Nazione: Francia
Anno: 2004
Durata: 127'


Pascal continua a rimandare la tesi in filosofia. Christine, la sua ragazza, non capisce come possa stare tranquillo. Sarah fa la cantante in un ensemble di musica barocca e Manuel, il suo compagno, la sostiene. Per Natale, Christine regala un disco a Pascal che scopre così la voce di Sarah. Vessata dal terribile maestro detto “l’innominabile”, Sarah lascia il lavoro mentre Pascal, ormai sprofondato in un torpore malinconico, viene lasciato da Christine. Entrambi toccati dall’infelicità, i due si troveranno a condividere il loro sogno di assoluto.

«In un certo senso è un film sulla grazia, quella che i giansenisti definivano “efficace” e che non è molto diversa da ciò che i greci chiamavano “necessità”: una forza venuta dall’esterno che mette l’essere sul proprio cammino obbligandolo a diventare quello che è. Sarah arriva così a trascendere le contraddizioni della sua esistenza nella musica ed è proprio questa grazia che permette a Pascal di andare verso la sua meta, il Pont des Arts, dove, sotto la luce accecante di mezzogiorno, si incontrano i vivi e i morti. Il film non può dunque apparire “scuro” perché la grazia, come il cinema, è luce».

 

Biografia

regista

Eugène Green

(New York, Usa, 1947) si è trasferito nel 1969 a Parigi, dove nel 1977 ha fondato il Théâtre de la Sapience, con cui ha messo in scena diverse pièce barocche e moderne. Ha esordito come regista con Toutes les nuits, Prix Delluc per la miglior opera prima nel 2001. Ha quindi diretto Le nom du feu, presentato a Locarno nel 2002 e distribuito in coppia con Le monde vivant, che ha partecipato nello stesso anno alla Quinzaine des réalisateurs. Con Correspondances si è aggiudicato nel 2007, insieme a Harun Farocki e Pedro Costa, il premio speciale della giuria a Locarno, dove è tornato in concorso nel 2009 con A Religiosa Portuguesa e nel 2014 con La sapienza, girato tra la Svizzera e l'Italia. Nel 2011 il TFF gli ha dedicato una retrospettiva e ha poi in seguito proseguito a programmare diversi suoi film, come il documentario girato nei Paesi Baschi Faire la parole (2015), Le fils de Joseph (2016), presentato in anteprima alla Berlinale, e il film laboratoriale En attendant les Barbares (2017). Nel 2020 è tornato nei Paesi Baschi per girare Atarrabi et Mikelats, presentato a San Sebastian. All'attività di regista affianca inoltre quella di scrittore e poeta.

FILMOGRAFIA

Toutes les nuits (2001), Le nom du feu (cm, 2002), Le monde vivant (2003), Le pont des arts (2004), Les signes (mm, 2006), Digital Sam in Sam Saek 2007: Memories (ep. Corrispondences, mm, 2007), A Religiosa Portuguesa (2009), La sapienza (2014), Faire la parole (doc., 2015), Le fils de Joseph (2016), En attendant les Barbares (2017), Como Fernando Pessoa salvou Portugal (cm, 2017), Lisboa revisitada (cm, 2019). Atarrabi et Mikelats (2020), Le mur des morts (2022).

Cast

& Credits

regia, sceneggiatura/director, screenplay

Eugène Green

fotografia/cinematography

Raphaël O’Byrne

montaggio/film editing

Jean François Elie

scenografia/production design

Pierre Bouillon

musica/music

Le poème harmonique

suono/sound

Frédéric de Ravignan

interpreti e personaggi/cast and characters

Natacha Regnier (Sarah), Adrien Michaux (Pascal), Olivier Gourmet (Meréville), Denis Podalydès (l’innominabile/Unnamable), Camille Carraz (Christine), Alexis Loret (Manuel)

produttore/producer

Martine De Clermont-Tonnerre

produzione, vendita all’estero/production, world sales

Mact Productions 

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