Nazione: USA
Anno: 1961
Durata: 25'+30'+5'


In Dog Star Man si considerano tutte le possibili posizioni. L'uomo vestito con pantaloni stracciati e stivali, con barba e capelli fino alle spalle, accompagnato dal suo cane, si dibatte tra le montagne, fuggendo verso un olocausto che può essere reale o immaginario; ma l'uomo è reale! Vediamo uomo e cane..: la mano scava nella neve cercando un nuovo appiglio sulla roccia ghiacciata... poi un passaggio bianco con un motivo rosa quasi invisibile... nuvola... montagna... canyon... cane... albero... nero... corona solare... organo interno... flusso di sangue... nero... parte del viso meditabondo sullo sfondo del cielo... l'uomo cade... la stagione muta... egli si arrampica... il ricordo, o la fantasia, dell'uomo che balla nudo fino alla cintola come un messia alla luce lampeggiante del fuoco... sviene, lotta e ha delle allucinazioni, diventando immortale nel suo sforzo.
Come tutte le opere d'arte, Dog Star Man è un'avventura che non si può definire fisica o spirituale: l'una e l'altra diventano inestricabilmente intrecciate, a dimostrare l'unit` e la pura bellezza dell'uomo e dell'universo. La critica parla di livelli, ma Dog Star Man rifiuta i livelli, che diventano indistinguibili. La macchina da presa è all'esterno dell'uomo e lo sta riprendendo... La macchina è un occhio all'interno dell'uomo e guarda i suoi organi... La macchina non distingue tra la fantasia del futuro e il ricordo del passato dell'uomo... La macchina non dice se è all'interno degli organi dell'uomo o del cane. La macchina non dice quando il mondo esterno è immaginato o quando è reale.
Il ritmo di Dog Star Man è un adattamento intuitivo del ritmo del dramma classico, sia che si tratti del teatro Nô che dei vaneggiamenti di Faust. Il dramma classico è composto di scene in sé complete che si uniscono l'una all'altra lasciando lo spettatore appagato ma in attesa della prossima; le scene devono possedere una certa grandiosit` e un ritmo non affrettato, ma contenere anche azione fisica e/o intellettuale ed emotiva. Il ritmo convenzionale di un film è di 7 secondi per sequenza o scena. Dog Star Man raddoppia o più che raddoppia l'aspettativa dei 7 secondi.
Ognuna delle lunghe scene (1420 secondi) è una meraviglia fotografica troppo orgogliosa per fare affidamento sull'eccellenza tecnica, e interessata soltanto alla bellezza e all'ideale visivo di un artista... Ogni scena, la cavit` di un intestino o i rami di una foresta visti dal basso tra la neve caduta, è una visione memorabile. Collegate l'una all'altra, le scene si innalzano nella costruzione di una storia umana a cui si presta fede come a un evento divino.
Dog Star Man è il film più autosufficiente e innocente... autosufficiente nel senso in cui lo è Chaplin. Non serve musica per guardare Chaplin, perché la sua danza è tutta la musica di cui abbiamo bisogno. Dog Star Man è muto nel senso in cui lo sono i più grandi film muti. In Dog Star Man il film stesso diventa una danza di montaggio, e si muove come i migliori attori del muto fanno con i loro movimenti fisici, con braccio, gamba, lingua e volto... Il film respira, è una cosa organica che si gonfia... È una colossale, lirica avventura-danza dell'immagine in tutte le variazioni di colore. Canyon, montagne, alberi, nero, flusso di sangue, bianco e rosa, cane e uomo nel ricordo, sono attori nel mezzo. La versatilit` del 16mm diventa simile al lampeggiare dei versi, e ottiene la stessa possibilit` di immortalit` e di visione...

Michael McClure, "Film Culture" n. 29, 1963

Biografia

regista

Stan Brakhage

Stan Brakhage nasce a Kansas City, nel Missouri, nel 1933. Trascorre l'adolescenza con la madre adottiva a Denver, nel Colorado, dove comincia la sua attività di regista. Nel 1952 gira il suo primo film, Interim, e nel 1959, dopo aver vissuto a New York, San Francisco e Princeton, ritorna nel Colorado e si sistema con la famiglia a Rockies. Negli anni '60, i suoi film, inizialmente influenzati dal neorealismo italiano, abbandonano le tracce narrative per diventare sperimentazioni e visioni soggettive che ricordano l'espressionismo astratto e fanno di Brakhage uno dei simboli del New American Cinema e del cinema indipendente. Molti lavori hanno per soggetto la famiglia e il paesaggio del Colorado (Window Water Baby Moving, 1959, 23rd Psalm Branch, 1966-67), mentre con opere come Mothlight (1963), The Art of Vision (1961-65) e Fire of Waters (1965) Brakhage studia le relazioni tra la luce, il colore e gli elementi naturali (l'acqua, il fuoco, la vegetazione, la pietra) con immagini liriche e astratte sovrapposte a rapide apparizioni di figure umane. Nel 1969, insegna Storia del Cinema alla School of the Art Institute di Chicago e sarà poi docente dell'Università del Colorado a Boulder dal 1981 al 2002. Dagli anni '70 fino alla fine della carriera, Brakhage prosegue le sperimentazioni del decennio precedente e dà vita a una vastissima filmografia che comprende film astratti generalmente muti, dalla durata che spazia dai pochi secondi alle molte ore, organizzati in serie (The Romans Funeral Series, 1979-80, Babylon Series, 1989-90, The Persian Series 1999-2000), girati in vari formati (super8, 16mm, 35mm, Cinemascope, Imax), utilizzando ogni tecnica e forma espressiva, comprese quelle più manuali e materiche (graffiare la pellicola, dipingervi a mano), il cinema fotografico e i collage visivi. Brakhage ha realizzato quasi 400 film, ha scritto numerosi libri (tra i quali Metafore della visione, 1964), è stato influenzato dall'opera di cineasti, pittori, poeti e musicisti, si è fatto promotore e collaboratore della produzione dei molti filmaker suoi allievi. Negli anni '90 ha ripreso e sviluppato la tecnica dell'hand-painting (la pittura applicata direttamente sui singoli fotogrammi) sperimentata per la prima volta in Dog Star Man (1961-64) e ha completato i suoi ultimi lavori Stan's Window, 2003, e Chinese Series, 2003 nella casa di Vittoria, in Canada, dove si era trasferito nel 2002 con la moglie Marilyn e dove è morto nel marzo di quest'anno.

FILMOGRAFIA

Interim (cm, 1952), Desistfilm (cm, 1954), Reflections on Black (cm, 1955), The Wonder Ring (cm, 1955), Gnir Rednow (cm, 1955-56, co-regia Joseph Cornell), Centuries of June (cm, 1955-1956, co-regia Joseph Cornell), Anticipation of the Night (mm, 1958), Window Water Baby Moving (cm, 1959), The Dead (cm, 1960), Mothlight (cm, 1963), Dog Star Man (1961-64), The Art of Vision (1961-65), Fire of Waters (cm, 1965), Songs (1964-69), Eye Myth (cm, 1967), Scenes From Under Childhood (1967-70), The Weir-Falcon Saga (cm, 1970), The Machine of Eden (cm, 1970), The Animals of Eden and After (mm, 1970), 'The Pittsburgh Trilogy', Eyes (mm, 1971), Deus Ex (mm, 1971), The Act of Seeing of One Man's Eye (mm, 1971), Sexual Meditations (1970-72), The Riddle of Lumen (cm, 1972), The Wold-Shadow (1972), The Text of Light (1974), The Stars Are Beautiful (cm, 1974), Short Films (1975), Super 8 Short Films (cm, 1976), Tragoedia (mm, 1976), Soldiers and Other Cosmic Objects (cm, 1977), Nightmare Series (cm, 1978), Creation (cm, 1979), Sincerity (5 film, 1973-80), Duplicity (3 film, 1978-80), Romans o The Romans Funeral Series (1979-80), Murder Psalm (cm, 1980), The Garden of Earthly Delights (cm, 1981), Nodes (cm, 1981), RR (cm, 1981), Unconscious London Strata (cm, 1981), Arabics o Arabic Numeral Series (1980-82), EgyptianSeries (cm, 1984), Torturede Dust (1984), Caswallon Trilogy (cm, 1986), The Loom (mm, 1986), The Dante Quartet (cm, 1987), Kindering (cm, 1987), I' Dreaming (cm, 1988), Marilyn's Window (cm, 1988), Rage Net (cm, 1988), Faustfilm Series 1-4 (4 film, 1987-89), Visions in Meditation Series #1-4 (4 film, 1989-90), Babylon Series (1989-90), City Streaming (cm, 1990), Passage Through: A Ritual (mm, 1990), Agnus Dei Kinder Synapse (cm, 1991), A Child's Garden and the Serious Sea (1991), Christ Mass Sex Dance (cm, 1991), Delicacies of Molten Horror Synapse cm, 1991), Crack Glass Eulogy (cm, 1992), Interpolation 1-V (1992), Untitled (For Marilyn) (cm, 1992), Boulder Blues and Pearls and' (cm, 1993), Ephemeral Solidity (cm, 1993), The Harrowing and Tryst Haunt (cm, 1993), Stellar (cm, 1993), Chartres Series (cm, 1994), Elementary Phrases (mm, 1994, co-regia Phil Solomon), First Hymn to the Night ' Novalis (cm, 1994), The Mammals of Victoria (cm, 1994), Trilogy (cm, 1995), The 'b' Series (cm, 1995), The Lost Films (mm, 1995), ...Preludes (1995-96), Concrescence (1996, co-regia Phil Solomon), Commingled Containers (cm, 1996), The Cat on the Worm's Green Realm (cm, 1997), Last Hymn to the Night ' Novalis (1997), Divertimento (cm, 1997), Self Song/Death Song (cm, 1997), Yggdrasill Whose Roots Are Stars in the Human Mind (1997), '...' (ellipses), (1998), Coupling (cm, 1999), Stately Mansions Did Decree (1999), The Persian Series (1999-2000), The God of Day Had Gone Down Upon Him (mm, 2000), Jesus Trilogy and Coda (cm, 2000), Garden Path (cm, 2001, co-regia Mary Beth Reed), Micro Garden )cm, 2001), Night Mulch and Very (cm, 2001), Occam's Thread (cm, 2001), Lovesongs (2001-2002), Ascension (cm, 2002), Resurrectus Est (cm, 2002), Seasons' (cm, 2002, co-regia Phil Solomon), Panels for the Walls of Heaven (mm, 2002), Stan's Window and Work in Progress (cm, 2003), Chinese Series (2003).

Cast

& Credits

Prelude, 1961, 25'
Part I, 1962, 30'
Part II, 1963, 5'30"
Part III, 1964, 7'30"
Part IV, 1964, 6'

Filmmaker: Stan Brakhage.
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