30° TORINO FILM FESTIVAL
FESTA MOBILE/CLASSICS

VIVA LA MUERTE

LONG LIVE DEATH
di Fernando Arrabal
Nazione: Francia
Anno: 1971
Durata: 90'


Fando ha dodici anni, vive in una cittadina spagnola con la madre e la zia e sente la mancanza del padre, un ufficiale repubblicano arrestato e condannato a morte, poi rinchiuso a vita in carcere. Fando sa che l’uomo è diventato pazzo, che è forse evaso e scomparso nel nulla, e nelle sue fantasie oniriche si immagina che sia stata la madre, donna soffocante e bigotta, a denunciare il marito ai franchisti. Ma un giorno Fando incontra un’amica che gli rivela che suo padre è ancora vivo. Il film che ha imposto Arrabal a livello internazionale, aperto dai titoli di testa di Topor e trasformato in una folle rivisitazione autobiografica della Spagna di Franco.

Biografia

regista

Fernando Arrabal

Fernando Arrabal (Metilla, Spagna, 1932), scrittore, drammaturgo, poeta, regista, pittore, è uno più importanti artisti del suo Paese. Attivo a Parigi fin dagli anni Cinquanta è stato amico di Samuel Beckett, collaboratore di Topor, Jodorowsky, André Breton e dopo l’arresto nel 1967 è stato considerato un «indesiderabile» in Spagna fino al 1977. Dieci anni dopo, però, Juan Carlos gli ha donato la Medaglia d’oro per le belle arti, consentendogli il libero accesso nel Paese. Tra i suoi film, dopo l’esordio con Viva la muerte, Andrò come un cavallo pazzo, che subì pesanti censure, L’albero di Guernica, girato in Italia, e nel 1993, dopo un lungo silenzio come regista, Adieu Babylone! Autore dei romanzi La vierge rouge (1986) e Le funambole de Dieu (1998), dagli anni Novanta è attivo come poeta e pittore.

FILMOGRAFIA

Viva la muerte (1970), J’irai comme un cheval fou (Andrò come un cavallo pazzo, 1973), L’arbre de Guernica (L’albero di Guernica, 1975), The Emperor of Peru (1982), Le cimetière des voitures (cm, tv, 1983), Adieu, Babylone! (1993).

Dichiarazione

regista

«Di recente Alfonso Sastre mi ha inviato dal carcere uno splendido poema (si intitola Ballada de Carabanchel) nel quale descrive emblematicamente la drammatica vicenda di cui è forzato protagonista. […] Mi è venuta in mente un’antica polemica sulle possibilità di sviluppo della cultura in un regime fascista. Anche allora Sastre aveva ragione, per un poeta ci sono solo due vie: la prigionia o l’esilio».

Cast

& Credits

regia/director Fernando Arrabal
soggetto/story Fernando Arrabal, dal suo romanzo/from his novel Baal Babylone sceneggiatura/screenplay Fernando Arrabal, Plaudine Lagrive fotografia/cinematography Jean-Marc Ripert
montaggio/film editing Laurence Leininger
musica/music Jean-Yves Bosseur
interpreti e personaggi/cast and characters Mahdi Chaouch (Fando), Núria Espert (la madre/mother), Anouk Ferjac (la zia/auntie), Ivan Henriques (il padre/father), Jazia Klibi (Thérèse), Suzanne Comte (la nonna/grandmother), Jean-Louis Chassigneux (il nonno/grandfather), Mohamed Bellasoued (il colonnello/colonel), Víctor García (Fando a vent’anni/at twenty)
produzione/production Isabelle Films, S.A.T.P.E.C.
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