Nazione: USA
Anno: 1979
Durata: 122'


1850. Traferitosi negli Stati Uniti per unirsi alla comunità di San Francisco, il rabbino polacco Avram Belinski vive una vera e propria odissea prima di giungere a destinazione: derubato da tre delinquenti, si unisce al fuorilegge Tommy Lillard, viene fatto prigioniero dagli indiani, è vittima di una rapina e, dopo essere stato costretto a uccidere uno dei suoi assalitori, cade in una profonda crisi di coscienza. Giunto in California, dopo un duello vinto senza sparare un colpo, riesce nuovamente a esercitare il suo ruolo e a sposare la donna di cui nel frattempo si è innamorato.

«Perché in America non si fanno più western? Perché se ne sono mostrati troppi in televisione. Negli anni 1958 e 1959 se ne potevano vedere 5 sere a settimana. Il pubblico ne era saturo. Così, la realtà è che nessuno vuole più pagare per fare un western». (R. Aldrich)

Biografia

regista

Robert Aldrich

Robert Aldrich (Cranston, Rhode Island, 1918 - Los Angeles, 1983) nasce da una famiglia di banchieri e, terminati gli studi universitari, decide di trasferirsi a Hollywood per intraprendere la carriera cinematografica. Dapprima aiuto regista di autori come Jean Renoir, Abraham Polonsky, Joseph Losey e Charlie Chaplin, debutta nel 1953 dirigendo per la MGM Il grande alleato, ambientato nel mondo del baseball. È con Singapore: intrigo internazionale (1954), però, che inizia a delinearsi la sua poetica, un realismo brutale in cui lotta per la sopravvivenza ed esaltazione della virilità si intrecciano sullo sfondo di una società violenta e meschina. Nello stesso anno si confronta con il western dirigendo L’ultimo apache e Vera Cruz, entrambi interpretati da Burt Lancaster, capofila di una tipologia maschile tipicamente aldrichiana incarnata in seguito da attori come Charles Bronson, Jack Palance, Ernest Borgnine e Burt Reynolds. Con il successivo Un bacio e una pistola (1955) che, esaltato dai «Cahiers du Cinéma», dà il via alla sua fortuna critica, Aldrich si cimenta con i temi tipici dell’hard-boiled, cui tornerà molti anni dopo con Un gioco estremamente pericoloso (1975). Il grande coltello (1955), prima pellicola realizzata dalla Associates & Aldrich – la casa di produzione indipendente con la quale realizzerà la maggior parte dei suoi film – è invece un’aspra requisitoria contro Hollywood e il mondo dell’entertainment, argomenti stigmatizzati anche in seguito in Quando muore una stella (1968) e in L’assassinio di Sister George (1968). Il rapporto tra sistema tirannico e individuo è anche al centro di Prima linea (1956), escursione nel genere bellico al quale Aldrich tornerà a più riprese con Dieci secondi con il diavolo (1959), Quella sporca dozzina (1967), il suo maggior successo di pubblico, e Non è più tempo d’eroi (1969), che della precedente fortunata pellicola ripropone la formula del patrol movie. Tra il 1962 e il 1964 dirige Bette Davis in Che fine ha fatto Baby Jane e in Piano piano dolce Carlotta, pellicole che coniugano thriller, grand guignol e melodramma femminile. Prosegue poi abbracciando l’universo carcerario con Quella sporca ultima meta (1974) e tratteggia la corruzione del potere nel fantapolitico Ultimi bagliori di un crepuscolo (1977), per culminare con il violento e blasfemo I ragazzi del coro (1977). Nel 1981 conclude la sua carriera di autore indipendente e fuori dalle logiche dell’establishment hollywoodiano con California Dolls, escursione al femminile nel mondo dello sport.

FILMOGRAFIA

The Big Leaguer (Il grande alleato, 1953), World for Ransom (Singapore: intrigo internazionale, 1954), Apache (L’ultimo Apache, 1954), Vera Cruz (id., 1954), Kiss Me Deadly (Un bacio e una pistola, 1955), The Big Knife (Il grande coltello, 1955), Autumn Leaves (Foglie d’autunno, 1956), Attack! (Prima linea, 1956), The Garment Jungle (La giungla della 7a strada, non accreditato/uncredited, 1957), The Angry Hills (Le colline dell’odio, 1959), Ten Seconds to Hell (Dieci secondi con il diavolo, 1958), The Last Sunset (L’occhio caldo del cielo, 1961), What Ever Happened to Baby Jane? (Che fine ha fatto Baby Jane?, 1962), Sodom and Gomorrah (Sodoma e Gomorra, 1961-62), 4 for Texas (I 4 del Texas, 1963), Hush… Hush, Sweet Charlotte (Piano, piano, dolce Carlotta, 1964), The Flight of the Phoenix (Il volo della fenice, 1965), The Dirty Dozen (Quella sporca dozzina, 1967), The Legend of Lylah Clare (Quando muore una stella, 1968), The Killing of Sister George (L’assassinio di Sister George, 1968), The Greatest Mother of ‘em all (cm, 1969), Too Late the Hero (Non è più tempi d’eroi, 1969), The Grissom Gang (Grissom Gang - Niente orchidee per Miss Blandish, 1971), Ulzana’s Raid (Nessuna pietà per Ulzana, 1972), The Emperor of the North Pole (L’imperatore del Nord, 1973), The Longest Yard (Quella sporca ultima meta, 1974), Hustle (Un gioco estremamente pericoloso, 1975), Twilight’s Last Gleaming (Ultimi bagliori di un crepuscolo, 1977), The Choirboys (I ragazzi del coro, 1977), The Frisco Kid (Scusi, dov’è l’West?, 1979), …All The Marbles (California Dolls, 1981)

Cast

& Credits

regia/director Robert Aldrich
soggetto, sceneggiatura/story, screenplay Michael Elias, Frank Shaw
fotografia/director of photography Robert B. Hauser
scenografia/set design Terence Marsh
costumi/costume design George Little, Violet Cane
montaggio/film editor Maury Winetrobe, Irving Rosenblum, Jack Horger
musica/music Frank DeVol
suono/sound Arthur Piantadosi, Les Fresholtz, Walter Goss
interpreti e personaggi/cast and characters Gene Wilder (Avram Belinski), Harrison Ford (Tommy Lillard), Ramon Bieri (Mr. Jones), Val Bisoglio (Nuvola Grigia/Grey Cloud), George Ralph DiCenzo (Darryl Diggs), Leo Fuchs (capo rabbino/Head Rabbi), Penny Peyser (Rosalie Bender), William Smith (Matt Diggs), Jack Somack (Samuel Bender), Beege Barkette (Sarah Mindl Bender), Shay Duffin (O’Leary), Walter Janowitz (vecchio amish/Old Amish), Joe Kapp (Monterano), Clyde Kusatsu (Mr. Ping), Cliff Pellow (Mr. Daniels), Allan Rich (Mr. Bialik)
produttore/producer Mace Neufeld
produzione, distribuzione/production, distribution Warner Bros.
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