Grano vergine come prologo a due atti squarciati dalle parole di Artaud. Remoti visi si sfaldano dalle pareti della quattrocentesca chiesa di Santo Stefano a Soleto mentre la violenza deborda dall’inquadratura, le loro palpebre spalancano l’intimità dell’ex molino «Coratelli & Imparato» di Corigliano d’Otranto con una soggettiva che annacqua le forme appiattendole in una preziosa sindone. Un paesaggio perduto in una camera oscura dove l’occhio si eclissa tra vene e arterie d’un corpo impossibilitato alla riesumazione.
Biografia
regista

Carlo Michele Schirinzi
Carlo Michele Schirinzi (Capo di Leuca, Lecce, 1974) sin dal 2000 partecipa a mostre e festival ricevendo premi e ottenendo retrospettive. Il Torino Film Festival ha più volte premiato i suoi lavori (menzione speciale a Il Nido nel 2003, premio per il miglior cortometraggio a Notturno Stenopeico nel 2009, menzione speciale a Mammaliturchi! nel 2010). Nel 2004, con All’erta!, ha vinto il Festival di Pesaro, che nel 2005 gli ha dedicato una retrospettiva, mentre nel 2010 Sonderbehandlung ha vinto il Festival di Lecce. Nel 2011 ha partecipato con Eco da luogo colpito alla Mostra di Venezia e nel 2015, con Deposizione in due atti, ha vinto il Laceno d’oro. Il suo lungometraggio I resti di Bisanzio è stato presentato a Pesaro e a Doclisboa.
FILMOGRAFIA
filmografia essenziale/essential filmography
L’amanuense (cm, 2000), Il sepolcro (cm, 2000), Dè-tail (cm, 2001), Trappe (cm, 2001), Astrolìte (mm, 2002), Il nido (cm, 2003), Fuga da Nicea (cm, 2008), Notturno stenopeico (cm, 2009), Prospettiva in fuga (cm, 2009), Mammaliturchi! (cm, 2010), Frammenti da un confine (cm, 2010), Eco da luogo colpito (cm, 2011), Natura morta in giallo (cm, 2012), I resti di Bisanzio (2014), Eclisse senza cielo (mm, 2016), Deposizione in due atti (2014-15), Padrone dove sei (2019).
Dichiarazione
regista
«Con Deposizione in due atti continua l’indagine sui luoghi abbandonati dalle civiltà, intaccati dalla Storia passata e che ora tentano inutilmente d’aggrapparsi alla vita, come eroi morenti sospesi in uno stato di perenne attesa. I visi cicatrizzati degli affreschi, distanti e consapevoli, scandagliano gli spazi del molino costringendo l’occhio all’estenuante visione delle superfici malate, carezzandole prima di violarle nel fondo delle loro arterie: lo stupro di tali luoghi è, nel mio fare, una patologia assidua, snaturata del suo concetto».
Cast
& Credits
Carlo Michele Schirinzi
musica/music
Stefano Urkuma De Santis
suono/sound
Marco Saitta
produttore/producer
Gabriele Russo
produzione/production
Kama soc. coop. a.r.l., In-Cul.Tu.Re, MIUR, Apulia Film Commission