Nazione: Italia
Anno: 1969
Durata: 7'


La storia: è la morte di un cane girata a posteriori, una morte violenta perché procurata nel gabinetto di un veterinario; un uomo in camice bianco inocula la stricnina... Il film: dopo c’è un istante in cui gli occhi dell’animale emettono lampi blu-violetti, poi più niente ma solo nell’apparenza. Ora tutto è dolcezza, ciò che continua è la morte: il viaggio nella morte – la trasfigurazione – le immagini che tornano per scomparire dalla memoria escono dal ricordo nell’ambito di un vortice purificatore che le riconduce all’essenza: è il graduale scomporsi dell’immagine nella forma poi nei colori quindi in luce infine è l’inizio: la vibrazione matrice del suono della luce della vita. È il cosmo che rende quella carne buona da mangiare per un milione di anni. (P. Bargellini)

Filmando la morte del proprio cane, Piero Bargellini rende omaggio a Stan Brakhage, che in Sirius Remembered aveva fatto più o meno la stessa cosa col cane Sirius. Stricnina è un film del 1969 che Bargellini aveva «dimenticato» di stampare e che l’ammirazione e l’affetto del Filmstudio, in un abbraccio tra poveri di lusso, materializzò nel 1973 semplicemente finanziando la stampa della prima e unica copia. Ma sviluppare e stampare secondo Piero significa molto spesso rivoluzionare il materiale girato e montato in macchina. Stricnina è un esorcismo (un po’ di magia nella manipolazione della tecnica) per salvare l’anima di un cane. (Adriano Aprà)

Biografia

regista

Piero Bargellini

Pierfrancesco Bargellini (Arezzo, 1940-1982), per tutti Piero, a 20 anni compra la prima cinepresa e la punta sulle sue passioni giovanili: automobili e moto da competizione. Pochi anni dopo conosce Marco Melani che diventa suo compagno di cinema, nonché attore dei suoi film. Comincia a farsi notare nel mondo dei cineamatori e al Festival di Montecatini vince un premio. Uno dei membri della giuria è Massimo Bagicalupo, tra i fondatori della Cooperativa cinema indipendente, che lo invita a entrare nell’area del nascente cinema underground italiano. Continua a fare film nei ritagli di tempo che gli lascia il suo impiego come agronomo presso l’Ente irrigazione Val di Chiana, ma poco dopo, segnalato e supportato dal gruppo della rivista «Cinema & Film» e da «Filmstudio 70», lascia il lavoro e si trasferisce a Roma. Qui, agli inizi degli anni ’70, lavora saltuariamente per la Rai e continua la sua attività come regista indipendente nell’ambiente underground della capitale. In questo periodo ha anche inizio una serie di disavventure con la legge che lo portano a fuggire in Turchia con la moglie Oriana e la figlia Rebecca nel 1975. Tornato in Italia continua i suoi esperimenti, annotando le sue scoperte in una serie di quaderni e tentando inutilmente di farsi finanziare alcuni progetti per programmi sperimentali della Rai. Bertolucci e Storaro lo consultano durante la preparazione di La Luna (1981) per risolvere il problema di alcuni effetti speciali. Ma progressivamente Bargellini perde i contatti col cinema e poco dopo ricomincia il calvario con la legge. Viene ritrovato morto, ufficialmente per overdose, all’alba del 10 luglio 1982.

FILMOGRAFIA

Il teschio; La fiera dei sogni; L’incompiuta; Club 3P Battifolle (1965), Anno 2000 (1965), La striscia (1966), ...vi prego di accettare questo semplice bouquet di parentesi appena sbocciate ((())) (1966), Questo film è dedicato a David Riesman e si intitolerà «Capolavoro» (1967), Morte all’orecchio di Van Gogh (1968), Fractions of Temporary Periods I parte: Ovvero Plans- Séquences per una bambina (1965-1968), 360° di cinediario (1968), Tempo-Tempio-Ritratto (1968), Macrozoom (1968), Baraccone (1968), Water-Closet ovvero attesa per una defecazione (1968), Stricnina (1969- 1973), Fractions of temporary periods II parte: Due ore pomeridiane della bambina (1969), Trasferimento di modulazione (1969), Nelda (1969), Un ottofilm di Pierfrancesco Bargellini (1969), Zukie (1970), Gasoline (1970), Bacino Casa del lupo o di Tonino Massimo e Piero (1970, esiste solo in stato di frammento/only fragments), Oracolo (1970-1971, distrutto dall’autore nel 1974/destroy by the director in 1974), Erinnerung an die Zukunft (1970, non terminato/unfinished), Due silenzi e un’armonica (1971), Dove incominciano le gambe (1974)

Dispersi/Lost: Saluto (gennaio/January 1968, 8-16mm, 18fts, sonoro/sound, 3’30’’, bn/bw), Relazione filmata (1968-1970, 8mm, 24fts, sonoro/sound, 13’, col.); Abbandonate ogni illusione, preparatevi alla lotta (co-regia/co-director Marco Melani, Stefano Beccastrini, 1969, 16mm, 24fts, 40’, col.-bn/bw)

Cast

& Credits

regia/director Piero Bargellini
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