Il grande regista teatrale Peter Stein ripercorre con una troupe le orme del viaggio in Sicilia di Wolfgang von Goethe, iniziato a Palermo il 2 aprile 1787 e raccontato in Viaggio in Italia. Dopo la grandiosa rappresentazione del Faust, punto culminante della riflessione di Stein su Goethe, questo nuovo viaggio serve al regista per mettere a confronto la Sicilia di fine XVIII secolo con quella di oggi, mostrando differenze inaspettate e sorprendenti somiglianze. In Sicilia Goethe cercava e trovò la classicità; allo stesso modo fa ora Stein, andando egli stessi alle origini della cultura europea.
Biografia
regista

Peter Stein
(Berlino, Germania, 1937) è un celebre regista teatrale fortemente legato all’avanguardia. Nel 1970 ha fondato il collettivo della Schaubühne am Halleschen Ufer di Berlino Ovest, che ha guidato fino al 1985 e con il quale ha realizzato messinscene di testi classici e moderni capaci di sfidare linguaggi e senso comune (Torquato Tasso di Goethe, La madre di Brecht, Peer Gynt di Ibsen, I villeggianti di Gor'kij l'Orestea di Eschilo). Dal 1992 al 1997 ha diretto la sezione di prosa del Festival di Salisburgo e nel 2000 ha realizzato il suo capolavoro, Faust I e II, per l'Expo di Hannover. Ha poi lavorato per l’Opéra de Lyon e portato le sue regie da Puškin, Schiller, Becket e Dostoevskij in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2010 ha vinto il Premio Ubu e il Premio Europa, nel 2013 ha debuttato al Festival dei 2Mondi e nel 2015 ha diretto l’Aida al Teatro alla Scala di Milano. Tra le regie più recenti, Le Misantrophe di Molière, con Lambert Wilson, e Crise de nerf, tre atti unici di Anton Cechov.
FILMOGRAFIA
Sulle tracce di Goethe in Sicilia (doc, 2020).
Dichiarazione
regista
«Un viaggio che segue le tracce di Goethe è un viaggio che permette di conoscere e scoprire la Sicilia in un modo nuovo, dalla prospettiva del poeta. Ed è un viaggio che vuole prendere in considerazione cosa rimane oggi dell'esperienza del poeta. Incontrando i siciliani, infatti, è possibile comprendere cosa essi vedono in lui: li ha soltanto lusingati con lodi e ammirazione, o davvero Goethe scoprì in loro qualcosa di speciale che gli altri visitatori non avevano notato?»