Nazione: Francia, , Corea del sud
Anno: 2007
Durata: 40'


Il diciassettenne Virgile contatta via mail la coetanea Blanche: hanno ballato insieme poco tempo prima e il ragazzo se ne è innamorato. Blanche però non ricorda assolutamente nulla della serata. I due continuano a scriversi e Virgile ha così modo di esporre i propri pensieri sulla vita e la morte che Blanche segue con grande attenzione. Quando però chiede alla ragazza di vedersi, Blanche risponde che non è possibile: è infatti ossessionata dalla presenza di Eustache, un ragazzo che l’ha amata senza mai incontrarla e che ha poi deciso di togliersi la vita.

 

«Sebbene sia convinto delle specifiche possibilità artistiche del digitale, non credo che oggi sia ancora un linguaggio appropriato per il cinema di finzione. Ho comunque tentato di realizzare un lavoro che funzioni entro i limiti stessi di questa tecnica. Nello stesso tempo il soggetto del mio film riflette la questione morale posta dal digitale stesso perché riguarda il modo in cui le moderne tecnologie, imposte da forze politiche ed economiche esterne, ci consentono in un certo senso di continuare a creare vecchie cose in modo nuovo, ma anche, in un certo senso, di trasformare completamente aspetti essenziali della nostra vita».

Biografia

regista

Eugène Green

(New York, Usa, 1947) si è trasferito nel 1969 a Parigi, dove nel 1977 ha fondato il Théâtre de la Sapience, con cui ha messo in scena diverse pièce barocche e moderne. Ha esordito come regista con Toutes les nuits, Prix Delluc per la miglior opera prima nel 2001. Ha quindi diretto Le nom du feu, presentato a Locarno nel 2002 e distribuito in coppia con Le monde vivant, che ha partecipato nello stesso anno alla Quinzaine des réalisateurs. Con Correspondances si è aggiudicato nel 2007, insieme a Harun Farocki e Pedro Costa, il premio speciale della giuria a Locarno, dove è tornato in concorso nel 2009 con A Religiosa Portuguesa e nel 2014 con La sapienza, girato tra la Svizzera e l'Italia. Nel 2011 il TFF gli ha dedicato una retrospettiva e ha poi in seguito proseguito a programmare diversi suoi film, come il documentario girato nei Paesi Baschi Faire la parole (2015), Le fils de Joseph (2016), presentato in anteprima alla Berlinale, e il film laboratoriale En attendant les Barbares (2017). Nel 2020 è tornato nei Paesi Baschi per girare Atarrabi et Mikelats, presentato a San Sebastian. All'attività di regista affianca inoltre quella di scrittore e poeta.

FILMOGRAFIA

Toutes les nuits (2001), Le nom du feu (cm, 2002), Le monde vivant (2003), Le pont des arts (2004), Les signes (mm, 2006), Digital Sam in Sam Saek 2007: Memories (ep. Corrispondences, mm, 2007), A Religiosa Portuguesa (2009), La sapienza (2014), Faire la parole (doc., 2015), Le fils de Joseph (2016), En attendant les Barbares (2017), Como Fernando Pessoa salvou Portugal (cm, 2017), Lisboa revisitada (cm, 2019). Atarrabi et Mikelats (2020), Le mur des morts (2022).

Cast

& Credits

regia, sceneggiatura/director, screenplay

Eugène Green 

fotografia/cinematography

Raphaël O’Byrne

suono/sound

Frédéric de Ravignan

montaggio/film editing

Fabrice Rouaud

scenografia/production design

Alessandro Vuillermin

interpreti e personaggi/cast and characters

Delphine Hecquet (Blanche), François Rivière (Virgile), Christelle Prot (la madre di Blanche/Blanche’s Mother), Clément Cogitore (Eustache)

produttore/producer

Martine de Clermont Tonnerre

produzione/production

Jeonju International Film Festival

Menu