Antonella Rucci
Antonella Rucci nasce a Roma nel 1961. Nel 1987 inizia il suo rapporto con la Rai, inizialmente con il DSE (Dipartimento Scuola Educazione) e con le trasmissioni Magazine 3 e Letti Gemelli di Gloria De Antoni e Oreste De Fornari. Lavora per la Mondadori e si occupa dell’ideazione e della realizzazione di home video su Walter Chiari, Daniele Luttazzi, Gino Bramieri, Claudio Bisio, Aldo Fabrizi,
Ugo Tognazzi, Gino Bramieri, Anna Marchesini. A partire dal 1995 comincia la
collaborazione come autrice con lo storico programma Blob che va avanti per 25
anni e nell’ambito della quale realizza centinaia di puntate quotidiane e molte
puntate speciali, principalmente monografie di personaggi politici e ritratti
di musicisti. Tra i suoi lavori di argomento politico, ricordiamo le monografie
su Umberto Bossi, Massimo D’Alema, Barack Obama. Tra le puntate musicali
troviamo quelle su Lou Reed, Ivan Graziani, i Rolling Stones, gli Area, la new
wave italiana degli anni ’80. Antonella scompare prematuramente nel gennaio del
2020 all’età di 59 anni. Antonella metteva su grandi fogli di carta i suoi
lavori. Lì sopra c’era veramente di tutto di più: appunti colorati, schemi
complessi, insiemi e frecce che riassumevano idee e collegamenti per la messa
in onda. L’obiettivo era la migliore scelta possibile, e lei lo inseguiva in ogni montaggio e in ogni puntata. Nonostante fossero passati molti anni dal suo
primo live serale con Blob, c'era sempre un’analisi da ripetere con cura per capire se una soluzione fosse costruttiva, uno stacco pertinente, un messaggio chiaro e proponibile. Le sue erano indecisioni etiche, quelle che sovente prendono i creativi, quando seguono le proprie passioni e hanno in mente molte alternative possibili, così che un’opzione diventa plausibile solo scartandone numerose altre. Vogliamo
ricordarla in questo modo, come un’instancabile professionista che ha sempre
amato e cercato il suo lavoro, un’artigiana della comunicazione, un’eterna ragazza che in tutti questi anni ha continuato a lasciarsi stupire dalla luce dello schermo che le illuminava il viso.