Nazione: Canada
Anno: 1985
Durata: 81'


Dark Lullabies è un film su di una generazione ossessionata da un passato nel quale non ha giocato nessun ruolo. Visto attraverso gli occhi della filmmaker Irene Lilienheim Angelico, figlia di due sopravvissuti di un campo di concentramento, il film esplora l'impatto dell'Olocausto su una generazione di Ebrei e Tedeschi nati dopo la guerra. Oggi, a venti o trent'anni, molti figli di sopravvissuti si sentono profondamente toccati dalla dura prova dei loro padri, così come i loro coetanei tedeschi vivono con un senso di colpa e confusione i crimini dei loro genitori.
I genitori di Irene Lilienheim Angelico vissero insieme per poco tempo prima della Seconda Guerra e quasi immediatamente vennero divisi dai nazisti in Polonia. Entrambi furono internati nei campi di concentramento; entrambi furono gli unici membri delle due rispettive famiglie a sopravvivere. Ritrovatisi dopo la guerra, essi emigrarono negli Stati Uniti, subito dopo la nascita della loro prima figlia, Irene. 30 anni dopo, nel 1979, il padre di Irene diede alla figlia un manoscritto sulla sua tragica esperienza.
Il manoscritto le rivelò il bisogno di saperne di più sulla guerra e la spinse a domandarsi come essa pesasse su lei e su quelli della sua generazione. La ricerca di Irene spinge la giovane dal Canada sino ad Israele. Qui incontra altri figli di sopravvissuti che come lei stanno cercando di fare i conti con la dolorosa eredit` che grava su loro. Rivka Miriam, un'artista israelita, descrive come vive nella conoscenza della dura prova subita dalla sua famiglia: "Quando la gente mi chiede 'Che cosa ti d` questo sapere?' io rispondo 'Mi d` parecchia gioia'. È una strana risposta, ma è quello che io sento realmente. È proprio a causa di questo passato che io posso gioire della mia vita, sentire intensamente ogni minuto della mia esistenza".
Inevitabilmente la ricerca di Irene la spinge fino in Germania. Qui si mette sulle tracce di alcuni suoi coetanei, compresi i figli e i nipoti dei nazisti, e gli chiede apertamente di parlare dei loro sentimenti e delle loro esperienze. Mentre alcuni hanno scelto di perpetuare i valori del nazismo o di rifiutare il passato, altri stanno sinceramente provando a confrontarsi con esso.
Essi parlano apertamente di come sono cresciuti sapendo molto poco di quel che era successo nei campi di concentramento, e di come hanno lottato contro la scoperta dei crimini dei loro genitori. Harald Luders, un giovane cineasta tedesco, esprime sinteticamente il dilemma della sua generazione: "I giovani ebrei, specialmente i figli dei sopravvissuti, possono guardare al passato e sentirsi più vicini al loro popolo. Per i tedeschi è esattamente l'opposto".
Le domande che ossessionano Irene non posson trovare risposte definitive. Ma ciò che lei e gli altri della sua generazione hanno scoperto è che soltanto interrogandosi, e agendo in modo conseguente a ciò che imparano attraverso queste domande, essi possono iniziare a creare un mondo nel quale il pregiudizio e l'intolleranza non avranno più posto.

"Quando decisi di fare un film sull'Olocausto iniziai a pensare a quel che questo film avrebbe potuto essere. Sapevo di non poter dare un ricco contributo alla comprensione di questa tragedia. Non avevo né l'esperienza né la saggezza per farlo. Ciò che io potevo capire era il modo in cui l'Olocausto pesava nella vita dei figli dei sopravvissuti, così iniziai le mie ricerche preliminari in quest'area. Molto presto capii che non erano soltanto i figli dei sopravvissuti che crescevano all'ombra dell'Olocausto, ma anche gli stessi figli dei nazisti. Il mio film avrebbe dovuto affrontare anche questa realt`. Impiegai molto più tempo per capire che le domande che io mi stavo ponendo, e che la maggior parte dei figli dei sopravvissuti con cui parlavo si stavano ponendo, erano domande non solo sugli effetti dell'Olocausto sulla nostra generazione, ma anche domande sul passato. Il passato e il presente erano inestricabilmente legati nelle nostre vite; era impossibile fare un film sulla nostra realt` senza coinvolgervi le esperienze dei nostri genitori. Dopo aver steso un primo abbozzo di sceneggiatura del film andai a parlare con i miei genitori. Mia madre sostenne il progetto sin dall'inizio e, dopo molte intense discussioni, anche mio padre mi aiutò. Gli esiti di queste discussioni furono gli stessi che emersero dagli incontri con altri sopravvissuti. In primo luogo ci si chiese come i figli dei superstiti fossero diversi dagli altri. Persino la maggior parte di loro non comprendeva di essere legata a un comune vincolo sino a che il libro di Helen Epstein 'Children of the Holocaust' non venne pubblicato e il fenomeno non iniziò ad essere discusso. I sopravvissuti che avevano provato a crearsi una nuova vita per i loro figli non volevano sapere che parte di quell'orrore era stato trasmesso ad essi.
L'idea di andare in Germania mi creò ulteriori difficolt`. Era una sorta di tradimento per me, una figlia di sopravvissuti, andare in Germania e parlare ai figli dei nazisti? Forse questo era un film che qualcun altro avrebbe dovuto fare o forse non era passato abbastanza tempo perché il trauma fosse superato così da poter essere riportato alla luce? Risolsi questi problemi per quel che mi riguardava, ma non prima di aver deciso due volte di rinunciare al film.
Durante le riprese molti figli dei sopravvissuti hanno capito il loro passato e lottano oggi contro ciò che potrebbe generare un nuovo Olocausto: il pregiudizio e l'oppressione, la cieca obbedienza all'autorit`, l'indifferenza e la complicit` silenziosa, o la mancanza di valori morali e del coraggio di agire secondo le proprie convinzioni." (Irene Lilienheim Angelico)

Biografia

regista

Irene Lilienheim Angelico

Irene Lilienheim Angelico è nata a Monaco nel 1948. L'anno successivo i suoi genitori si trasferiscono nel Nord America. Oggi vive a Montreal dove da undici anni lavora come ricercatrice, montatrice e regista.

FILMOGRAFIA

And They Lived Happily Ever After (documentario 1975), Meditation in Motion (documentario, 1978), Skier (documentario, 1978), Dark Lullabies (documentario, 1985).

Cast

& Credits

Regia e montaggio: Irene Lilienheim Angelico, Abbey Jack Neidik.
Fotografia: Susan Trow.
Musica: Lauri Conger e Michael Beinhorn.
Sonoro: JeanGuy Normandin.
Commento scritto: Irene Lilienheim Angelico, Gloria Demers.
Produzione: DLI/Studio D, National Film Board of Canada.
Distribuzione: National Film Board of Canada, P.O. Box 6100, Montreal, Quebec H3C 3HC. Tel.: 514/2839438. Telex: 05826680 NATFILM MTL.
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