Scossa dall’idea del tempo che scorre e non ritorna, Charlotte Gainsbourg ha iniziato a guardare a sua madre, la cantante e attrice Jane Birkin, in un modo per lei inedito, spingendo entrambe a superare un reciproco senso di riservatezza. Poco alla volta Charlotte e Jane si aprono l’una all’altra, entrambe facendo un passo indietro e lasciando che il rapporto madre-figlia finalmente si schiuda di fronte all’obiettivo della macchina da presa.
Biografia
regista
Charlotte Gainsbourg
(Londra, Regno Unito, 1971) ha alle spalle una lunga e prolifica carriera da attrice. Ha lavorato con molti registi, tra cui Claude Miller (La piccola ladra, 1988), Franco Zeffirelli (Jane Eyre, 1996), Alejandro González Iñarritu (21 grams, 2003), Michel Gondry (L’arte del sogno, 2006), Todd Haynes (I’m non sono qui, 2007), Gaspar Noé (Lux Aeterna, 2019), Arnaud Desplechin (I fantasmi d'Ismael, 2017) e soprattutto Lars von Trier, con il quale ha girato Antichrist (2009), per cui ha vinto il premio come Migliore attrice al Festival di Cannes, Melancholia (2011) e Nymphomaniac (2013). Jane par Charlotte (2021), che segna il suo debutto come regista, è stato presentato in a Cannes. Figlia di Charles Gainsbourg, ha pubblicato diversi album da cantante, tra cui i recenti Stage Whisper (2011) e Rest (2017).
FILMOGRAFIA
Jane par Charlotte (doc, 2021).
Dichiarazione
regista
«Penso che inizialmente Jane fosse un po' in ansia per via del mio approccio. Era terrorizzata dall'idea che scavassi in aree per lei troppo personali. Volevo entrare nel nostro rapporto madre-figlia e questo l'ha colpita. Dopo le riprese in Giappone ci siamo incontrate a Parigi e le ho chiesto come avremmo dovuto procedere. Avevo programmato di girare a New York, ma lei ha detto che voleva interrompere. Era rimasta scioccata dalle sequenze in Giappone. […] Abbiamo così accantonato il progetto e nel frattempo sono passati due anni. Il rapporto con mia madre non è cambiato, ma ho perso lo slancio nel fare il film. Non riuscivo nemmeno a guardare le cose girato in Giappone e mi sono detta che forse avevo sbagliato qualcosa. Poi Jane è venuta a trovarmi a New York e le ho suggerito di guardare insieme il girato per vedere quale fosse il problema. Dopo aver guardato le immagini, ci siamo rese conto che non c'era niente di scomodo; l'intervista era molto dolce, rispettosa, ben ripresa, e Jane non riusciva nemmeno a ricordare perché avesse reagito così male. A quel punto ha accettato di continuare a fare il film».
Cast
& Credits
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