Nazione: USA
Anno: 1967
Durata: 105'


Un notevole caso di vita privata resa pubblica nell'underground si è avuto al quinto New York Film Festival (1967) nella forma di un ambizioso film di Shirley Clarke. Secondo le sue dichiarazioni alla conferenza stampa alla Philharmonic Hall dopo la proiezione, tutto nel film, intitolato Portrait of Jason, è vero. L'identit` del protagonista è reale e, dentro e fuori del film, egli non pretende di essere nessuno all'infuori di se stesso, benché "Jason Holliday", come egli spiega, sia un nome fittizio che usa da parecchi anni. Alla domanda di un giornalista, se il signor Holliday potrebbe essere incriminabile "per le cose che ha detto di aver fatto" nel film, la regista ha risposto: "Non credo... e inoltre, potrebbe mentire". Resta il fatto che tutti i segni visibili e udibili indicano che Jason Holliday non sta mentendo, anche se (come può sembrare allo spettatoreuditore) è possibile che "esageri". Si dice, benché a volte erroneamente, che anche l'arte esageri. Resta il fatto che ciò che connota veramente Portrait of Jason è il suo ritrarre un individuo realmente esistente disposto ad ammettere pubblicamente tutto ciò che (specialmente nel caso di un omosessuale) si è ritenuto socialmente conveniente tenere segreto, o un fatto noto solo alla cerchia degli amici più intimi. L'assoluta soddisfazione, addirittura la gioia del protagonista nel farsi ritrarre in un film, è innegabile. Ad un certo punto egli confessa che "bella cosa" gli sta succedendo (in tutto il film egli fa osservazioni rivolto alla regista e a un amico fuori quadro), e quasi sviene per il piacere. Certo egli d` molto valore all'opportunit` di emergere dalla propria esistenza sotterranea: nei 105 minuti del film non si vede altro che il suo volto e il suo corpo e, lo ammetto, ci sono pochi momenti di noia.
"Intervista aperta", Portrait of Jason costituisce un vertice per la macchina da presa underground in quanto voyeur moralmente autorizzato e totalmente autogiustificantesi, le cui scoperte sono indirizzate al pubblico consumo. Sembra davvero che un nuovo gioco di societ` (non diversamente da certi predecessori da salotto) si debba chiamare Confessioni Pubbliche, e che l'applauso universale sia la sua naturale ricompensa.

Parker Tyler, Underground Film, 1969

Biografia

regista

Shirley Clarke

Cast

& Credits

Regia: Shirley Clarke.
Assistente alla regia: Jim Hubbard.
Fotografia: Jeri Sapanen.
Suono: Francis Daniel.
Interpreti: Jason Holliday.
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