Nazione: Francia
Anno: 2011
Durata: 105'


Alain Cavalier e Vincent Lindon, legati da un rapporto simile a quello tra un padre e un figlio, si filmano, tra un bicchiere e l’altro, impersonando uomini di potere in un gioco tra realtà e finzione. Si tratta di vedere fino a che punto ci si può spingere, di chiedersi che film si può fare insieme, di capire che cosa resti credibile se si confondono la storia personale e la storia tout court. Rimane la questione fondamentale – e senza risposta – del cinema: ma è vero o no?

 

«C’è stato un momento in cui mi sono reso conto che avrei fatto il film. Eravamo al bar dell’Hotel Raphaël a Parigi. Da dodici anni Vincent chiamava il cameriere con un nome che non era il suo, ma quello di suo padre: glielo ha confessato proprio quel giorno e questa cosa mi è piaciuta. Come se il cameriere avesse deciso di interrompere la finzione per ritornare alla realtà. È un bel segno, no? In quel momento ho visto mio figlio in Vincent e mi sono immaginato di essere suo padre. Il film è nato là. Almeno credo...»

Biografia

regista

Alain Cavalier

(Vendôme, Francia, 1931), dopo essersi diplomato in cinema a Parigi ed essere stato assistente di Louis Malle e Édouard Molinaro, ha esordito alla regia nel 1958 con il cortometraggio L’Américain. Tre anni dopo ha dato avvio alla sua eclettica produzione di lungometraggi dirigendo Romy Schneider e Jean-Louis Trintignant in La lotta nell'isola (1962). Nel 1987, Thérèse (dedicato alla vita di santa Teresa di Lisieux) ha vinto il César come miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura. Si è poi concentrato sempre più sulla riflessione intorno alla relazione tra finzione e documentario e con Vies (2000) ha vinto il Festival di Karlovy Vary. A Irène (2009), sorta di diario in cui omaggia la moglie scomparsa, han fatto seguito Pater, in concorso al Festival di Cannes del 2011 (e nello stesso anno parte della selezione del TFF), e una serie di ritratti di gente comune – per lo più amici e conoscenti del regista – in forma documentaria. Nel 2019 ha presentato a Cannes Etre vivant et le savoir.

FILMOGRAFIA

L’Américain (cm, 1958), Le combat dans l’île (Gli amanti dell’isola, 1961), L’insoumis (Il ribelle di Algeri, 1964), La vie de chateau (L’armata sul sofà, 1965), Mise à sac (Una notte per 5 rapine, 1967), La chamade (id., 1968), Le plein de super (1976), Martin et Léa (1979), Ce répondeur ne prend pas de messages (1979), Un étrange voyage (1981), Thérèse (id., 1986), 24 portraits (1987-1990), Libera me (1993), La rencontre (1996), Vies (doc, 2000), René (2002), La filmeur (2005), Irène (2009), Pater (2011), Le paradis (2014), Le Caravage (2015), Six portraits XL (2017), Être vivant et le savoir (2019), L’amitié (2022).

Cast

& Credits

regia, sceneggiatura/director, screenplay

Alain Cavalier

interpreti/cast

Vincent Lindon, Alain Cavalier, Bernard Bureau, Jonathan Duong, Hubert-Ange Fumey, Jean-Pierre Lindon, Manuel Marty, Claude Uzan, Alexandre Widhoff, Grégory Widhoff, Jean Widhoff, Régis d’Audeville, Josette Baron, Thibault de Chateauvieux, Jérémy Flament, Olivier Mallet, Dominique Solliec, Nicolas Wecker

produttore/producer

Michel Seydoux

produzione/production

Camera one

coproduzione/coproduction

Arte France Cinéma

vendita all’estero/world sales

Pathé

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