Nazione: USA
Anno: 1967
Durata: 74'


Il film di Jim McBride non ci parla solo della possibilit` che ha il cinema di essere, insieme e contraddittoriamente, "verit`" e "finzione" ma di questa possibilit` trasferita sulla storia, come predisposizione di una realt` filmata a "intrecciarsi" in un racconto, e sul personaggio, come individuo filmato che diventa da essere particolare tipo esemplare. Così, si può parlare altrettanto bene di questo film in termini strettamente "intellettuali ", "freddi", quanto in termini "convenzionali", "caldi", che rendano conto delle avventure, felici e più spesso infelici, di un individuo sostanzialmente solo, impotente ad "afferrare" la realt` che lo circonda, a farla propria: David Holzman, distinto così dal suo interprete come dal suo regista, pura finzione schermica; e i suoi rapporti (tragici perché umanizzati) con Eclair e Nagra, "estensioni dell'uomo", moderni arti che lo prolungano ma che possono anche negarlo come tale (e quando David, in una crisi d'impotenza, li insulta: "I'm sorry, Eclair, I'm sorry, Nagra", siamo, sì, ai limiti della follia, ma anche al centro della normalit`: di una situazione alienante che ha assunto i modi allucinanti del quotidiano, in cui gli "understanding media", altri da noi, non ci servono ma si servono di noi). Il film è in questo continuo, ironico riflettere al cinema e alla vita nel cinema, in questa contraddizione che si ripete ventiquattro volte al secondo. Tentare di filmare equivale a tentare di vivere, e questa tentazione (affascinante attrazione e lucido tentativo) si risolve in uno scacco: " I would have preferred not to have done this, but I dit it..."; avrei preferito non averlo fatto, ma l'ho fatto. In fondo, è lecito il silenzio, ma non è giusto. La contraddizione non è sciolta, l'armonia non è trovata, neppure intravista, fare del cinema significa soffrire di un contrasto (tra ricerca affannosa della verit` e scoperta inquietante della finzione) che noi stessi moltiplichiamo. Forse stiamo sbagliando tutto forse dovremmo abbandonare il cinema, s~~etterla una buona volta di nasconderci dietro degli schermi... Eppure, eppure l'errore, l'errare, è a volte necessario, perfino doveroso. Filmare diventa allora la nuova avventura, la nuova esplorazione: cadremo in precipizi, ma scopriremo anche nuovi territori, scopriremo che non avevamo fatto male, partendo dal cinema, a prendere i nostri desideri per (nuove) realt`. Alla fine, diremo che quest , avventura cinematografica vale per le nuove immagini che ha saputo scoprire, alle quali ha saputo togliere il velo: una America al "fisheye"; lenti musicali carrelli lungo le strade di New York sulle quali si affacciano l'albergo abitato da Bogart, quello in cui s'installò Al Capone o la "Red House" che il citizen Hearst costruì per Marion Davies; una fila di vecchi seduti su un'immensa panchina, seguiti da un carrello a mano ritmato dall'appello all'ONU; una notte debolmente rischiarata dalle sagome fantomatiche di qualche finestra illuminata.

Adriano Apr`, "Cinema e Film", n. 56, estate 1968

Biografia

regista

Jim McBride

FILMOGRAFIA

David Holzman’s Diary (doc., 1967), My Girlfriend’s Wedding (doc., 1969), Pictures from Life’s Other Side (doc., 1971), Glen and Randa (1971), Hot Times (Nell’eccitante attesa dell’accoppiamento armonico, 1974), Breathless (All’ultimo respiro, 1983), The Twilight Zone (Ai confini della realtà, serie tv/tv series, ep., 1986), The Big Easy (id., 1986), Great Balls of Fire! (Great Balls of Fire! - Vampate di fuoco, 1989), Blood Ties (tv, 1991), The Wrong Man (L’uomo sbagliato, 1993), Uncovered (La tavola fiamminga, 1994), The Informant (tv, 1997), Six Feet Under (id., serie tv/tv series, ep., 2001).

Cast

& Credits

Regia: Jim McBride.
Sceneggiatura: L.M. Kit Carson.
Fotografia: Michael Wadleigh/
Interpreti: L.M. Kit Carson (David Holzman), Eileen Dietz (Penny Wohl), Louise Levine (Sandra, la ragazza per strada), Lorenzo Mans (Pepe), Fern McBride (la ragazza nel subway), Michael Levine (il ragazzo di Sandra), Bob Lesser (Max, l'agente di Penny), Jack Baran (il poliziotto), Thunderbird Lady (se stessa).
Produzione: Jim McBride.
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