Nazione: Kazakhistan
Anno: 2002
Durata: 100'


A distanza di quarantasei anni, Polanski è ancora attore per Wajda,
in un ruolo comico. Nel XIX, secolo due acerrimi nemici, l’anziano
coppiere Raptusiewicz e il notaio Regent Milczek, vivono separati
nello stesso castello. Entrambi mirano al possesso delle ricchezze
della vedova Hanna Podstolina; il cortigiano Papkin (Polanski) viene
coinvolto nelle vicende.

Biografia

regista

Andrzej Wajda

Andrzej Wajda (Suwałki, Polonia, 1926) si è trasferito a Cracovia nel 1946, dove ha studiato pittura all’Accademia di belle arti. Tra il 1950 e il 1954 ha studiato regia alla Scuola di cinema di Łódź. Nel 1954 ha esordito nel lungometraggio con A Generation,  prima parte di una trilogia sulla vita in Polonia durante la seconda guerra mondiale. Nel 1981 ha ricevuto la Palma d’oro al Festival di Cannes per L’uomo di ferro, che ha dato seguito all’indagine sulla manipolazione attuata dalla propaganda del regime polacco iniziata nel 1977 con L’uomo di marmo.

FILMOGRAFIA

Zły chłopiec (cm, 1950), Ceramika ilzecka (cm, 1951), Pokolenie (A Generation, 1954), Kanał (1957), Popiół i diament (Ashes and Diamonds, 1957), Lotna (1959), Sibirska Ledi Makbet (Siberian Lady Macbeth, 1962), L’Amour a vingt ans (ep. Warszawa; L’amore a vent’anni, ep. Varsavia, 1962), Gates to Paradise (1968), Polowanie na muchy (Caccia alle mosche, 1969), Krajobraz po bitwie (Il paesaggio dopo la battaglia, 1970), Ziemia Obiecana (La terra della grande promessa, 1975), Człowiek z marmuru (L’uomo di marmo, 1977), Panny z Wilka (Le signorine di Wilko, 1979), Człowiek z żelaza (L’uomo di ferro, 1981), Danton (1982), Les Possédés (Dostoevskij - I demoni, 1987), Nastasya
(1994), Pan Tadeusz (Pan Tadeusz: The Last Foray in Lithuania, 1999), Zemsta (The Revenge, 2002), Katyń (Katyn, 2007).

Roman Polanski

Si trasferisce in Polonia nel 1937. Dopo l’invasione nazista, viene rinchiuso con la famiglia nel ghetto di Cracovia: la madre viene deportata e uccisa ad Auschwitz mentre il padre sopravvive al campo di concentramento di Mauthausen-Gusen. Durante gli studi alla Scuola di cinema di Łódź, presso la quale si diploma nel 1959, gira diversi cortometraggi, tra cui Dwaj ludzie z szafą (Due uomini e un armadio, 1958) che vince numerosi premi in festival internazionali. Nel 1962 esordisce nel
lungometraggio con Il coltello nell’acqua. Nonostante il film susciti le critiche delle autorità polacche, ottiene un grande successo di pubblico e vale al regista la prima nomination all’Oscar e il Premio della critica alla Mostra di Venezia. Trasferitosi a Londra nel 1963, Polanski realizza tre film scritti in collaborazione con Gérard Brach: Repulsione (1965), che ha per protagonista Catherine Deneuve, Cul de sac (1966), che conquista l’Orso d’oro al Festival di Berlino e Per favore non mordermi sul collo
(1967), prodotto dalla MGM e interpretato dalla futura moglie Sharon Tate. Nel 1968 si trasferisce negli Stati Uniti dove gira Rosemary’s Baby (1968), un horror di ambientazione newyorkese che vede protagonisti John Cassavetes e Mia Farrow. Nell’agosto del 1969 Sharon Tate viene brutalmente assassinata da alcuni membri della Family di Charles Manson. Nel 1971 Polanski fa ritorno in Inghilterra per
dirigere una riduzione cinematografica del Macbeth (1971), il suo primo film dopo
l’omicidio della moglie. Che? (1972), girato in Italia e interpretato da Marcello Mastroianni, è il preludio del ritorno a Hollywood, dove realizza per la Paramount Chinatown (1974), omaggio ai classici del cinema noir statunitense con Jack
Nicholson nel ruolo principale. Nello stesso anno Polanski inaugura al Festival di Spoleto una prolifica carriera teatrale, curando la regia di Lulu di Alban Berg. Nel film successivo, L’inquilino del terzo piano (1976), fotografato da Sven Nykvist e
tratto da un romanzo di Roland Topor, Polanski veste i panni del protagonista, un timido immigrato polacco ossessionato da un istinto suicida. Coinvolto in uno scandalo sessuale che lo porterà a essere condannato da un tribunale americano, nel 1978 Polanski è costretto ad abbandonare gli Stati Uniti e si stabilisce in Francia, dove gira Tess (1979). Realizza quindi Pirati (1986) al quale segue Frantic (1987) interpretato da Harrison Ford e dalla futura moglie Emmanuelle Seigner, protagonista anche dei successivi Luna di fiele (1992) e La nona porta (1999). Nel 1994 Polanski è interprete insieme a Gérard Depardieu di Una pura formalità di Giuseppe Tornatore e realizza La morte e la fanciulla. Nel 2002 ottiene la Palma d’oro al Festival di Cannes e l’Oscar alla regia con Il pianista e due anni dopo dirige Oliver Twist, tratto dall’omonimo romanzo di Charles Dickens.

FILMOGRAFIA

Morderstwo (cm, 1956), Uśmiech zębiczny (cm, 1956), Rozbijemy zabawę (cm, 1957), Dwaj ludzie z szafą (cm, 1958), Lampa (cm, 1959), Gdy Spadają anioły (cm, 1959), Le Gros et le maigre (cm, 1960), Ssaki (cm, 1962), Nóż w wodzie (Il coltello nell’acqua, 1962), Les Plus belles escrocqueries du monde (ep. La rivière de diamants; Le più belle truffe del mondo, ep. La collana didiamanti, mm, 1964), Repulsion (Repulsione, 1965), Cul-de-sac (Cul de sac, 1966), The Fearless Vampire Killers (Per favore non mordermi sul collo, 1967), Rosemary’s Baby (Rosemary’s Baby - Nastro rosso a New York, 1968), Macbeth (id., 1971), What? (Che?, 1972) Chinatown (id., 1974), Le Locataire (L’inquilino del terzo piano, 1976),
Tess (id., 1979), Pirates (Pirati, 1986), Frantic (id., 1988), Bitter Moon (Luna di fiele, 1992), Death and the Maiden (La morte e la fanciulla, 1994), Gli angeli (videoclip, 1996), The Ninth Gate (La nona porta, 1999), The Pianist (Il pianista, 2002), Oliver Twist (id., 2005), Chacun son cinéma (ep. Cinéma érotique, cm, 2007).

SPOT PUBBLICITARI/COMMERCIALS
Marie Claire (1981), Chanel Antaeus (1982), Kronenburg (1982), Peugeot 309 (1986), Vanity Fair, Compratore d’anime (1990), Parisienne, Parisienne People (1999), XelionBanca, My Economy (2000), Associazione Europea contro le leucodistrofie (2003).

Cast

& Credits

regia, sceneggiatura/director, screenplay Andrzej Wajda
soggetto/story Aleksander Fredro
fotografia/cinematography Paweł Edelman
montaggio/film editing Wanda Zeman
scenografia/production design Magdalena Dipont, Tadeusz Kosarewicz
musica/music Wojciech Kilar
suono/sound Jean-Pierre Duret
interpreti e personaggi/cast and characters
Roman Polanski (Józef Papkin), Janusz Gajos (Cześnik Maciej Raptusiewicz), Andrzej
Seweryn (Rejent Milczek)
produttori/producers Michał Kwieciński, Janusz Morgenstern, Włodzimierz Otulak
produzione/production Arkafilm, Telewizja Polska, Vision Film Production
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