Nazione: USA
Anno: 1968
Durata: 82'


Il film di D.A. Pennebaker sull'International Pop Festival di Monterey, California, tenutosi nel 1967, è innanzitutto la splendida sintesi di quel concerto, ottanta minuti tratti da uno spettacolo che durava settantadue ore. I suoi straordinari numeri musicali comprendono una magica performance di Janis Joplin che canta "Ball and Chain", con la macchina da presa che riprende il frenetico ritmare dei suoi piedi, due belle canzoni dell'ultimo Otis Redding, accompagnato da uno spettacolo di luci, che consiste nel suo nome stroboscopicamente proiettato su uno schermo posto dietro di lui; e un magnifico raga di Ravi Shankar (secondo la sua stessa opinione, la sua migliore performance) che con la sua tradizionale forma orientale replica sottilmente all'ostentata energia della musica occidentale che lo ha preceduto. Ma non solo energia musicale, più di uno fra coloro che si sono esibiti hanno destinato tale energia almeno tanto agli occhi quanto alle orecchie: The Who, che avviano la loro interpretazione di "My Generation" con le parole "this is where it all ends", chiudono il numero sfasciando le loro chitarre e gettandone i resti sul pubblico meravigliato; per non essere da meno Jimi Hendrix mima dei violenti atti sessuali con la sua chitarra e con l'amplificatore, prima di coprirli di benzina e dar loro fuoco. Così, sebbene il film si apra con una canzone che promette: "You are sure to meet some gentle people there", e sebbene i diciassette uomini del team di Pennebaker vaghino con le loro macchine da presa a mano fra una folla forte di cinquantamila persone insistendo più sui figli dei fiori vivacemente dipinti che non sugli Hell's Angels, la musica stessa rivela la moltitudine di ideologie che vengono insieme ammassate sotto l'etichetta "pop".
Ad un estremo troviamo le canzoni dei The Mamas and Papas canzoni sui fiori, la gentilezza, un casto e piuttosto universalizzato amore; all'altro estremo, Jimi Hendrix, urla un'appassionata canzone di distruzione e tormento erotico, e ritualmente smembra il suo oggetto d'amore sul palco. Essi possono avere in comune la stessa energia piena di gioventù, ma sono generazione lontane per esperienza e attese. Sebbene Pennebaker, come sempre, commenti il suo materiale solo attraverso il montaggio, il risultato è una convincente dimostrazione che il conflitto fra Eros e Marte non è ancora stato risolto.

"Monthly Film Bulletin", giugno 1970

Biografia

regista

D.A. (Donn Alan) Pennebaker

D.A. (Donn Alan) Pennebaker (Evanston, Illinois, 1925), pioniere del cinéma-verité, si è sempre occupato di documentari, soprattutto musicali.

FILMOGRAFIA

D.A. Pennebaker: Daybreak Express (cm, doc., 1953), Brussels Loops (cm, 1957), Primary (co-regia, mm, doc., 1960), Hier Strauss (doc., 1965), Don't Look Back (doc., 1967), Monterey Pop (doc., 1969), Original Cast Album-Company (mm, doc., 1970), One P.M. (co-regia, doc., 1972), Ziggy Stardust and the Spiders from Mars (doc., 1983), Shake (cm, doc., 1987).
Chris Hegedus, D.A. Pennebaker: Jerry Lee Lewis: The Story of Rock & Roll (doc., 1969), Town Bloody Hall (doc., 1979), Rockaby (doc., 1983), Jimi Plays Monterey (doc., 1986), 101 (doc., 1988), The Music Tells You (doc., 1992), The War Room (doc., 1994), Keine Zeit (doc., 1996), Moon Over Broadway (doc., 1998), Searching for Jimi Hendrix (doc., tv, 1999), Woodstock Diary (doc., 1999).

Cast

& Credits

Regia e soggetto: D.A. Pennebaker.
Fotografia: James Desmond, Barry Feinstein, Richard Leacock, Albert Maysles, Roger Murphey, D.A. Pennelbaker, Nich Proferes.
Montaggio: Nina Schulman.
Produzione: Foundation Leacock Pennebaker Production.
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