Clara, figlia del marchese di Beaulieu che ha perduto tutta la sua fortuna, è costretta a rinunciare alle nozze con il duca di Bligny. Pur di uscire dalla miseria, accetta di sposare Filippo Derblay, un giovane di umili origini divenuto padrone delle ferriere grazie al suo impegno nel lavoro. Clara ritiene Filippo un parvenu e lo disprezza, ma l'uomo riesce a dimostrare quanto sia sbagliato il suo pregiudizio e la conquista. Il film è tratto dal romanzo Le Maître des forges di Georges Ohnet, tra i più apprezzati e prolifici autori feuilleton. Pubblicato nel 1882, l'opera conosce una rapida fortuna e gi` 2 anni dopo lo stesso Ohnet ne appronta una versione teatrale. La definitiva consacrazione del soggetto avviene però grazie al cinema: dal 1914 (anno di The Iron Master, di Travers Vale) al 1958 (con Il padrone delle ferriere di Anton Giulio Majano) sono almeno 5 i film che si rifanno direttamente al romanzo dello scrittore francese, sfruttandone la semplice e lineare costruzione drammatica.
Il film viene proiettato in una versione restaurata dal Museo Nazionale del Cinema e dalla Cineteca di Bologna.
Biografia
regista
Eugenio Perego
Eugenio Perego
(Milano,
1876-Roma, 1944) comincia a
lavorare nel mondo del cinema nei primi anni ’10, prima come
riduttore e
sceneggiatore per
FILMOGRAFIA
L’appetito
vien mangiando (1915), Partita
doppia (1916), Così
è la vita (1917), Il giardino incantato
(1918), Il padrone delle
ferriere (1919), Il supplizio del silenzio (1920),
Le tre
illusioni (1921), La trappola (1922), Santarellina
(1923), Vedi
Napule e po’ mori! (1924), Napoli
è una canzone (1927), Napule...e
niente cchiù (1928), Rondine (1929).