Nazione: USA
Anno: 1965
Durata: 91'


Me and My Brother di Robert Frank è probabilmente il film con la più bella fotografia che si possa vedere.
P. Adams Sitney: "Il film di Robert Frank mi ha ricordato qualcosa che avevo completamente dimenticato: che in un film la fotografia si può godere come una cosa autonoma". Perché tutto questo complicato montaggio nel film di Frank? Perché questa faccenda del "film nel film nel film"? Penso che la mia domanda non sia molto legittima. Il filmmaker fa quello che fa perché segue il suo istinto.
Sono stato davvero colpito dall'imitazione di Julius fatta da Chaikin, in particolare dai movimenti del corpo.
Non dovrei mai vedere film in progress, i "giornalieri". Ho visto delle parti di Me and My Brother in forma non montata, o premontate, e ho trovato le riprese così forti avevano un tale impatto che ho pensato di stare guardando un grande film. Ma quando ho visto il film finito, le riprese erano tutte spezzettate, vi era imposto o sovrapposto ogni genere di idee esterne, non c'era più niente di quell'impatto, almeno non su di me.
Ho trovato Me and My Brother troppo intelligente, come se cercasse di dire qualcosa e suonare cinque dischi diversi nello stesso tempo, e magari starvi sulla testa e torcervi le punte dei piedi, e fare qualche altra cosetta divertente, invece di farlo semplicemente e come si deve.
Recentemente ho visto alcune vecchie Kinopravde (191922) di Dziga Vertov, e il suo L'uomo con la macchina da presa, e mi ha stupito ancora la sua immediatezza, la sua semplicit`.
Un film non deve essere molto buono per piacere.
Credo che il film di Robert Frank mi piaccia di più quando ci ripenso che mentre lo guardavo. L'idea di scambiare e sovrapporre i personaggi non è nuova, ma è sempre rischiosa. In questo campo Robert Frank ha fatto alcune cose interessanti.
Un film in cui non succede quasi niente, come quello di Chamberlain [The Secret Lite of Hernando Cortez, recensito assieme a quello di Frank N.d.C.] è un piacevole diversivo da tutti i film in cui gli autori cercano disperatamente di far succedere delle cose, come se questo avesse così grande importanza.
Il film di Frank non mi è piaciuto perché lui (o il montatore) ha cercato di renderlo più espressivo, più importante, più significativo, più profondo della stessa realt` catturata da Frank nelle riprese. Nel montaggio, il montatore ha indebolito il contenuto delle immagini e ha creato un contenuto diverso, livelli di contenuto diversi che erano troppo vaghi e a tratti, mi è sembrato, anche banali.
Quando, verso la fine del film di Frank, Julius dice che la macchina da presa "disapprovava", intendeva la macchina come strumento o l'operatore dietro di essa?
Da dove viene la morbosit` di Robert Frank? Da questo mondo, sciocchi...
Con la sua macchina da presa Frank cattura tanta verit` immediata di qualsiasi cosa stia riprendendo che, in seguito, qualsiasi intreccio imposto alle riprese dal montatore appare insulso, pretenzioso, fuori luogo, inutile.

Jonas Mekas, "The Village Voice", 20/2/69

Biografia

regista

Robert Frank

Robert Frank nasce a Zurigo nel 1924 da una famiglia ebrea. In seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, si rifugia in Svizzera dove comincia a lavorare come fotografo. Nel 1947 si reca a New York e presto comincia a lavorare come fotografo per pubblicazioni quali «Harper's Bazaar», «McCall's» e «New York Times». Dopo aver vinto una borsa di studio del Guggenheim nel 1955, Frank comincia a documentare con la fotografia la cultura americana. Il risultato è la raccolta chiamata The Americans, pubblicata nel 1958. Successivamente si dedica al cinema sposando le istanze del cinema d'avanguardia.

FILMOGRAFIA

Pull My Daisy (1958), The Sin of Jesus (1961), O.K. End Here (1963), Me and My Brother (1969), Life-Raft Earth (1969), Conversations In Vermont (1971), About Me: A Musical (1971), Cocksucker Blues (1972), Keep Busy (1975), Life Dances On... (1980), Energy and How to Get It (1981), This Song for Jack (1983), Home Improvements (1985), Candy Mountain (1988), Run (1989), Hunter (1989), It's Real (1990), Last Supper (1992), Summer Cannibals (1996), The Present (1996), Sanyu (2000), Paper Rout (2003).

Cast

& Credits

Regia e fotografia: Robert Frank.
Soggetto e sceneggiatura: Robert Frank e Sam Shepard.
Montaggio: Robert Frank, Helen Silverstein, Bob Easton, Lynn Ratener.
Interpreti: Julius Orlovsky (se stesso), Joseph Chaikin (Julius Orlovsky), John Coe (psichiatra), Allen Ginsberg e Peter Orlovsky (se stessi), Virginia Kiser, Nancy Fish, Cynthia McAdams, Roscoe Lee Browne, Seth Allen, Maria Tucci, Jack Greenbaum, Christopher Walken, Beth Porter, Fred Ainsworth, Richard Orzel, Philippe La Preile, Otis Young, Gregory Corso, Sully Boyar, Joel Press, Louis Waldon.
Produzione: Helen Silverstein per la Two Faces Company.
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