Apparizioni - Mathias Gruenewald

«Esso appare, non appena si entra, violento, e vi sbalordisce di colpo con il terrificante incubo di un calvario. È come il tifone di un’arte sfrenata che passa e vi trascina». La pala di Isenheim, ora nel Museo di Unterlinden a Colmar, opera del grande pittore Mathias Grünewald, appare e scompare in questo racconto in movimento come una intermittenza impazzita dell’occhio che, accecato, offusca lo sguardo e cattura la preda. Schegge di un polittico che sillabano una teoria del dolore, e della felicità che cade.

«La pala d’altare di Isenheim di Mathias Grünewald (1512-1516), conservata nel Museo Unterlinden di Colmar, è un Mistero di Bellezza. Dove sofferenza e gioia, bene e male, peccato e grazia trionfano con una forza invasiva. L’unica visione possibile per chi ha avuto l’esperienza fisica del “corpo a corpo”, è un sussulto di luci e ombre, di cecità buia e luminosa, un terremoto interiore che conduce al dettaglio e alla totalità. Ci si deve distrarre per poterla vedere. “Né il sole né la morte si possono guardare fissamente”, François de La Rochefoucauld». (E. Sgarbi)

regia/director Elisabetta Sgarbi
soggetto/story Giovanni Reale
fotografia/director of photography Elio Bisignani
montaggio/film editor Luciano Marenzoni
musica/music Roberto Cacciapaglia
produzione/production Betty Wrong