27° TORINO FILM FESTIVAL
FESTA MOBILE / COPPOLA

THE RED SHOES

THE RED SHOES
di Michael Powell, Emeric Pressburger
Nazione: UK
Anno: 1948
Durata: 133'


SCARPETTE ROSSE
Lermontov, direttore di una compagnia di balletto, ingaggia Vicky Page, una giovane e promettente ballerina, e la sottopone a una disciplina ferrea cercando di convincerla a sacrificare tutto in nome dell’arte. Vicky è combattuta tra la passione per la danza e l’amore che nutre, ricambiata, per il compositore Julian Craster. Giunta al trionfo danzando Scarpette rosse, Vicky decide di abbandonare Lermontov. Ma non riuscirà a star lontana dal balletto e, una volta ritornata alla sua interpretazione di successo, l’identificazione con il personaggio sarà totale.


«Ricordo molto bene la prima volta che vidi Scarpette rosse e penso che nessun altro film mi abbia colpito nello stesso modo. Credo che fossi molto attratto dal mistero del film, dalla sua isteria, con quei primi piani degli occhi di Moira Shearer che sente di essere condotta alla morte dalle scarpette, o forse da se stessa. Poi, col tempo, fui sempre più affascinato dal Lermontov di Anton Walbrook: dal suo isolamento volontario, dalla brutalità, dalla crudeltà (e dalla bellezza) del suo personaggio». (Martin Scorsese)

Biografia

regista

Michael Powell



Michael Powell (Bakesbourne, Regno Unito, 1905 - Avening, Regno Unito, 1990), animato fin da ragazzo da una forte passione cinefila, all’inizio degli anni Venti comincia a lavorare in Francia presso gli studi Gaumont e successivamente a La Victorine con Rex Ingram. Tornato in Gran Bretagna, esordisce alla regia nel 1931, specializzandosi nei quota quickies (film a basso budget prodotti per rientrare nella percentuale di film nazionali che per legge i cinema britannici erano tenuti a programmare). Nel 1937 dirige il suo primo film totalmente personale, Ai confini del mondo, melodramma naturalista che attira su di lui l’attenzione del produttore Alexander Korda. Lavorando agli studi di Korda, Powell codirige la fastosa «fantasia araba» Il ladro di Bagdad (1940) e, soprattutto, incontra lo sceneggiatore ungherese Emeric Pressburger in occasione della lavorazione di La spia in nero (1939). È l’inizio di uno dei sodalizi artistici più fertili della storia del cinema. Powell e Pressburger fondano nel 1943 la Archers Film Productions, realizzando film di cui firmano assieme regia, sceneggiatura e produzione. Tra questi Duello a Berlino (1943), Scarpette rosse (1948) e I racconti di Hoffmann (1951), pellicole caratterizzate da straordinarie invenzioni narrative e da un uso particolarmente efficace del Technicolor. L’Archers Film si scioglie amichevolmente nel 1957. Powell nel 1960 dirige L’occhio che uccide, thriller a basso costo dalle affascinanti implicazioni teoriche. La critica britannica, però, oppone al film una reazione negativa e brutale che mette praticamente fine alla carriera cinematografica del regista. In seguito Powell si dedica soprattutto alla regia televisiva e negli anni Ottanta collabora come consulente di Francis Ford Coppola e Martin Scorsese.

FILMOGRAFIA


Michael Powell:
Two Crowded Hours (mm, 1931), My Friend the King (mm, 1931), Rynox (mm, 1931), The Rasp (mm, 1931), The Star Reporter (mm, 1931), Hotel Splendide (mm, 1932), C.O.D. (1932), His Lordship (1932), Born Lucky (1932), The Fire Raisers (1933), The Night of the Party (1933), Red Ensign (Vessillo rosso, 1934), Something Always (1934), The Girl in the Crowd (mm, 1934), Lazybones (1935), The Love Test (1935), The Phantom Light (1935), The Price of a Song (1935), Someday (1935), Her Last Affaire (1936), The Brown Wallet (1936), Crown V. Stevens (1936), The Man Behind the Mask (1936), The Edge of the World (Ai confini del mondo, 1937), The Spy in Black (La spia in nero, 1939), The Lion Has Wings (Leoni dell’aria, doc., 1939), Contraband (Contrabbando, 1940), The Thief of Bagdad (coregia/codirector Ludwig Berger, Tim Whelan, Il ladro di Bagdad, 1940), An Airman’s Letter to His Mother (cm, 1941), 49th Parallel (Gli invasori/49° parallelo, 1941), One of Our Aircraft Is Missing (Volo senza ritorno, 1942), The Sorcerer’s Apprendice (cm, 1955), Honeymoon (1959), Peeping Tom (L’occhio che uccide, 1960), The Queen’s Guards (Le guardie della Regina, 1961), Never Turn Back On a Friend (mm, tv, 1963), A Free Agent (mm, tv, 1964), The Bluebeard’s Castle (1964), The Sworn Twelve (mm, tv, 1965), A 398 46 (mm, tv, 1965), They’re a Weird Mob (Sono strana gente, 1966), Age of Consent (L’età del consenso, 1968), The Boy Who Turned Yellow (Il ragazzo che diventò giallo, 1972), Return to the Edge of the World (tv, 1978).


Michael Powell, Emerich Pressburger:
The Life and Death of Colonel Blimp (Duello a Berlino, 1943), The Volunteer (Il volontario, 1943), A Canterbury Tale (Un racconto di Canterbury, 1944), I Know Where I’m Going (So dove vado, 1945), Black Narcissus (Narciso nero, 1947), The Red Shoes (Scarpette rosse, 1948), The Small Back Room (1949), Gone to Earth (La volpe, 1950), The Elusive Pimpernel (L’inafferrabile Primula Rossa, 1950), The Tales of Hoffmann (I racconti di Hoffmann, 1951), Oh... Rosalinda!! (id., 1955), The Battle of the River Plate (La battaglia di Rio della Plata, 1956), Ill Met by Moonlight (Colpo di mano a Creta, 1956). 

Emerich Pressburger

Imre Jozéf (Emeric) Pressburger (Miskolc, Ungheria, 1902 - Saxstead, Regno Unito, 1988), costretto ad abbandonare gli studi di ingegneria dopo la morte del padre, a metà degli anni Venti si trasferisce a Berlino per cercare fortuna. Ridotto in condizioni economiche molto difficili, riesce a ottenere un incarico come soggettista e sceneggiatore agli studi cinematografici della Ufa dove in quegli anni lavorano, tra gli altri, Ernst Lubitsch e Fritz Lang. Il suo primo credit cinematografico è la sceneggiatura per un film di Robert Siodmak, Partenza (1931). In quello stesso anno scrive È meglio l’olio di fegato di merluzzo, film di esordio di Max Ophülus. Abbandonata la Germania in seguito all’avvento di Hitler, Pressburger si trasferisce prima in Francia e poi, nel 1935, in Gran Bretagna. Qui è assunto negli studi del connazionale Alexander Korda dove, nel 1939, incontra il regista Michael Powell. Powell e Pressburger fondano la Archers Film Productions e per quindici anni realizzano insieme pellicole destinate a diventare classici della storia del cinema, tra cui Duello a Berlino (1943), Scarpette rosse (1948) e I racconti di Hoffmann (1951). Pressburger nel 1943 vince l’Oscar per il soggetto originale di Gli invasori/49° parallelo. L’Archers Film si scioglie nel 1957 e i due fondatori si separano da buoni amici.

FILMOGRAFIA

Emeric Pressburg:
Twice Upon a Time (C’era una volta…, 1953)


Michael Powell, Emeric Pressburger:
The Life and Death of Colonel Blimp (Duello a Berlino, 1943), The Volunteer (Il volontario, 1943), A Canterbury Tale (Un racconto di Canterbury, 1944), I Know Where I’m Going (Io so dove vado, 1945), A Matter of Life and Death (Scala al Paradiso, 1946), Black Narcissus (Narciso Nero, 1947), The Red Shoes (Scarpette rosse, 1948), The Small Back Room (I ragazzi del retrobottega, 1949), Gone to Earth (La volpe, 1950), The Elusive Pimpernel (L’inafferrabile Primula Rossa, 1950), The Tales of Hoffmann (I racconti di Hoffmann, 1951), Oh… Rosalinda!! (id., 1955), The Battle of the River Plate (La battaglia di Rio de la Plata, 1956), Ill Met by Moonlight (Colpo di mano a Creta, 1957).



Cast

& Credits

regia, sceneggiatura, produttori/directors, screenplay, producers
Michael Powell, Emeric Pressburger
soggetto/story
Emeric Pressburger,
dall’omonima fiaba di/from the fairy tale of the same title by Hans Christian Andersen
fotografia/cinematography
Jack Cardiff
montaggio/film editing
Reginald Mills
scenografia, costumi/production design, costume design
Hein Heckroth
musica/music
Brian Easdale
suono/sound
Charles Poulton
interpreti e personaggi/cast and characters
Marius Goring (Julian Craster), Anton Walbrook (Boris Lermontov), Moira Shearer (Vicky Page), Jean Short (Terry), Gordon Littman (Ike), Julia Lang (l’appassionata di balletto/Balletomane), Bill Shine (il suo compagno/Her Mate), Leonid Massíne (Ljubov), Austin Trevor (il professor/Professor Palmer), Esmond Knight (Livy), Eric Berry (Dimitri), Irene Browne (Lady Neston), Ludmilla Tcherina (Boronskaja), Jerry Verno (l’usciere dell’entrata degli artisti/Stage-Door Keeper), Robert Helpmann (Ivan Boleslawsky), Albert Basserman (Ratov), Derek Elphinstone (Lord Oldham), Madame Rambert (se stessa/Herself), Joy Rawlins (Gladys), Marcel Poncin (Boudin), Michel Bazalgette (Rideaut)
produzione/production
The Archers
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