Nazione: Brasile
Anno: 1968
Durata: 92'


Jorge, enigmatico scassinatore di abitazioni a San Paolo, soprannominato dai giornali «Bandido da Luz Vermelha» (bandito della luce rossa), soncerta la polizia utilizzando inusuali tecniche di azione. Sempre con l'aiuto di una luce rossa, possiede le sue vittime, compie rischiose fughe per poi spendere il frutto del furto in modo stravagante. Nella citt` di Santos si innamora della musa Janete Jane, conosce altri ladri, un politico corrotto e finisce per essere tradito. Inseguito e in trappola, la sua carriera criminale appare priva di prospettive. Sceneggiatura basata liberamente sulla storia di Acácio Pereira da Costa, bandito che nel 1967 tormentò la polizia di San Paolo.

«L'impulso che mi ha fatto girare quel mostruoso ritratto del sottosviluppato sottobosco del crimine "politicopoliziesco" dev'essere stato uguale a quello che ha spinto Welles (in tutti i sensi il più grande cineasta dell'Occidente), in L'infernale Quinlan, a dire tutto senza dire niente, a osservare l'essenziale: affrontare i rapporti dell'uomo con se stesso - la sua mente, il vero e proprio problema (dove comincia e finisce qualsiasi rivoluzione) - con l'altro (nuovo) uomo, con l'umanit`. In una frase: O Bandido da Luz Vermelha è un film che cerca di essere pessimo e non ci riesce. È un film sporco contro la sporcizia; rivoluzionario contro il golpe; strategico contro il tradimento generalizzato, e disprezza i limiti imposti dal cinema d'autore, superando la mancanza di coraggio, sensibilit` e talento autenticamente cinematografico» (R. Sganzerla).

Biografia

regista

Rogerio Sganzerla

Rogério Sganzerla è nato nel 1946 nella cittadina di Joaçaba, nello stato di Santa Catarina, nel sud del Brasile. Tra il 1964 e il 1965 scrive come critico cinematografico sul supplemento culturale del giornale «O Estado de São Paulo» e su altri giornali. Nel 1967 realizza il suo primo film, con la collaborazione di Andréa Tonacci, il cortometraggio Documentário. Il suo primo lungometraggio, realizzato a San Paolo nel 1968 è O Bandido da Luz Vermelha, che fa scandalo e segna la grande rottura col Cinema Novo. Nascono le definizione di Cinema Marginal o «udigrudi» (secondo un'espressione spregiativa di Glauber Rocha) che peraltro non sono riconosciute dai loro esponenti, tra i quali diversi cineasti paulisti" e da Julio Bressane, del quale Sganzerla in quegli anni diventa amico. Negli stessi anni è in contatto di idee con Augusto De Campos, il grande rappresentante della poesia concreta brasiliana, e con gli esponenti del Tropicalismo. Nel 1969 realizza A Mulher de Todos con l'attrice Helena Ignez, la "musa del nuovo cinema", che diventa sua moglie e sarà spesso interprete dei suoi film. Nel 1970, insieme a Julio Bressane e a Helena Ignez, fonda la casa di produzione BelAir, che in pochi mesi produce sei film (tre di Bressane e tre di Sganzerla). Gilberto Gil scrive la musica di Copacaban a mon amour. Caetano Veloso, dopo aver visto Sem Essa Aranha, scrive la canzone Qualquer Coisa. Come Bressane è costretto a lasciare il Brasile dalla dittatura militare: parte con la moglie per Parigi, poi Londra. Ritornato in Brasile, nel 1977 realizza O Abismu, interpretato da Norma Bengell (anche produttore), Wilson Grey e José Mojica Marins. In seguito realizza la cosiddetta trilogia sul passaggio di Orson Welles in Brasile: Nem Tudo é Verdade (1986), Tudo é Brasil, O Signo do Caos (2003). Quest'ultimo, la cui lavorazione è durata molti anni, viene presentato al Festival di Brasilia alla fine del 2003. Rogerio Sganzerla è morto il 9 gennaio del 2004. Helena Ignez intende ora realizzare il film tratto dall'ultima sceneggiatura del marito, a cui aveva lavorato negli ultimi anni, Luz na Travas - A Revolta de Luz Vermelha, che riprende oltre trent'anni dopo il personaggio del "bandito della luce rossa". Nel 2001 è uscito il volume "Por um cinema sem limite" (azougue editorial, Rio de Janeiro), che raccoglie diversi suoi scritti sul cinema.

FILMOGRAFIA

Documentário (cm, 1966), O Bandido da Luz Vermelha (1968), A Mulher de Todos (1969), Comics/HQ (cm, doc, 1969), Quadrinhos no Brasil (cm, doc, 1969), Sem essa, Aranha (1970), Copacabana mon amour (1970), Carnaval na Lama (1970), A Miss e o Dinossauro (super8, 1970), Fora do Baralho (doc, 1971), Viagem e Descriçao do Rio Guanabara por Ocasião da França Antártica (cm, 1976), Umbanda no Brasil (cm, doc, 1977), Welles no Rio (cm, 1977), O Abismu (1977), Mudança de Hendrix (1971-78), Horror Palace Hotel (mm, doc, super8, co-regia: Jairo Ferreira, 1978), Noel por Noel (cm, doc, 1981), Brasil (cm, doc, 1981), Irani (cm, doc, 1983), E o Petróleo Nasceu na Bahia (cm, doc, 1984), Nem Tudo é Verdade (1986), Anónimo e Incomum (video, doc, 1990), A Alma do Povo Vista pelo Artista (video, doc, 1990), Isto é Noel (mm, doc, 1990), A Linguagem de Orson Welles (cm, doc, 1991), Perigo Negro (5° episodio di Oswaldianas), Tudo é Brasil (1998), Informação Koellreuter (cm, video, doc, 2003), O Signo do Caos (2003).

Cast

& Credits

Regia, soggetto, Sceneggiatura, musica/Director, Story, Screenplay, Music Rogério Sganzerla
Fotografia/Director of Photography Peter Overbeck
Scenografia/Set Design Andréa Tonacci
Montaggio/Film Editor Sylvio Renoldi
Suono/Sound Júlio Perez Caballar, Mara Duval
Interpreti/Cast Paulo Vilaça, Helena Ignez, Sérgio Hingst, Pagano Sobrinho, Sergio Mamberti, Luiz Linhares, Sônia Braga, Ítala Nandi, Renato Consorte, Antonio Lima, Maurice Capovilla, Ozualdo Candeias, Roberto Luna, José Marinho, Carlos Reichenbach, Marie Caroline Whitaker, Renata Souza Dantas, Ezequiel Neves, Lola Brah
Produzione/Production Urânio Filmes
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