’ultimo respiro, 1960), Une Femme est une femme (La donna è donna, 1961), Vivre sa vie (Questa è la mia vita, 1962), Le Mépris (Il disprezzo, 1963), Une Femme mariée (Una donna sposata, 1964), Pierrot le fou (Il bandito delle undici, 1965), Made in USA (Una storia americana, 1966), La Chinoise (La cinese, 1967), Lotte in Italia (1971), Tout va bien (Crepa padrone, tutto va bene, 1972), Numéro deux (1975), Ici et ailleurs (1976), Comment ça va? (1978), Sauve qui peut (la vie) (Si salvi chi può-La vita, 1980), Passion (id., 1982), Prénom Carmen (id., 1983), Je vous salue, Marie (id., 1985), Soigne ta droite (Cura la tua destra, 1987), Histoire(s) du cinéma (TV, 1989-1998), Nouvelle vague (id., 1990), Hélas pour moi (1993), For Ever Mozart (1996), Éloge de l’amour (2001), Notre Musique (2004), Prières pour Refusniks I-II (2004) , Film socialisme (2010), Adieu au langage (Addio al linguaggio, 2014).

Cast

& Credits

Regia: Jean-Luc Godard e François Truffaut.
Soggetto e sceneggiatura: François Truffaut.
Fotografia: Michel Latouche.
Suono: Jacques Maumount.
Montaggio: Jean-Luc Godard.
Interpreti: Jean-Claude Brialy, Caroline Dim.
Produzione: Pierre Braunberger per Les Films de la Pléiade.
Distribuzione: Unidex.
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