Nazione: USA
Anno: 1963
Durata: 82'


Questa è un'insolita produzione indipendente, scritta e diretta da Adolfas Mekas, uno dei fondatori e direttori di "Film Culture". Immaginatevi una combinazione di Huckleberry Finn, Pull My Daisy, i fratelli Marx e le opere complete di Douglas Fairbanks, Mary Pickford e D.W. Griffith, e ci siete. Dove? In un film che è spassoso in modo delirante e insieme incantevolmente lirico. La storia, o quello che è, riguarda due uomini, Jack e Leo, innamorati di Vera. Per sette inverni si accampano vicino alla sua casa nel Vermont: ma invano, perché alla fine è l'orribile Gideon a conquistare Vera. Gran parte del film, tuttavia, è tenuta su dalle baldorie dei due ragazzi nei boschi coperti di neve e spiendidamente fotografati. Poiché sono entrambi cinefili, siamo sottoposti a parodie di Rashomon, dei film di guerra americani, dell'obbligatoria scena del Giorno del Ringraziamento nei tipici film americani per famiglie e, naturalmente, dei film della Nouvelle Vague. Lo slapstick è tanto più irriverente in quanto la continuit` è inesistente. Ma bisogna sottolineare che il film non è solo un'unica grande farsa. È anche una satira dell'American way of life, e allo stesso tempo un inno alle gioie della giovinezza e dell'amicizia. Spero che ciò non suoni lezioso e banale, perché il film non lo è.

Richard Roud, "The Guardian" (cit. nel Catalogo n. 6 della Filmmakers' Cooperative)


Hallelujah the Hills, un'eccentrica e originalissima commedia d'amore, è uno dei primi lungometraggi del cinema indipendente americano. Scritto, diretto e montato da Adolfas Mekas, è stato uno dei successi della critica al festival di Cannes del 1963. L'intreccio del film riguarda due uomini, Jack (Peter L. Beard) e Leo (Martin Greenbaum), che si sono conosciuti corteggiando la stessa donna, Vera, per sette anni. Il film inizia nell'autunno dell'ottavo anno, quando entrambi gli uomini giungono alla casa di Vera nel Vermont per farle una tardiva proposta di matrimonio. Ma scoprono che ha sposato un altro uomo. 1 due partono insieme per una gita nei boschi, e le loro avventure comiche si intrecciano con ricordi dei loro rispettivi rapporti con Vera. Il riassunto della trama non rende giustizia al film, poiché la linea narrativa di Hallelujah the Hills è molto tenue. Più che una storia coerente, la struttura del film offre una serie di vignette. Si scivola con fluidit` da scene, ambientate nel presente, di Jack e Leo che scherzano nei boschi a scene dei ricordi che ognuno dei due ha della sua amata Vera. Per complicare ulteriormente le cose, la Vera ricordata da ognuno è impersonata da un'attrice diversa. Così la "Vera invernale" di Jack è interpretata da Sheila Finn, e la "Nera estiva" di Leo da Peggy Steffans. La fluidit` temporale del film e l'identit` ambigua hanno spinto un critico a definirlo, in modo obliquo, "L'anno scorso nel Vermont". Ma questo arguto riferimento a Resnais non è del tutto gratuito. Infatti, come i film francesi della Nouvelle Vague dei quali Hallelujah the Hffls è contemporaneo, quest'ultimo è pieno di omaggi a momenti della storia del cinema. Oltre agli specifici omaggi filmici, Hallelujah the Hills si serve anche di più generali convenzioni ed espedienti cinematografici. Il film inizia con un'iride circolare, una caratteristica dello stile cinematografico degli anni Dieci. In certi momenti del film compare nel grande quadro dello schermo un quadro rettangolare che mette in evidenza particolari personaggi o elementi della mise en scène. In altri momenti alle immagini si sovrappongono delle parole scritte: nomi dei personaggi (che ricordano le didascalie dei film muti); la parola "breathless" sull'immagine di Jack che corre (un riferimento al titolo Americano della fondamentale opera di Godard, A bout de souffle); e titoli giapponesi posti sul lato del fotogramma (un riferimento alla popolarit` dei film stranieri all'inizio degli anni Sessanta). Hallelujah the Hills, perciò, è un'opera interessante da tre punti di vista: la storia della commedia cinematografica, lo sviluppo del New American Cinema e l'evoluzione internazionale della forma e dello stile del film.

MOMA Circulating Film Library Catalog

Biografia

regista

Adolfas Mekas

Cast

& Credits

Regia, soggetto e sceneggiatura: Adolfas Mekas.
Assistente alla regia: Jonas Mekas.
Fotografia: Ed Emshwiller.
Montaggio: Adolfas Mekas.
Musica: Meyer Kupferman.
Interpreti: Peter H. Beard (Jack), Sheila Finn (la Vera di Jack), Martin Greenbaum (Leo), Peggy Steffans (la Vera di Leo), Jerom Raphael (il padre), Blanche Dee (la madre), Ed Emshwiller (Gideon), Jerome Hill e Taylor Mead (i forzati).
Produzione: David C. Stone.
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