29° TORINO FILM FESTIVAL
ONDE: EUGÈNE GREEN

LE MONDE VIVANT

THE LIVING WORLD
di Eugène Green
Nazione: Francia, Belgio
Anno: 2003
Durata: 75'


Un orco vorrebbe ripudiare la moglie per sposare una nobildonna che tiene prigioniera. Cattura due bambini che aspettano il momento fatale in cui verranno uccisi per diventare la sua cena e soddisfare così il suo appetito. Intanto due cavalieri si mettono in cammino verso direzioni differenti: uno dei due, Nicolas, lascia la casa paterna senza una meta precisa e durante il viaggio incontra il secondo cavaliere, partito insieme a un leone dalle sembianze meno feroci di un labrador.

 

«Si tratta di un film su alcuni degli aspetti più seri ed essenziali della condizione umana: ho infatti sempre creduto che le cose spiacevoli possano essere raccontate in modo leggero. Nella storia ci sono anche i personaggi di due bambini e, se il film potrà essere apprezzato da un pubblico infantile, ne sarò soddisfatto. Se infatti lo avessi realizzato per mostrare certi aspetti della vicenda come desidero – i combattimenti, il passaggio tra la vita e la morte, fino al leone interpretato da un Labrador – vorrebbe dire che avrei fatto la scelta giusta».

Biografia

regista

Eugène Green

(New York, Usa, 1947) si è trasferito nel 1969 a Parigi, dove nel 1977 ha fondato il Théâtre de la Sapience, con cui ha messo in scena diverse pièce barocche e moderne. Ha esordito come regista con Toutes les nuits, Prix Delluc per la miglior opera prima nel 2001. Ha quindi diretto Le nom du feu, presentato a Locarno nel 2002 e distribuito in coppia con Le monde vivant, che ha partecipato nello stesso anno alla Quinzaine des réalisateurs. Con Correspondances si è aggiudicato nel 2007, insieme a Harun Farocki e Pedro Costa, il premio speciale della giuria a Locarno, dove è tornato in concorso nel 2009 con A Religiosa Portuguesa e nel 2014 con La sapienza, girato tra la Svizzera e l'Italia. Nel 2011 il TFF gli ha dedicato una retrospettiva e ha poi in seguito proseguito a programmare diversi suoi film, come il documentario girato nei Paesi Baschi Faire la parole (2015), Le fils de Joseph (2016), presentato in anteprima alla Berlinale, e il film laboratoriale En attendant les Barbares (2017). Nel 2020 è tornato nei Paesi Baschi per girare Atarrabi et Mikelats, presentato a San Sebastian. All'attività di regista affianca inoltre quella di scrittore e poeta.

FILMOGRAFIA

Toutes les nuits (2001), Le nom du feu (cm, 2002), Le monde vivant (2003), Le pont des arts (2004), Les signes (mm, 2006), Digital Sam in Sam Saek 2007: Memories (ep. Corrispondences, mm, 2007), A Religiosa Portuguesa (2009), La sapienza (2014), Faire la parole (doc., 2015), Le fils de Joseph (2016), En attendant les Barbares (2017), Como Fernando Pessoa salvou Portugal (cm, 2017), Lisboa revisitada (cm, 2019). Atarrabi et Mikelats (2020), Le mur des morts (2022).

Cast

& Credits

regia, sceneggiatura/director, screenplay

Eugène Green

fotografia/cinematography

Raphaël O’Byrne

montaggio/film editing

Cheng Xiao Xing, Benoît De Clerck                  

scenografia/production design

Pierre Bouillon

costumi/costume design

Agnès Noden

musica/music

Christina Pluhar, Damien Guillon

suono/sound

Dana Farzanehpour

interpreti e personaggi/cast and characters

Christelle Prot (Pénélope), Alexis Loret (il cavaliere con il leone/Lion Knight), Adrien Michaux (Nicolas), Laurène Cheilan (la nobildonna/Milady), Achille Trocellier (il bambino più grande/Bigger Child), Marin Charvet (il bambino meno grande/Less Big Child)

produttore/producer

Martine de Clermont-Tonnerre           

produzione/production

Les Films du Fleuve, Mact Productions

coproduttori/coproducers

Claude Berda, Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne

coproduzione/coproduction

AB3

vendita all’estero/world sales

Mact Productions

Menu