Le dernier homme

Ogni giorno Beirut si sveglia con una nuova vittima di quello che sembrerebbe essere un serial killer. Khalil, medico quarantenne dell’ospedale cittadino, vede continuamente arrivare corpi straziati e dissanguati e soffre di ricorrenti disturbi psichici e fisici che a poco a poco sconvolgono la sua quotidianità. Progressivamente, il medico sprofonda nell’angoscia e nella solitudine, scoprendo attraverso il suo malessere un impercettibile legame con gli efferati omicidi.

«Khalil è forse una metafora di Beirut, ma soprattutto è un prodotto della città: una città mutante che ha partorito un mutante. Dietro la facciata dell’ordine sociale, ogni metropoli nasconde come meglio può i suoi mostri, che non necessariamente vivono nell’ombra. Non sempre un mutante sa di esserlo. Il fatto che l’ordine sociale sia stato rovesciato più di una volta nella storia recente di Beirut facilita soltanto l’emergere di questa tipologia di uomini. Ho preso in prestito il mito dell’uomo vampiro, metà vivo e metà morto. Un non morto, una sorta di fantasma. E a Beirut ce ne sono molti». (G. Salhab)

regia, soggetto, sceneggiatura/director, story, screenplay Ghassan Salhab
fotografia/director of photography Jacques Bouquin
scenografia/set design Helen Boyce
montaggio/film editor Michèle Tyan
musica/music Cynthia Zaven
suono/sound Patrick Allex
interpreti e personaggi/cast and characters Carlos Chahine (Khalil), Aouni Kawas, Fayek Hmaissé, May Sahab, Issam Abou Khaled, Fadi Abi Sahra, Abla Khoury, Zeina Layoun, Mohamad Akil, Raymond Hosni, Elle Karam, Lilianne Manna, Mirna Moukarzel, Yalda Younes
costumi/costume design Ihsan Kavas
produttore/producer Nicolas Blanc
produzione/production Agat Films & Cie
co-produzione/co-production Djinn House Productions, Abbout Productions