28° TORINO FILM FESTIVAL
VITALIJ KANEVSKIJ

SEKRET CHETVYORTY (PO SEKRETU VSEMU SVETU)

THE FOURTH SECRET (THE SECRET THAT EVERYBODY KNOWS)
di Vitalij Kanevskij
Nazione: URSS
Anno: 1976
Durata: 32'


il segreto che tutti conoscono [ep. il quarto segreto, t.l.]

 

Denis e il padre prendono il treno per andare in campagna. Giunti a destinazione, il bambino ha l’opportunità di familiarizzare con la realtà di chi vive a stretto contatto con la natura, condividendone giochi e usanze. Sulla strada del ritorno, a causa di un incidente, il ragazzino riuscirà a dimostrare di essere coraggioso. L’episodio della serie tv sulle avventure di Denis, fortemente compromesso dall’intervento della censura, fu l’occasione per il regista di entrare nel sistema produttivo dopo otto anni di carcere.

Biografia

regista

Vitalij Kanevskij

Vitalij Evgen’evic Kanevskij 

(Vladivostok, Russia, 1935)

 

Precocemente orfano del padre, musicista di origini polacche, colpito alla fronte da un proiettile vagante durante la Seconda guerra mondialel, si è ritrovato così a sette anni in Siberia, nella città di Sucan (denominata Partizansk in seguito all’eliminazione dei nomi cinesi dal territorio del Primorskij Kraj, il Territorio del Litorale, avvenuta nel 1972), dove la madre aveva deciso di trasferirsi in cerca di qualche opportunità per lei e i suoi due figli. Dopo alcuni anni di scuola, Kanevskij ha lasciato la città per andare in cerca di fortuna a Nikolaevsk-na-mure, dove, tra lavoro in fabbrica e studio serale, è riuscito a portare a termine un corso di formazione come saldatore specializzato. Ha iniziato quindi il lungo servizio militare. Nel 1960 ha cominciato a frequentare il Vgik (l’Istituto statale di cinematografia di Mosca),  ma poco prima del diploma, nel 1966, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. Nonostante l’imputazione si sia rivelata poi infondata, ha scontato otto anni nei campi di prigionia. Nel 1974, dopo il carcere, l’amico cineasta, scrittore e artista Vasilij Šukšin lo ha aiutato a rientrare al Vgik e a trovare un lavoro come assistente a Minsk presso la Bielarus’fil’m, dove Kanevskij ha potuto realizzare Il grande segreto, episodio della serie televisiva Po sekretu vsemu svetu, che gli ha permesso di ottenere il diploma del Vgik nel 1977. Nello stesso anno si è trasferito a Leningrado dove ha lavorato non senza difficoltà per la Lenfil’m. Nel 1989 ha girato Sta’ fermo, muori e resuscita, presentato al Festival di Cannes nel 1990 e premiato con la Caméra d’or. Ha poi collaborato con il produttore francese Philippe Godeau per realizzare Una vita indipendente, seguito del film precedente e selezionato in concorso a Cannes nel 1992; nello stesso anno il ministro della cultura francese Jack Lang gli ha conferito l’onorificenza di “Chevalier des arts et des lettres”. Nel 1994 ha realizzato il documentario Nous, les enfants du XX siècle e, nel 1999 e nel 2002, altri due documentari dedicati alla nuova realtà della Russia postsovietica: Kto Bol’še e À l’automne d’une nouvelle vie. Nel 2005, ha scritto la sceneggiatura di un lungometraggio di finzione, Znak Sud’by [t.l. Segno del destino], pubblicata nell’almanacco cinematografico russo numero 6 del 2006 e nel 2009 ha ultimato la sceneggiatura per una serie televisiva in sette episodi, in collaborazione con lo sceneggiatore Eduard Volodarskij, che ha sostenuto Kanevskij fin dall’inizio della sua carriera. Si divide tra San Pietroburgo e Parigi, dove dal 1992 vive e lavora con la moglie Varvara Krasil’nikova, che ha collaborato a quasi tutti i suoi film, e con la figlia Katja.

Cast

& Credits

regia/director

Vitalij Kanevskij

sceneggiatura/screenplay

Denis Dragunskij

soggetto/story

dalla raccolta di racconti/from the short stories collection Deniskiny rasskazy di/by Viktor Dragunskij

fotografia/cinematography

Stanislav Smirnov

scenografia/production design

Juirij Buli?ev, Vladimir Gavrikov

costumi/costume design

G. ?usis

musica/music

Vladimir Šainskij

suono/sound

I. Aksënenko, P. Drozdov

interpreti e personaggi/cast and characters

Volodja Stankevi? (Denis), Aleksandr Len’kov (il padre/Father), Valentina Teli?kina produzione/production

Belorus’fil’m

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